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Cronache

Maltrattamenti a bimbo autistico, maestra indagata 

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“Quella donna ha rovinato mio figlio”: a parlare è il padre del bimbo di 9 anni, affetto da autismo lieve, maltrattato più volte secondo la Procura di Padova dalla maestra di sostegno 40enne che invece avrebbe dovuto aiutarlo durante le ore in aula. Spintoni, dispetti e vessazioni, come l’essere lasciato solo in una stanza per ore, che sono stati registrati dal’occhio implacabile delle telecamere installate nella scuola. Per la donna il pm Giorgio Falcone ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di maltrattamenti, contestando specifiche situazioni di coercizione sia fisica che morale. In un caso, ad esempio, avrebbe tentato di colpirlo con una ginocchiata.

Senza contare i continui rimproveri e le accuse non veritiere di essersi sporcato biancheria e pantaloni dopo essere andato in bagno. Alcune immagini la mostrerebbero mentre distrugge con rabbia una torre di mattoncini che il piccolo aveva appena tentato faticosamente di costruire. La vicenda sarebbe avvenuta nella bassa Padovana dall’inizio dell’anno scolastico, a settembre, fino a dicembre, quando gli accertamenti investigativi hanno portato a ottenere gli elementi per consentire al magistrato di procedere. Il padre vuole ora parlare soprattutto “per mettere in guardia chi è nella sua stessa situazione. E’ giusto – dice l’uomo intervistato dal Gazzettino – che tutti sappiano”. Era stato proprio il genitore a notare nel figlio i primi segnali di allarme, comportamenti non usuali per il ragazzino. “Era spesso frustrato, isterico – sottolinea ricordando l’inizio dell’anno scolastico – e questa cosa mi era stata fatta notare più volte, anche dagli specialisti che lo hanno in cura”.

Il papà ha ntuito subito che il comportamento potesse legarsi alla nuova maestra di sostegno “che fin da principio non gli aveva dato una buona impressione”. La conferma è venuta proprio dal piccolo: appena il genitore citava la maestra il bambino iniziava a schiaffeggiarsi la guancia. Il calvario non finisce neppure quando il bimbo cambia scuola su volontà del padre, perchè la maestra di sostegno è sempre la stessa. A quel punto non è rimasta che una sola strada, la denuncia alle forze dell’ordine. L’uomo ammette di aver potuto interloquire con un carabiniere empatico, che ha compreso la situazione. “Pochi giorni dopo le telecamere erano attive e le prime testimonianze erano state raccolte – conclude il genitore – . Il resto è la cronaca giudiziaria ora nota a tutti”.  

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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