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Cronache

Antitrust, mazzata a Sky per abusi per l’acquisto di Premium Mediaset. Consumatori: e ora sia fatta giustizia su abbonamenti per 13 mesi

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Ancora una mazzata a Sky, sempre più nel mirino dell’Antitrust per abusi, abusi di posizione dominante, pubblicità commerciale aggressiva o ingannevole ed altro che viene puntualmente sanzionato. Questa volta l’Antitrust ha dato il via libera condizionato alla cessione della piattaforma R2 di Mediaset a Sky. Cessione saltata lo scorso 12 aprile. Questo è quanto, in soldoni,  si legge in una nota dell’Antitrust in cui viene indicato che “l’operazione ha generato evidenti effetti anticoncorrenziali”. Tuttavia, secondo l’Autorità, “le condizioni concorrenziali precedenti alla concentrazione non sono state ripristinate a seguito della restituzione di parte della società R2 al gruppo Mediaset”.

 

L’accordo tra Mediaset e Sky per la cessione a quest’ultima di R2, la piattaforma tecnica e amministrativa di Mediaset Premium, era saltato 40 giorni fa in vista di  “una improbabile autorizzazione incondizionata” da parte dell’Antitrust, confermata oggi dall’Autorità. Dato che la concorrenza non è stata ripristinata a seguito della restituzione di parte della società R2 al gruppo Mediaset, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato “ha deciso di imporre, per un periodo di tre anni, misure atte a ripristinare la concorrenza nel mercato della pay-tv. In particolare, le misure consistono in un divieto, per il gruppo Sky, di stipulare esclusive per i contenuti audiovisivi ed i canali lineari per le piattaforme internet in Italia. In questo modo, l’Antitrust ritiene che la concorrenza potenziale delle offerte televisive a pagamento via Internet possa garantire, in futuro, un’adeguata concorrenza, che permetta di ridurre i prezzi per i consumatori e un incremento dei contenuti audiovisivi a disposizione degli stessi”.

Tutto questo arriva al termine dell’istruttoria in cui l’authority ha rilevato che la realizzazione dell’operazione di concentrazione ha comportato il rafforzamento della posizione dominante del gruppo Sky sul mercato dei servizi al dettaglio della televisione a pagamento (mercato della pay-tv), tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza in tale mercato e nei mercati ad essi connessi, ossia il mercato della fornitura all’ingrosso di canali televisivi preconfezionati per la televisione a pagamento e i suoi possibili sub-segmenti (basic e premium) e il mercato della licenza dei diritti di trasmissione di contenuti audiovisivi e i suoi sub-segmenti. L’operazione – spiega l’Antitrust in una nota – ha generato evidenti effetti anticoncorrenziali, con la conseguente scomparsa anche in chiave prospettica della pressione concorrenziale esercitata, negli anni passati, da Mediaset Premium.

Sky annuncia l’ennesimo ricorso avverso le stangate inflitte dall’AgCoM

Sky  fa sapere che ricorrerà nei confronti del provvedimento dell’Antitrust  diffuso oggi riguardo l’operazione R2 con Mediaset. “Il divieto di esclusive su internet deciso ora da Agcm per Sky – spiega il Gruppo – appare del tutto ingiustificato e scollegato rispetto al tema della piattaforma tecnica terrestre sollevato dalla stessa Autorità, con il rischio di acuire gli svantaggi e le penalizzazioni già sopportate da Sky verso gli operatori internet in virtù delle evidenti asimmetrie normative e fiscali oggi ancora presenti”. Da qui la decisione di “fare ricorso nelle sedi competenti”. Sky peraltro “prende atto” del via libera all’operazione Sky/R2 da parte dell’Autorità ma esprime la propria “sorpresa” per il fatto che “l’Autorità abbia deciso di imporre dei ‘rimedi’, visto che l’operazione di acquisto non è mai stata finalizzata e che le parti hanno già proceduto alla restituzione della piattaforma di R2 nel gruppo Mediaset”. Sky precisa al proposito di essersi “limitata ad usare i servizi della piattaforma tecnica di Mediaset per poter essere presente con una propria offerta anche sul digitale terrestre”.

 

Ed in effetti, almeno su una cosa hanno ragione a Sky. La operazione (come la chiamano i dirigenti Sky) di acquisto di R2 (la piattaforma tecnologica di Mediaset Premium) non solo era ravvisabile come una operazione di concentrazione (Sky sommava la forza di Mediaset in quel settore senza avere alcuna concorrenza), ma consentiva alle due società con una complessa gestione di far fuori, mandare a casa, licenziare, un bel po’ di lavoratori. Tutto alla luce del sole, sotto il silenzio. Ma che cosa pensano, che cosa dicono i consumatori di questa operazione di concentrazione di Sky?

Unione Consumatori: sarebbe stato meglio un divieto a Sky, ma vigileremo sugli abbonamenti Sky

“Ora vigileremo per tutelare i consumatori e verificare che non si registrino aumenti degli abbonamenti e violazioni dei diritti degli utenti”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, a proposito del via libera condizionato dall’Antitrust alla cessione della piattaforma R2 di Mediaset a Sky e alle misure rivolte a quest’ultima per ripristinare la concorrenza nel mercato della pay-tv, dopo la restituzione della piattaforma al gruppo di Cologno Monzese. “Avremmo preferito un divieto. Anche se è evidente che di fatto il gruppo Mediaset sta oramai abbandonando Mediaset Premium, visto che non ha più lo sport, e rafforzando Infinity, ora Sky consolida ulteriormente la sua posizione dominante nel mercato della pay-tv, pur con le limitazioni decise dall’Antitrust”, osserva Dona.

Codacons: bene le limitazioni antitrust a Sky

La cessione della piattaforma R2 di Mediaset a Sky non dovrà avere alcuna ripercussione negativa sugli utenti delle pay-tv, perchè se si verificheranno aumenti delle tariffe, modifiche delle condizioni a svantaggio dei consumatori o riduzioni dei servizi, scatteranno i ricorsi del Codacons. Lo afferma il Codancos commentando il via libera condizionato dell’Antitrust al passaggio, già peraltro rientrato, della piattaforma R2 da Mediaset e Sky. “Simili operazioni rafforzano di fatto la posizione dominante degli operatori nel mercato delle pay-tv, e rischiano di avere effetti negativi sugli utenti – afferma il presidente dell’associazione di consumatori Carlo Rienzi -. Bene ha fatto l’Antitrust a imporre limitazioni per garantire maggiore concorrenza, ma e’ necessario tenere alta la guardia per evitare che i consumatori subiscano un possibile incremento dei prezzi del servizio, modifiche delle condizioni contrattuali a loro svantaggio o una riduzione dell’offerta, circostanze che porterebbero il Codacons a tutelare mediante ricorsi legali gli interessi degli utenti”.

Angelo Pisani. Il presidente di Noi Consumatori

Noi Consumatori: Sky deve “dimagrire” e deve smetterla di riversare sui consumatori i suoi abusi di posizione dominante 

“Nella finta cessione della piattaforma R2 di Mediaset a Sky, giustamente indagata e sanzionato dall’Agcom, abbiamo dimenticato i lavoratori che nel frattempo sono stati espulsi con violenza dal mercato del lavoro” sostiene l’avvocato Angelo Pisani, presidente di NoiConsumatori. “Noi saremo presenti in ogni sede istituzionale a difendere i consumatori che non dovranno soffrire alcun aumento di tariffe o modifiche contrattuali unilaterali. E pertanto, questo sì condizionato dell’Antitrust ad una operazione di concentrazione paurosa, peraltro rientrata, della piattaforma R2 da Mediaset a Sky, non deve toccare gli utenti finali già bersagliati da Sky con pubblicità ingannevole, prezzi altissimi per abbonamenti con meno eventi e la costrizione di abbonarsi anche con Dazn” spiega Pisani. Che aggiunge, ovviamente citando atti, fatti, provvedimenti dell’Antitrust, che “ultimamente Sky si segnala solo per pratiche commerciali scorrette o abusi sui consumatori, e dunque vale la pena vigilare”.

 

E mentre si proverà a capire come Sky reagirà a questa ennesima mazzata che ne pregiudica la reputazione come player corretto, c’è attesa per un’altra decisione dell’AgCom, quella relativa alla trasformazione unilaterale da parte di Sky del suo abbonamento da mensile (fattura ogni 30 giorni) a calcolato “ogni 4 settimane”. Cosa significa? Che per alcuni mesi i clienti Sky sono stati costretti a pagare di più il loro abbonamento. Invece di 12 fatture, 13 fatture mensili in un anno. Potenza di Sky, un anno conta 13 mesi e non più dodici così la società un tempo di Murdoch poteva incassare di più a spese dei contribuenti. Anche su questo versante potrebbe esserci a giorni un’altra pronuncia ed un’altra multa dell’Antitrust.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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Cadavere nel lago, è un 51enne morto forse per un malore

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E’ un 51enne di Calvizzano (Napoli) l’uomo trovato senza vita nel lago di Lucrino a Pozzuoli. La salma è stata sequestrata per esami autoptici. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un malore.

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Verso Conclave tra suffragio e diplomazia, domani la data

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Secondo il testo liturgico che definisce le regole e le modalità di cosa avviene dopo la morte di un Papa – l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis -, il Conclave inizia tra il 15/o e il 20/o giorno dal decesso, quindi tra il 5 e il 10 maggio prossimi. Oppure tra il 6 e l’11 maggio se si conta dal giorno successivo alla morte. Anche questo ‘busillis’ sarà risolto domattina, quando la quinta congregazione generale dei cardinali stabilirà la data definitiva. Il calendario della settimana prevede congregazioni la mattina alle 9.00 e, nel pomeriggio alle 17.00, le messe dei ‘novendiali’ nella Basilica vaticana: il ciclo dei nove giorni di suffragio, iniziato ieri con la messa esequiale presieduta in Piazza San Pietro dal cardinale decano Giovanni Battista Re, si esaurirà domenica 4 maggio.

Dopo di che il possibile ingresso in Sistina e l'”extra omnes” che apre il Conclave. I 135 ‘elettori’ (134 considerando il forfait per motivi di salute del cardinale di Valencia Antonio Canizares Llovera) stanno convergendo a Roma. Molti si conosceranno direttamente nelle congregazioni, dove, in tema di strategie che porteranno all’elezione del nuovo Papa, conterà molto anche il peso di non-elettori, cioè i cardinali ‘over-80’, che mantengono la loro capacità di influenza e di orientare consensi. Una sorta di ‘grandi elettori’, insomma, anche se poi nel chiuso della Sistina ognuno risponde a sé stesso e, secondo quello che è il metro cattolico, allo Spirito Santo. Tra questi ‘grandi vecchi’ c’è sicuramente il 91/enne decano Re, mentre non si sa tra gli italiani quanto potranno esercitare un ruolo di indirizzo ex presidenti Cei come Camillo Ruini e Angelo Bagnasco.

Fra gli stranieri con capacità di spostare voti, e non presenti in Conclave, ci sono il cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, il più attivo promotore della lotta agli abusi sessuali, quello di Vienna Christoph Schoenborn, fine teologo ex allievo di Joseph Ratzinger e fiduciario di papa Bergoglio in ruoli-guida di vari Sinodi come quelli sulla famiglia, o l’ex prefetto dei vescovi, il canadese Marc Ouellet, influente anche in America Latina, da ex presidente della Pontificia Commissione competente. Intanto oggi, la scena tra i ‘papabili’ è stata tutta per Pietro Parolin, già segretario di Stato, che ha presieduto in Piazza San Pietro la seconda messa dei ‘novendiali’, davanti ai 200 mila partecipanti al Giubileo degli adolescenti.

Da stretto collaboratore di papa Bergoglio, la sobrietà, il piglio sicuro ma anche affabile e umano con cui ha portato avanti la celebrazione ha ricordato quelli dell’allora prefetto per la Dottrina della fede e decano del Collegio cardinalizio Joseph Ratzinger nell’officiare venti anni fa i funerali di Giovanni Paolo II, uscendone come l’unico vero candidato alla successione. Nella messa di oggi, in cui ha assimilato la tristezza, il turbamento e lo smarrimento per la morte di Francesco a quelli degli “apostoli addolorati per la morte di Gesù”, Parolin è come se avesse esposto sinteticamente una sorta di suo ‘programma’, sulla scia del grande pontificato appena concluso. Ha spiegato che l'”eredità” del Pontefice “dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando anche noi misericordiosi gli uni verso gli altri”.

“Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza: questo è il grande insegnamento di Papa Francesco”, ha sottolineato, a proposito di un Pontefice che alla misericordia dedicò anche un Anno Santo straordinario. Papa Francesco “ci ha ricordato che non può esserci pace senza il riconoscimento dell’altro, senza l’attenzione a chi è più debole e, soprattutto, non può esserci mai la pace se non impariamo a perdonarci reciprocamente, usando tra di noi la stessa misericordia che Dio ha verso la nostra vita”. Una misericordia che è guida anche nell’azione diplomatica della Santa Sede, come si è visto ancora ieri nell’incontro in Basilica tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, in una foto che ha fatto il giro del mondo ed è rimasta l’emblema della giornata: non pochi l’hanno definita “l’ultimo miracolo di papa Francesco”.

Zelensky ieri ha anche incontrato proprio Parolin, capo della diplomazia d’Otretevere, ringraziando poi su X “per il sostegno al diritto dell’Ucraina all’autodifesa e al principio secondo cui le condizioni di pace non possono essere imposte al Paese vittima”. E oggi, per l’incontro in Basilica, l’ambasciatore ucraino Andrii Yurash ha riconosciuto con l’ANSA “il grande sostegno della Santa Sede”.

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