Collegati con noi

Cronache

Calcio, urla e spintoni in un’assemblea della Lega dilettanti Campania: la delegata finisce in ospedale. Spunta un video su quel che è accaduto

Pubblicato

del

Lei è Giuliana Tambaro, giornalista e responsabile del Calcio Femminile regionale in Campania. È finita in ospedale perché all’Assemblea elettiva del Comitato Regionale del calcio dilettantistico della Campania intendeva parlare.  Voleva dire la sua opinione su alcuni argomenti importanti, magagne comprese, del calcio dilettante. Pensava di essere in una assemblea libera. Invece pare così non fosse perché dopo l’intervento di un alto dirigente nessuno poteva più parlare, esprimere opinioni su costi, organizzazione, spese più o meno allegre e funzionamento del calcio dilettantistico campano.

In ogni caso i motivi per cui è stata strattonata e fatta cadere a terra saranno certamente chiariti oltre ogni ragionevole dubbio perché Giuliana Tambaro ha chiesto alla magistratura di accertare quanto accaduto ed eventualmente punire chi l’ha aggredita e mandata in ospedale. Doveva essere una delle tante assemblee, anche animate, magari anche con qualche parola di troppo, forse a voce alta, ma non che si potesse aggredire qualcuno.

Giuliana Tambaro. La responsabile del calcio femminile campano tra due campioni del calcio maschile, Pepe Reina e Mario Rui

E invece, gli animi si sono surriscaldati e l’incontro tra i delegati ha preso una brutta piega, trasformando la riunione in un ring. Ma che cosa è successo in realtà? Perchè la Tambaro e il presidente del Comitato Campania Salvatore Gagliano sono diventati protagonisti loro malgrado di uno scontro prima verbale e poi fisico? A quanto pare, il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti in Campania, durante l’incontro con le società, i rappresentati delle Federazioni, avrebbe spintonato o strattonato due volte la Tambaro procurandone la caduta. Tutto sarebbe cominciato quando il presidente Salvatore Gagliano, iniziando il suo discorso, avrebbe attaccato la Lega Nazionale Dilettanti, gli organi federali, il Consiglio Direttivo della Campania. Appena ha finito con le sue invettive, Giuliana Tambaro, dirigentre del calcio femminile, ha preso il microfono ed ha provato a correggere le parole gravi di Gagliano, voleva replicare, dire la sua opinione.

 

Salvatore Gagliano. Importante dirigente del calcio dilettantistico non solo in Campania

 

A quel punto c’è stata la reazione di Gagliano che avrebbe spintonato la Tambaro per non farla parlare e per riprendersi il microfono che gli era stato sottratto, facendola cadere. La Tambaro ha fatto fatica a rialzarsi, era sotto choc, è stata aiutata da un altro consigliere delegato del Comitato e poi accompagnata in ospedale. La reazione dei presenti è stata immediata. Per fortuna non c’è stata rissa, gli animi si sono raffreddati e i dirigenti delle società presenti hanno chiesto apertamente le dimissioni di Gagliano. A loro si sono poi accodati anche i Consiglieri Delegati del Comitato Campania. La Tambaro al pronto soccorso del San Giovanni Bosco è stata visitata dai sanitari che l’hanno dichiarata guaribile in 5 giorni. Non s’è fatta molto male per fortuna. Certo lo spavento è stato grande. Davanti a questo episodio assai grave, le reazioni sono state immediate.
Il presidente della Lega Nazionale Dilettati, Cosimo Sibilia, ha preso le distanze da Gagliano, espresso solidarietà alla Tambaro e promesso il suo intervento . “Ho appreso quanto accaduto a Napoli in occasione dell’Assemblea del Comitato Regionale Campania e ne sono profondamente addolorato. Anche perché, a prescindere dai singoli episodi, a distanza di pochi mesi dall’elezione del nuovo consiglio direttivo, il fatto che si sia determinato un clima di sostanziale difficoltà di gestione per lo stesso comitato ed un preoccupante ‘scollamento’ tra le società ed i vertici del comitato medesimo – dimostrato dal mancato raggiungimento del numero legale – non può che far riflettere sul prosieguo e sulla necessità di ripristinare un immediato rapporto fiduciario con le società campane. Il Consiglio Direttivo della LND, pertanto, dovrà necessariamente occuparsi della questione in tempi brevi. Quanto all’episodio che ha riguardato il delegato al calcio femminile della Campania, credo che possa essere materia di attività per la Procura Federale. Quello che mi rattrista è che il fatto sia avvenuto proprio in un momento in cui la Lega Nazionale Dilettanti sta favorendo, con convinzione, la rappresentanza femminile all’interno degli Organi Federali”.
Solidarietà alla Tambaro è arrivata anche dal ministro dell’ambiente Sergio Costa che ha espresso “vicinanza istituzionale e personale” per un episodio così grave. Mara Carfagna ha stigmatizzato l’uso della violenza e espresso anche lei solidarietà alla Tambaro. Solidarietà e vicinanza, mai scontata, è arrivata dall’Ordine dei giornalisti e dal sindacato dei giornalisti della Campania. Lei, Giuliana Tambaro, a due giorni di distanza dall’accaduto, dunque con maggiore serenità, si è detta “umanamente amareggiata da chi come padre di famiglia, come medico, vedendomi a terra in stato confusionale non ha sentito il bisogno di prestarmi soccorso! La giustizia, oltre le chiacchiere farà il suo corso! Ognuno di noi è il frutto delle sue azioni e non del suo favellare! Come ho sempre detto io prendo ordini solo dalla mia coscienza e nessuno potrà farmi tacere, perchè la correttezza e l’onestà vanno praticate non professate!”.
Quello che è accaduto, noi possiamo documentarlo grazie ad un video, forse non proprio nitidissimo, ma che dà la dimensione di quanto accaduto e del clima che c’era alla riunione della Assemblea. Una riunione dove chi ha pagato il prezzo più alto è proprio Giuliana Tambaro per lo spavento e per le lesioni subite solo perché intendeva esprimere le sue opinioni. La Tambaro si è detta “umanamente amareggiata da chi come padre di famiglia, come medico, vedendomi a terra in stato confusionale non ha sentito il bisogno di prestarmi soccorso! La giustizia, oltre le chiacchiere farà il suo corso! Ognuno di noi è il frutto delle sue azioni e non del suo favellare! Come ho sempre detto io prendo ordini solo dalla mia coscienza e nessuno potrà farmi tacere, perchè la correttezza e l’onestà vanno praticate non professate!”
L’altro protagonista di questa vicenda, Salvatore Gagliano, sul suo profilo Facebook non affronta la questione degli strattoni e della caduta della delegata del calcio femminile che ha adito le vie legali, ma parla in maniera generica di inquinamento del calcio per intervento della politica attaccando apertamente Mara Carfagna e Cosimo Sibilia, parlamentari di Fi che hanno espresso solidarietà alla Tambaro. “Il Calcio deve viaggiare in maniera autonoma – scrive Gagliano – e non può essere inquinato da cordate politiche che mirano al raggiungimento del potere. Penso che qualcosa in Italia stia cambiando, e chi governa non può trascurare una cosa così importante: Che ci sia un paletto eliminando i doppi incarichi, per i ruoli importanti, come le Presidenze. Solo tenendo all’uscio la politica, si potrà ritornare a parlare di calcio puro e di calcio giocato più che chiacchierato” conclude.
 
Noi vi mostriamo un video girato da uno dei partecipanti nel corso dell’Assemblea. Un video che certifica lo stato di tensione, mostra anche immagini che possono essere utili a chiarire la portata dello scontro verbale e fisico tra i protagonisti. I contenuti del video non so se hanno anche un profilo penale, certo si dicono cose non proprio edificanti sulle spese degli organi rappresentativi del calcio dilettantistico campano. E le dicono dirigenti che ne fanno parte. Poi se Tambaro e Gagliano vorranno, sarà un giudice e dire qual è la verità giudiziaria di quanto accaduto. Infine, ma non per ultimo, dentro la sala c’era una telecamera che riprendeva ogni fase dell’assemblea. Chissà, magari ha ripreso anche le ultime scene di una assemblea che restituisce l’immagine di un movimento calcistico dilettantistico non proprio edificante. Ed è un peccato perchè, come recita una bella immagine della Lega nazionale dilettanti, il calcio dilettante è il cuore di uno sport che a livello professionistico è già inquinato dalla circolazione di troppi soldi.

Advertisement

Cronache

Freni, manutenzione, vento. Parte indagine sulla funivia del Faito

Pubblicato

del

Freni, manutenzione e vento: sono i primi elementi che la Procura di Torre Annunziata è chiamata ad analizzare nell’inchiesta sulle cause del disastro avvenuto giovedì pomeriggio nel Napoletano, dove una cabina della funivia che collega il mare di Castellammare di Stabia alla cima del Monte Faito è precipitata provocando quattro morti e un ferito grave. Già giovedì sera il procuratore Nunzio Fragliasso, accompagnato dall’aggiunto Giovanni Cilenti e dal sostituto Giuliano Schioppi, si è recato sul luogo della tragedia per una prima ispezione, proseguita venerdì. Gli inquirenti hanno sottoposto a sequestro le due stazioni: quella a monte alla quale la cabina precipitata era quasi arrivata e quella a valle.

Il video della Polizia di Stato

Sequestrati anche i piloni, le due cabine e il cavo. Il veicolo caduto è stato ritrovato quasi a metà percorso, tra il secondo e il terzo pilone: non è chiaro se sia subito piombato giù per poi rotolare a valle, oppure se sia scivolato all’indietro, ancora agganciato al cavo, quando mancavano una ventina di secondi all’arrivo in stazione. Secondo questa ipotesi, che pare quella più accreditata, si sarebbe quindi schiantato a tutta velocità contro un pilone per poi rovinare al suolo. In alcune immagini riprese da una telecamera dell’impianto si vede la cabina che torna indietro, mentre ondeggia vorticosamente prima di sparire nella nebbia. Comunque solo le perizie potranno, dai punti di impatto della cabina, accertare le modalità della caduta. A breve dovrebbero essere disposti gli esami autoptici nell’ambito del fascicolo, al momento contro ignoti, in cui si ipotizzano il disastro colposo e l’omicidio plurimo colposo.

Di “tragedia inspiegabile” parla il presidente dell’Eav, l’azienda della Regione che gestisce l’impianto, Umberto De Gregorio. La riapertura della funivia dopo la pausa invernale risale ad appena una settimana fa “dopo tre mesi di prove – ricorda De Gregorio – tutti i giorni, giorno e notte, con tutte le condizioni, con tutte le radiografie che si fanno alle funi”. Secondo quanto reso noto dal sottosegretario al Mit Tullio Ferrante, lo scorso marzo l’impianto è stato oggetto di una verifica da parte degli ispettori di Ansfisa, l’agenzia per la sicurezza dei trasporti, “come previsto dalla normativa – ha detto – sulle ispezioni periodiche. E l’8 aprile l’Eav (che gestisce l’impianto) aveva inviato alla stessa agenzia la documentazione tecnica comprensiva dell’esito delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché delle prove eseguite sui cavi, accompagnata da una relazione di idoneità dell’impianto”.

I periti della procura dovranno appurare perché si sia rotto il cavo di trazione, e soprattutto perché non abbia funzionato il freno di emergenza che, proprio in casi del genere, dovrebbe mantenere in sicurezza l’impianto: lo stesso freno che invece ha funzionato a valle, permettendo di evacuare i passeggeri dalla cabina rimasta sospesa a pochi metri dalla stazione di partenza. Per De Gregorio non ci sarebbe alcuna relazione tra il maltempo, in particolare tra il forte vento di ieri e la tragedia: “Non lo dico io, lo dicono i tecnici. C’è un sistema automatico: quando il vento supera un certo livello, la funivia si blocca automaticamente”. Completata intanto l’identificazione delle vittime della tragedia. Al 59enne italiano Carmine Parlato, operatore dell’Eav presente nella cabina, si aggiungono tre turisti stranieri: i fratelli inglesi Graeme Derek e Elaine Margaret Winn, di 64 e 57 anni, e la 24enne araba israeliana Janan Suliman. Il fratello di Janan, Thaeb, 23 anni, è l’unico sopravvissuto, ricoverato in condizioni critiche nell’ospedale del Mare di Napoli.

Continua a leggere

Cronache

Ancora maltempo sull’Italia. Si apre voragine, due morti

Pubblicato

del

Resta alta l’allerta per l’ondata di maltempo che si sta abbattendo su gran parte dell’Italia del centro-nord alla vigilia del week end di Pasqua. Vento forte, piogge violente e nevicate a bassa quota che hanno provocato danni e vittime. Dopo la morte di un 92enne in provincia di Torino, nel Vicentino due persone, padre e figlio, sono deceduti dopo essere finiti con la propria auto in una voragine apertasi improvvisamente sul ponte di Valdagno nella tarda serata di giovedì. La situazione resta critica nell’intero quadrante Nord della Penisola ma anche in Toscana e altre regioni del Centro l’allerta resta altissima soprattutto per quanto riguarda la piena del Po.

Le previsioni annunciano un miglioramento fino a sabato ma per Pasqua la situazione torna a peggiorare. In Valle d’Aosta sono 3.260 le utenze prive di energia elettrica a causa delle condizioni meteo. La situazione più delicata è a Cogne mentre l’energia è stata ripristinata nella Valdigne, da Courmayeur a La Thuile. Una valanga ha danneggiato la galleria Les Toules, situata sull’A21 Gran San Bernardo, prima dell’imbocco nord del traforo che collega la Svizzera con l’Italia. La galleria rimarrà chiusa fino a nuovo avviso.

In Piemonte ancora inondazioni e frane (almeno 500 quelle registrate) ed è stata diramata l’allerta arancione per pericolo valanghe sulle zone di montagna nord-occidentali, allerta gialla su pianura settentrionale e torinese e valli Tanaro, Belbo e Bormida. A Torino è stato riaperto il Museo Egizio dopo i problemi all’impianto elettrico registrati giovedì. Nel corso di una giunta straordinaria in Regione sono stati stanziati 5 milioni di euro, prelevati dal fondo di riserva, per gli interventi urgenti. Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, che in giornata ha avuto un colloquio con il governatore Cirio, annuncia che “il governo farà la sua parte”.

Per i comuni delle province di Vicenza e Verona, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato d’emergenza. I cittadini dell’aree interessate sono stati invitati “a stare distanti dai ponti e dagli argini”. In Lombardia sotto osservazione il livello del fiume Ticino: il sindaco di Pavia ha disposto l’evacuazione dei primi piani delle abitazioni nella zona del Borgo Basso, quartiere periferico della città. A rischio anche le risaie in Lomellina e per i vigneti in Oltrepò. In provincia di Cremona massima attenzione al Po che è aumentato di quasi cinque metri nelle ultime 24 ore.

Alla luce di questo dato è stata prorogata fino a sabato l’allerta rossa nelle pianure piacentine e parmensi, arancione per la pianura reggiana, per il transito della piena. Nella notte le piogge hanno causato frane e smottamenti in Versilia dove alcune case sono rimaste isolate. La Protezione civile è intervenuta nelle colline di Pietrasanta e Camaiore. A Lucca si sono registrati problemi in alcune frazioni per frane che hanno isolato borghi. Disagi anche nella zona di Massa Carrara, soprattutto nelle aree montuose: a cause delle forti piogge un muro è crollato nella frazione di Moneta. Dichiarata emergenza regionale, stanziati 3 milioni di euro.

Continua a leggere

Cronache

Il detenuto e la compagna, debutta stanza affettività

Pubblicato

del

Da oggi l’affettività anche fisica ha fatto ingresso in carcere. In quello di Terni dove per la prima volta un detenuto campano in regime di alta sicurezza è potuto restare per due ore con la propria compagna in una stanza appositamente allestita senza il controllo diretto e a vista del personale della polizia penitenziaria. In quelli che la Corte costituzionale ha qualificato come i “colloqui intimi” da considerare come un vero e proprio diritto soggettivo riconosciuto alla persona reclusa. “Stanno arrivando numerose richieste di detenuti per poter incontrare le persone alle quali sono legate” ha spiegato il Garante umbro, l’avvocato Giuseppe Caforio.

“Servono quindi più risorse – ha aggiunto – per allestire più stanze e quindi garantire a tutti parità nell’accesso ai diritti”. Secondo una stima del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria si può ipotizzare che in Italia a fine dicembre 2024 fossero poco meno di 17 mila i potenziali beneficiari dei colloqui riservati. Sul primo, quello di Terni, non sono stati forniti particolari per tutelare la privacy del detenuto e della compagna. Anche per questo la stanza è stata collocata vicino alla stanza colloqui. “E’ stato fatto un piccolo miracolo per allestirla” ha detto ancora Caforio.

“Dopo quello di oggi – ha aggiunto – nei prossimi giorni ospiterà altri incontri che potranno arrivare a tre al giorno. Intanto è stata una sorta di giornata sperimentale e tutto è andato bene”. La stanza è stata allestita con letto matrimoniale, televisore, bagno, doccia, due sedie e un tavolino. In base alle disposizioni del Dap, non potrà mai essere consentita la chiusura dall’interno della porta di accesso, in modo che i locali siano sempre accessibili al personale di polizia penitenziaria. Evidenziata anche l’esigenza di video sorvegliare le zone antistanti i locali destinati ai colloqui intimi ed i percorsi per raggiungerli. Con l’accompagnamento sia dei familiari che dei detenuti. Precise anche le disposizioni per la biancheria necessaria (asciugamani, lenzuola o altro), che deve essere portata al colloquio direttamente dalle persone autorizzate e sottoposta a controllo. Delle pulizie, invece, se ne occuperanno i detenuti lavoranti.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto