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Cultura

Annie Ernaux, Nobel a autobiografia che si fa universale

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Annie Ernaux, la scrittrice che ha fatto dell’autobiografia un messaggio universale e del rapporto tra memoria e scrittura il fondamento delle sue opere, e’ la prima donna francese a vincere il Premio Nobel per la Letteratura. E’ un “grande onore” e una “responsabilita’” ha detto alla tv svedese poco dopo l’annuncio. Diciasettesima donna su 118 premiati dall’Accademia di Svezia, la Ernaux ha raccontato la scoperta del sesso, l’amore, l’aborto clandestino, la vergogna, le disuguaglianze tra uomini e donne, i disturbi alimentari, la bulimia in romanzi culto come ‘Gli anni’, con cui ha vinto il Premio Strega Europeo nel 2016, in ‘Memoria di ragazza’, ‘La donna gelata’ e ‘L’evento’ con una ragazza di 23 anni che nel 1963 scopre di essere incinta e non puo’ abortire se non clandestinamente, diventato un film di Audrey Diwan, che ha vinto il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2021. “Lottero’ fino al mio ultimo respiro affinche’ le donne possano scegliere se essere madri o meno: la contraccezione e il diritto all’aborto sono un diritto fondamentale, la matrice della liberta’ delle donne” ha affermato la la scrittrice in un incontro nella sede di Gallimard a Parigi, il suo editore francese, a poche ore dall’assegnazione del riconoscimento. Citando, tra l’altro, la situazione politica italiana, con l’avvento al potere del partito di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), la Ernaux ha criticato l’estrema destra che “nella storia non e’ mai stata favorevole alle donne”. Ed e’ gran festa alla casa editrice indipendente L’Orma, suo editore italiano che quest’anno compie 10 anni e ha pubblicato sei libri della scrittrice francese, il settimo ‘Il ragazzo’ in cui racconta il rapporto con un diplomatico russo, e’ in arrivo il 9 novembre, sempre nella traduzione di Lorenzo Flabbi. Nel catalogo Bur e’ uscito in edizione tascabile nel 2013, ‘Passione semplice’. “Forse il vero scopo della mia vita e’ soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura, qualcosa di intelligibile e di generale, la mia esistenza completamente dissolta nella testa e nella vita degli altri” aveva detto nel 2019, in occasione dell’uscita in Italia de ‘L’evento’. Vincitrice del Premio Mondello 2022, che le e’ stato consegnato all’ultima edizione del Salone del Libro di Torino e del Premio Gregor von Rezzori 2019 con ‘Una donna’, la Ernaux ha anche realizzato con il figlio David il suo primo docu-film “Les Annes Super 8” tratto da filmini di famiglia, con la sua voce fuoricampo, presentato alla Quinzaine des Realisateurs al Festival del Cinema di Cannes 2022. Per la prima italiana del film la Premio Nobel 2022 e’ attesa il 22 ottobre alla Festa del Cinema di Roma. Poi, il 24 e 25 ottobre, sara’ a Bologna per Archivio Aperto. Ottantadue anni da poco compiuti, premiata “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui ha svelato le radici, gli straniamenti e i vincoli collettivi della memoria personale, la Ernaux e’ nata l’1 settembre 1940 a Lillebonne, vicino a Rouen, nella Senna Marittima ed e’ cresciuta nella piccola citta’ di Yvetot in Normandia, dove i suoi genitori avevano un caffe’-drogheria. Una realta’ che ha raccontato in ‘La donna gelata’ in cui i ruoli in famiglia sono ribaltati e per lei bambina e’ normale sia cosi’: il padre lava i piatti, cucina, esce poco di casa e la madre sposta scatoloni e cassette di prodotti, si occupa dei clienti e fornitori del caffe’ -drogheria che gestiscono insieme. Professoressa di lettere moderne, negli anni Settanta militante nel movimento femminista, la scrittrice francese ha esordito nel 1974 con il romanzo ‘Les armoires vides’ (‘Gli armadi vuoti’) ma e’ stato il suo quarto libro del 1983, ‘La place’ (‘Il posto’), con cui ha vinto il Premio Renaudot, a segnare la svolta letteraria. In poche centinaia di pagine ha fatto un ritratto spassionato di suo padre e dell’intero ambiente sociale che lo aveva fondamentalmente formato. Delicata, con una classe innata, la Ernaux usa il linguaggio come “un coltello”, come lo chiama lei, per squarciare i veli dell’immaginazione. Nei suoi libri la troviamo tornare indietro nel tempo e nella memoria ai 18 anni, poi a 25 anni, al suo essere moglie, madre, donna, alla maturita’ in un riavvolgersi e srotolarsi degli avvenimenti in cui racconta anche la Liberazione, l’Algeria, de Gaulle, il ’68, l’emancipazione femminile, la maternita’, Mitterrand come accade ne ‘Gli anni’ o le ingiustizie che ci mostrano i semplici gesti quotidiani come accade in ‘Guarda le luci amore mio’, il suo ultimo romanzo uscito in Italia, in cui per un anno ha annotato in una sorta di diario le sue escursioni al supermercato tra “impotenza e ingiustizia”. E ci dice anche quanto sia necessario non considerare nulla mai conquistato per sempre. “Non sapevo se ero stata ai confini dell’orrore o della bellezza. Provavo un senso di fierezza. Forse la stessa dei navigatori solitari, dei drogati e dei ladri, quella di essersi spinti fin dove gli altri non oserebbero mai andare. Puo’ darsi sia qualcosa di quella fierezza ad avermi fatto scrivere questo racconto” aveva detto la Ernaux parlando de ‘L’evento’.

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Cultura

Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

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Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

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Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

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Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

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Cultura

La Campania conquista il mondiale di fisica per studenti: cinque eccellenze campane rappresenteranno l’Italia all’IYPT 2025

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Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.

Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.

Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia

Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.

Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.

Un team guidato da due docenti campani

A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.

La fisica come passione e riscatto territoriale

L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.

Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.

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