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Cronache

Alla festa di Giovanni, bimbo autistico di 4 anni, gli amici disertano per il no dei genitori

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Su diciotto compagni di classe solo uno si è presentato alla festa di compleanno per i 4 anni di Giovanni, un bimbo affetto da autismo. La storia arriva da Cavezzo, nel Modenese. A raccontare il suo dolore, la sua amarezza e a denunciare il comportamento assurdo dei genitori dei bambini cosiddetti normalo è stata la madre del piccolo, Maria Giovanna. Il caso, riportato dalla stampa locale, ha colpito anche il ministro per le Politiche per la famiglia e la disabilità, Lorenzo Fontana, che ha espresso solidarietà alla famiglia.

Ignoranza e pregiudizio. Il ministro della Famiglia Fontana ha espresso solidarietà alla mamma di Giovannino

L’episodio, ha spiegato la madre del bimbo autistico, si è verificato la settimana scorsa, in occasione della festa di compleanno organizzata per il suo bambino.

“Ho invitato i 18 bambini, amici, compagni di classe di mio figlio e le rispettive famiglie. Bene, solo in cinque famiglie hanno risposto, quattro declinando e una sola per confermare la partecipazione”.

La donna, nell’invito,  aveva chiesto alle famiglie degli amichetti del suo bambino non regali, ma una donazione per un’associazione che lei stessa ha contribuito a fondare e che si occupa di bambini affetti da autismo. La festa di compleanno, però, è andata deserta. Non c’era nessuno.

Un episodio che lascia una grande amarezza  nella madre del bimbo autistico che  ha voluto denunciare sui social quanto accaduto. E la cosa non è passato inosservata. Tra le tante manifestazioni di solidarietà l’invito al Kids Festival di Milano dove il piccolo ieri ha avuto una festa di compleanno speciale assieme a tanti bambini. Poi la telefonata dal ministero della Famiglia. “Ci ha contattati un portavoce del ministro Fontana – afferma la donna – esprimendo solidarietà per quanto accaduto e sottolineando che cose del genere non dovrebbero succedere. Il ministro stesso è a conoscenza della vicenda e ci ha invitati a comunicare novità sul caso qualora ce ne fossero”.

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Cronache

Il 19 giugno parte il processo per l’omicidio di Aurora

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Si svolgerà il 19 giugno al Tribunale per i minorenni di Bologna, con rito abbreviato, il processo per il 15enne accusato dell’omicidio di Aurora Tila, la ragazza di 13 anni, morta dopo essere precipitata dal terrazzo sopra casa a Piacenza, il 25 ottobre. Ne dà notizia il quotidiano Libertà. Il processo era stato inizialmente fissato per il 9 luglio, con rito ordinario. L’avvocato difensore del ragazzo ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Oltre agli atti raccolti dalla procura saranno presi in esame in aula i risultati delle perizie dei consulenti di parte. Aurora Tila, studentessa dell’Istituto Colombini, morì la mattina del 25 ottobre precipitando da un terrazzo al settimo piano del palazzo dove viveva con la madre e cadendo poi su un balcone tre piani più in basso. Con lei, sul terrazzo, c’era l’ex fidanzatino, di due anni più grande: le telecamere del condominio hanno ripreso il loro incontro nell’atrio, prima di salire in casa.

È stato lui a dare l’allarme e qualche giorno dopo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Lui ha sempre negato queste accuse, sostenendo una versione diversa dei fatti rispetto alla ricostruzione della Procura. Il processo si svolgerà secondo il rito abbreviato (ovvero sulla base degli atti raccolti dalla procura, con il beneficio di uno sconto di un terzo della pena) ma “condizionato”, ovvero con l’ascolto in aula dei periti, e quindi con il confronto fra le due perizie, dagli esiti divergenti, che potrebbero rappresentare il cuore del processo. I medici legali di parte della difesa, infatti, contestano radicalmente le conclusioni alle quali era arrivata la perizia disposta dalla procura dei minorenni, che sostanzialmente attribuiscono al 15enne la volontà di far cadere Aurora dal terrazzo, da un’altezza di nove metri.

Una ricostruzione che la difesa ha sempre negato. Il punto cruciale su cui ci sarà battaglia sarà la dinamica della caduta, che secondo la perizia del consulente della procura, è incompatibile con un suicidio. Conclusioni, che come riferisce il quotidiano piacentino, secondo il medico legale Mario Tavani (che insieme al collega Attilio Maisto ha curato la perizia per la difesa) “risultano indubbiamente criticabili”, mentre “quelle sulla ricostruzione dinamica della precipitazione del corpo per alcuni versi inaccettabili”. Saranno prese in esame anche alcune testimonianze oculari: il racconto di alcune persone che hanno riferito di aver visto i due giovani litigare sul terrazzo sono state infatti cruciali per le indagini.

E’ stata una di queste testimonianze, in particolare, secondo cui il ragazzo avrebbe spinto Aurora oltre il parapetto e l’avrebbe colpita sulle mani per farla cadere, a risultare cruciale nella decisione di arrestare il 15enne. Un dettaglio, quello dei colpi sulle mani, che sarà messo a confronto con gli esiti delle perizie: quella dell’accusa ritiene le ferite che Aurora aveva sulle dita compatibili con i colpi ricevuti per farla cadere, mentre secondo la perizia della difesa sono state procurate dall’impatto a terra.

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Cronache

Napoli: si ripete ‘miracolo’ di San Gennaro, sangue è sciolto

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Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. All’apertura della teca, poco prima delle 17 nella Cappella di San Gennaro all’interno del Duomo di Napoli, il sangue contenuto nell’ampolla è apparso già liquido. La teca è stata aperta dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presidente della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, dall’abate della cappella monsignor Vincenzo De Gregorio, e dai vescovi ausiliari di Napoli monsignor Francesco Beneduce e monsignor Michele Autuoro, in vece dell’arcivescovo don Mimmo Battaglia, impegnato a Roma in vista del Conclave. Per l’annuncio “ufficiale” dell’avvenuto miracolo di maggio bisognerà aspettare l’arrivo nella basilica di Santa Chiara della processione in partenza dal Duomo. Il corteo si snoderà nelle strade del centro antico di Napoli e alle 18 avrà inizio la celebrazione eucaristica nella trecentesca basilica di Santa Chiara.

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Cronache

Incidente nel Ragusano, conducente muore nel rogo dell’auto

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Un grave incidente stradale si è verificato nel pomeriggio nei pressi di Playa Grande, lungo la circonvallazione di Donnalucata, frazione di Scicli, nel Ragusano. Una delle due auto coinvolte ha preso fuoco e il conducente, rimasto incastrato tra le lamiere, è morto carbonizzato nonostante i tempestivi soccorsi. Sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco, ambulanze del 118 e gli agenti della polizia municipale di Scicli. Le operazioni di messa in sicurezza e rilievi sono in corso.

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