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Addio a Tony Bennett, l’ultimo grande crooner americano

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E’ scomparso l’ultimo dei grandi crooner americani, Tony Bennett è morto alla soglia dei 97 anni nella sua città natale, New York. Era nato il 3 agosto del 1926. La notizia della morte è stata confermata alla stampa americana dalla sua portavoce, Sylvia Weiner. Le cause del decesso non sono state rese note, tuttavia Bennett combatteva da anni con l’Alzheimer, male diagnosticatogli nel 2016 ma reso pubblico solo nel 2021. Dopo la morte di Dean Martin, Frank Sinatra e Perry Como, Bennett era l’ultimo rimasto in vita di una generazione di cantanti in grado di interpretare le canzoni in modo da comunicare emozioni e lasciare lo spettatore in uno stato di assoluta spensieratezza.

Come lui stesso disse nel 2006 in un’intervista all’Associated Press, “Mi piace intrattenere il pubblico, far dimenticare i loro problemi”. Nell’arco di una carriera di circa 70 anni e oltre 100 album all’attivo, Bennett ha vinto 20 premi Grammy (gli Oscar della musica), e due Emmy, il massimo riconoscimento per la televisione. Ha venduto 50 milioni di dischi. Nel 2005 gli è stato conferito il Kennedy Center Honors per il suo contributo all’arte e alla cultura. Non solo è stato in grado di sopravvivere all’ascesa della musica rock ma ha resistito fino ad appassionare fan di tutte le età. Nel 2014, a 88 anni fece storia come l’artista più anziano ad aver ottenuto il primo posto nella classifica Billboard 200 con l’album Cheek to Cheek, in duetto con Lady Gaga. E’ ancora in duetto con Lady Gaga il suo ultimo album, Love for Sale (2021).

Quest’ultima, all’epoca del primo album, aveva riconosciuto al crooner il merito di averla salvata in un momento in cui voleva abbandonare la musica. “Sei mesi fa – disse Gaga a People nel 2014 – non volevo neanche più cantare”. “Sai cosa disse Duke Ellington? – le chiese Bennett – Uno, non mollare. Due, ascolta l’uno”. Nel 2021, la coppia diede vita ad una performance memorabile al Radio City Hall di New York. Spesso associato alla città di San Francisco per il brano del 1962 I Left My Heart in San Francisco, Bennett, al secolo Anthony Dominick Benedetto, ha sempre ritenuto Astoria (quartiere nel Queens a New York) la sua vera casa. Figlio di un immigrato italiano di origini calabresi, ereditò la passione per il canto dal padre, perso a soli dieci anni. Dopo la morte del genitore, la famiglia si trovò in condizioni di povertà e il giovane Anthony fu anche costretto a lasciare gli studi per aiutare la madre e i fratelli.

Dopo la fine della seconda Guerra Mondiale riuscì a tornare a scuola, studiò recitazione e Bel Canto. Nel 1949 l’interprete jazz e attrice a Broadway, Pearl Bailey, lo nota e lo invita a cantare in apertura di una sua esibizione al Greenwich Village. Allo spettacolo interviene anche il comico Bob Hope, che consiglia all’ancora Anthony Benedetto di cambiare il suo nome in Tony Bennett. Il primo ingaggio discografico arriva nel 1950 con la Columbia Records, che stava per lasciar scadere il contratto con Frank Sinatra. Come consiglio gli fu detto di non imitare il cantante soprannominato come The Voice.

Il suo primo successo commerciale è Because of You, che rimane al primo posto nelle classifica Billboard Hot 100 per otto settimane nel 1951, vendendo più di un milione di copie. Nell’arco della sua vita ebbe anche problemi di tossicodipendenza. Nel 1979 rischiò la vita per un’overdose di cocaina. La rinascita arriva negli anni ’90 e duetta con cantanti e gruppi come i Red Hot Chili Peppers, Elvis Costello e Plácido Domingo.

Nell’agosto del 2006, in occasione del suo 80/o compleanno, tutto il mondo dello spettacolo gli rese omaggio. Nello stesso anno duetta con Christina Aguilera al Saturday Night Live e pubblica l’album Duets: An American Classic che vince due Grammy Awards e Duets II (2011) dove canta, tra gli altri, con Aretha Franklin, Amy Winehouse, Lady Gaga, Paul McCartney, Barbra Streisand, Stevie Wonder, Judy Garland, Michael Bublé, Elton John, Céline Dion. Nel 2012 si è esibito anche con Giorgia al Lucca Summer Festival. Ha avuto inoltre anche una parentesi da attore impersonando se stesso nel film con Jim Carrey Una settimana da Dio e in Terapia e pallottole con Robert De Niro e Billy Crystal. Alla notizia della sua morte in tanti stanno postando tributi, a cominciare da Elton John.

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Michele Bravi: vi racconto la mia visione del mondo con “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”

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“Immagina se percepissi in modo diverso quello che vedi”. È partito anche da qui, Michele Bravi, per scrivere il racconto che compone il suo nuovo album, ‘Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi’, in uscita venerdì 12 aprile. L’idea era quella di raccontare la realtà non per forza per come comunemente appare, ma piuttosto per come la si interpreta, ciascuno a modo suo. “È passato qualche anno dal precedente album – ha raccontato Bravi – un po’ perché non sono mai stato veloce e un po’ perché ho dovuto superare un blocco. Ogni volta che mi mettevo davanti ad un pianoforte non ne usciva niente. Poi ho fatto un corso che è diventato più che altro un gioco e tra una lettera scritta a me stesso e la scelta di lavori immaginari per i quali calarmi nella parte, ad un certo punto mi sono sbloccato”. E così Bravi ha cominciato il suo racconto per metafore e sinestesie, perché, ha spiegato, “raccontami la tua storia non è la richiesta giusta da fare perché è pericolosamente sintetica”.

Quella più interessante, invece, è piuttosto quella del “raccontami cos’hai visto tu nella tua storia”. “Ho provato a celebrare la natura scenica e le melodie della vita interiore. Quanti spettacoli vediamo mentre viviamo? Quanti quadri stiamo dipingendo? Io sono un disastro a disegnare ma dentro ho quadri bellissimi. Sarei un disastro a dirigere film – ha scherzato l’autore delle nuove ‘Viaggio nel tempo’, ‘Per me sei importante’ e ‘Sporchissima poesia’ – ma dentro ne ho di così intensi che al confronto Nolan (il regista, ndr) è un dilettante”. L’album, con la cover firmata dall’artista Mauro Balletti, è un vero e proprio concept, liberamente ispirato agli scritti di Oliver Sachs, neurologo e autore di fama mondiale, ma è anche il risultato di un percorso artistico e personale affrontato viaggiando tra Parigi, Londra, Amsterdam e Milano. Di parigino, nell’album, anche la voce di Carla Bruni su ‘Malumore francese’.

“Ho scritto questa canzone pensando proprio alla sua voce – ha spiegato Bravi – e ho deciso di mandargliela. Poco dopo eravamo in una stanza di un hotel milanese, quello dei soggiorni di Giuseppe Verdi, per lavorarci sopra”. Di Giuliano Sangiorgi sono invece le parole di ‘Ti avessi conosciuto prima’. “La canzone esiste da tanti anni – ha detto Bravi – e quasi ce n’eravamo scordati entrambi. La considero un magnifico regalo”. Nella scaletta dell’album c’è anche ‘Umorismo italiano’. “Mi diverto a scherzare sul fatto che io sia percepito come malinconico – ha confessato Bravi – quando invece il mio mantra è scrivere un testo un po’ da poetessa e un po’ da pornostar. Da una parte c’è l’umorismo tutto italiano e dall’altra questo alone di poeticità, che mi piace, perché sono un po’ snob. Non c’è però solo quello”. Anche a proposito delle delle difficoltà che negli ultimi mesi vengono evidenziate da artisti che si trovano a ‘fare a pugni’ con il retro della medaglia della popolarità, Bravi ha la sua posizione.

“Quando si parla di un artista – ha detto la voce di ‘Infanzia negli occhi’ – si tende a parlare di un prodotto musicale destinato al mercato senza pensare che quella è anche una vita reale. A diciott’anni quando mi davano del fallito dicevano solo che l’album non aveva venduto e non che io fossi un fallito. Oggi ho gli strumenti per capirlo, ma a diciott’anni la prendevo molto più sul personale”. Con il nuovo album Michele Bravi arriverà a teatro per due anteprime del tour, il 12 al Dal Verme di Milano e il 26 all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

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Malika Ayane, il 12 aprile esce il nuovo singolo ‘Sottosopra’

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Esce il 12 aprile Sottosopra (Woodworm Publishing under exclusive license to M.A.S.T./Believe), il nuovo singolo di Malika Ayane. Scritto e composto da Malika Ayane, Andrea Bonomo e Pacifico e prodotto da ESTREMO, Sottosopra mostra ancora una volta un lato inedito della cantautrice attraverso un nuovo percorso in cui ha scelto di giocare con i contrasti, da sempre parte della sua cifra stilistica. È un brano dalle sonorità elettroniche che scandiscono il tempo e ne sottolineano il ritmo travolgente. “Sottosopra è un brano nato due anni fa a Parigi. Più che di uno stato d’animo, parla di un modo di essere e di fare che, una volta raggiunto, diventa l’inizio di una nuova fase.

Quando si hanno finalmente chiari i contorni entro i quali ci si può muovere, ecco che compare la consapevolezza di sé e, di conseguenza, la serenità. Bisogna imparare e muoversi a passo di danza sotto e sopra la linea di questa vita che cambia continuamente,” racconta Malika Ayane.

L’uscita del brano sarà seguita anche dal videoclip ufficiale per la regia di Attilio Cusani, il quale ha voluto creare un immaginario essenziale che segue il messaggio del pezzo: quando ci si sente completi, non c’è necessità di aggiungere altro. Sottosopra segna l’inizio di un altro capitolo del progetto musicale di Malika, sebbene con una forma ancora differente: la cantautrice invita a passare attraverso il mondo senza farsi sconvolgere, per imparare così a riconoscere gli spazi in cui lasciarsi andare, tentando di mantenere l’equilibrio in un limbo costante. Solo così diventa possibile affrontare il passato, che non è mai qualcosa a cui guardare con eccesso di nostalgia, bensì un’occasione per avere un termine di paragone senza alcuna forma di giudizio.

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‘L’ultima poesia’, il nuovo singolo Geolier insieme a Ultimo

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Due icone dell’attuale panorama musicale italiano, due top player nel loro genere, capaci di collezionare un successo dopo l’altro: fuori stasera un’ora dopo la mezzanotte “L’ultima poesia” (Warner Music Italy), il nuovo singolo di Geolier, che lo vede insieme a Ultimo, per una collaborazione inedita dal risultato straordinario. In quello che sembra essere il sequel naturale di “I p’ me, tu p’ te”, il flow di Geolier traina l’anima cantautorale di Ultimo, tanto da portarlo a registrare la sua voce per la prima volta in napoletano, omaggiando così la città che il cantautore romano ha più volte definito la sua seconda casa, Napoli.

Un brano intenso, figlio di un’amicizia e di una grande stima reciproca – che ha visto gli artisti negli ultimi anni incontrarsi spesso tra Roma e Napoli -, ma anche da una richiesta costante che arriva dalle fanbase di entrambi. Un feat inedito, in cantiere già dallo scorso autunno, che segna una nuova collaborazione di Ultimo con un artista italiano dopo a 6 anni. È atteso dai media da maggio dell’anno scorso, quando – come successo di nuovo nelle ultime settimane – vociferavano di una possibile hit in arrivo, avendoli visti insieme a Napoli. La traccia potentissima, prodotta da Takagi & Ketra, fonde due mondi diversi, ma mai così complementari.

I due artisti si contaminano, nella melodia così come nelle parole, per un brano che narra della fine di un amore senza cui però non si riesce a stare.

L’annuncio di “L’ULTIMA POESIA” arriva a pochi giorni da quello del terzo sold out di Geolier allo Stadio Diego Armando Maradona, nel corso di una festa lunga 3 giorni a Napoli e per Napoli. Il tour di Geolier, prodotto da Magellano Concerti, lo vedrà esordire live il 15 giugno allo Stadio di Messina, per poi approdare il 21, 22 e 23 giugno allo Stadio di Napoli e continuare fino al 16 agosto al Red Valley, passando dal Rock In Roma (28 giugno), Nosound Fest a Servigliano (29 giugno), Lucca Summer Festival (5 luglio), Fiera Milano Live (6 luglio) Sonic Park a Stupinigi TO (12 luglio) e Oversound Music Festival a Gallipoli (12 agosto).

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