Ogni generazione ha il suo momento. E questo è il momento della “generazione Fenix”. Il messaggio che arriva dalla festa del movimento giovanile di Fratelli d’Italia è inequivocabile. Non si stancano di ripeterlo i militanti che affollano il laghetto dell’Eur, dove è allestita la festa del movimento. “Cambieremo futuro” è il titolo della quarta edizione dell’evento a cui nel 2015 si volle associare il simbolo della fenice. Fenix, appunto. E di passato e futuro parla il primo ospite della kermesse, che si concluderà domenica, il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Chiamato a passare la fiaccola, si presenta nella veste di anello di congiunzione della destra italiana, più che come fondatore di Fratelli d’Italia. La fiaccola sono i ragazzi di Gioventù Nazionale, dice, ma la fiaccola è anche “fatta di sangue e di memoria”, senza cui non potrebbe esserci futuro. E allora invita a ricordare “il sacrificio e l’emarginazione” dei ragazzi del passato, da Sergio Ramelli a Ugo Venturini. Quindi, passa in rassegna i protagonisti della storia, “senza cui tutto questo non sarebbe possibile”: Giorgio Almirante e l’Msi, ma anche Pinuccio Tatarella e Gianfranco Fini. “La fiamma nel simbolo è una conseguenza,l’importante è avere nel cuore una fiamma che arde per la nostra patria”, dice rivolgendosi a una platea di giovanissimi. Dove l’ultimo arrivato ha appena 14 anni. L’arrivo di La Russa è accolto da un’ovazione.
“C’è solo un presidente”, intonano i ragazzi. Che fino a qualche minuto prima erano impegnati ad allestire il “villaggio” della manifestazione. Tra stand, pedane, divanetti, doppio palco, aree relax, tavoli da ping pong e giochi per i bambini. Il caldo romano non frena i circa cento volontari arrivati da tutta Italia per l’evento che segna “il cambio di passo”. “Facciamo le cose in grande”, dice con soddisfazione un ragazzo. Dagli altoparlanti si ripete una playlist che suona i grandi classici della canzone italiana, da Lucio Battisti a Fabrizio De Andrè, da Pino Daniele a Rino Gaetano, fino ai nuovi successi di Sanremo. Non manca Lucio Dalla, la cui “Futura”, secondo qualcuno, ha ispirato il titolo dell’evento. Tra i militanti regna il buonumore. Si salutano stringendosi l’avambraccio. E indossano tutti la t-shirt ufficiale di Gioventù Nazionale, che sia bianca, rossa o verde. Qualcuna reca frasi come “patriota” e “prima gli italiani”. Gli stessi slogan delle tazze e gli spille venduti agli stand. In quello dei libri troneggiano D’Annunzio, Mishima e Almirante. Il presidente del movimento Fabio Roscani, deputato FdI classe 1990, non nasconde l’amore per la tradizione tolkeniana. E assicura: “tra di noi i veri eroi moderni sono Falcone e Borsellino, di fronte a cui vibrano le corde dell’anima”.
Inevitabile il confronto con Atreju, la festa della destra giovanile che consacrò la leadership nascente di Giorgia Meloni e di tanti altri, ora esponenti di spicco di FdI. Roscani non ha dubbi: “se accanto alla generazione Atreju cresce una generazione Fenix mettiamo al riparo la storia della destra italiana”. Il deputato tiene a ribadire che Fenix non “è in alternativa ad Atreju”. Gli anziani del partito spiegano che anche quest’anno, dopo una pausa, la kermesse tornerà a settembre. Nessun conflitto, ma la manifestazione, tra i più giovani, viene vista come un evento di partito, dei “grandi”. I giovani di FdI rivendicano Fenix come luogo del movimento giovanile. “Il movimento ha sempre avuto uno spazio di autonomia, ma non di indipendenza”, specificano i ragazzi, che si definiscono “meloniani puri”. Del resto, non hanno perso la goliardia che contraddistingueva Atreju.: nel prato c’è un pannello con i selfie, con un’astronauta che porta il cartello “ci hanno visti arrivare”.
Battuta rivolta alla segretaria del Pd. Ma i militanti tengono a precisare che questo, come Atreju, è un evento aperto al confronto. Dal sindaco Roberto Gualtieri, a Marco Travaglio non mancheranno occasioni di aspro dibattito. Poi, in calendario, i panel con diversi ministri: tra gli altri, Tajani, Roccella, Crosetto, Bernini, Valditara, Fitto, Sangiuliano. Attesi anche i giovani di Vox. Nel primo giorno, animano il parterre Donzelli, Malan, Trancassini. La fenice, simbolo scelto dopo le ceneri rimaste dalla dissoluzione del Pdl, è animata dai ragazzi che, come dice La Russa, “hanno la fiamma tricolore nel cuore”.