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Addio a Ludovico Peregrini, il “Signor No” della TV italiana

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Addio all’età di 82 anni a Ludovico Peregrini, noto al grande pubblico come il ‘Signor No’, figura iconica della televisione italiana e storico collaboratore di Mike Bongiorno. E’ morto in Bretagna circondato dalla sua famiglia.
Autore televisivo rigoroso, colto e ironico, Peregrini è stato una delle menti più brillanti dietro ai più celebri quiz del panorama televisivo italiano, da Rischiatutto a La ruota della fortuna, da Bis a Chi vuol essere milionario?.

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Napoli, monte ingaggi oltre i 100 milioni: con Conte e De Laurentiis obiettivo Champions e crescita internazionale

Il Napoli supera i 100 milioni di monte ingaggi e punta a oltre 115 a fine mercato. Strategia di Conte e De Laurentiis: rosa più ampia per la Champions e investimenti su giovani di valore.

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Il Napoli torna a superare la soglia dei 100 milioni di euro di monte ingaggi complessivo, toccando quota 102 milioni e con la prospettiva di arrivare oltre i 115 milioni a fine mercato. In arrivo ci sono almeno due rinforzi, tre contando l’ormai imminente arrivo di Gutierrez, e non sono previste altre cessioni eccellenti. L’aumento rispetto alla stagione dello scudetto è del 20-25%, una scelta legata alla necessità di allargare la rosa per affrontare al meglio la Champions League. Aurelio De Laurentiis ha calibrato questa crescita sul ritorno del club in Europa, mantenendo l’equilibrio finanziario che caratterizza la sua gestione.

Terzo monte-stipendi della Serie A

Con questo incremento il Napoli sale al terzo posto nella classifica dei monte-stipendi di Serie A, dietro Inter e Juventus. Nella scorsa stagione, nonostante il titolo, il club era solo sesto. In passato la spesa per gli ingaggi aveva oscillato: dai 69 milioni dell’era Sarri nel 2016/17 ai 101 milioni dell’era Ancelotti, fino al calo a 76,5 milioni con Spalletti. Negli ultimi anni il club era rimasto sotto la soglia degli 85-90 milioni, pari più o meno agli introiti dei diritti tv nazionali.

Strategia condivisa tra Conte e De Laurentiis

Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis hanno impostato un piano che unisce ambizione e sostenibilità. L’obiettivo è puntare su giovani già affermati ma con margini di crescita, senza rinunciare alla possibilità di plusvalenze importanti, come quella potenziale di Kvaratskhelia. Il traguardo immediato è raggiungere almeno gli ottavi di finale della nuova Champions League, con un incasso stimato di circa 75 milioni di euro a cui si sommerebbero i proventi dello stadio Maradona.

Gli stipendi più alti della rosa

Il nuovo arrivo Kevin De Bruyne, ingaggiato a parametro zero, percepisce 11,1 milioni di euro lordi, cifra che supera il tetto salariale tradizionale del club. Seguono Lukaku con 7,6 milioni, Politano con 5,9 milioni e il trio Di Lorenzo, Neres e McTominay con 5,5 milioni. Tutti gli stranieri usufruiscono del Bonus Crescita. Nonostante il contratto pesante, De Bruyne non è il più pagato della Serie A: Vlahovic guida la classifica con 22 milioni, seguito da Lautaro Martinez con 16,6, Dybala con 12,9 e altri top player di Inter e Juventus. Dopo l’addio di Osimhen, il Napoli mantiene comunque una competitività salariale da vertice, mai così alta negli ultimi anni.

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Cronache

Incendio sul Vesuvio, il presidente De Luca: «Ferita dolosa, ma rilanceremo con più forza il Parco sul mercato turistico internazionale»

Il presidente del Parco nazionale del Vesuvio, Raffaele De Luca, denuncia la matrice dolosa dell’incendio a Terzigno e ribadisce l’impegno per il rilancio turistico internazionale e la tutela di flora e fauna in un’oasi di biodiversità sempre più fragile.

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È rimasto tutta la notte a Terzigno, al fianco di operatori, volontari e sindaci impegnati a domare le fiamme. Raffaele De Luca, presidente del Parco nazionale del Vesuvio, non ha dubbi: l’incendio che ha colpito l’area è di origine dolosa. «Al 99% la colpa è dell’uomo – afferma – dietro a questo disastro c’è una mano umana, e questo fa ancora più male».

Per De Luca, si tratta di un attacco a uno dei patrimoni naturalistici più importanti d’Europa: «Un incendio non è solo distruzione di alberi, ma perdita di biodiversità, danni economici e pericolo per i cittadini. Le ferite alla natura richiedono anni per rimarginarsi».

L’impegno del Parco: tutela ambientale e rilancio turistico internazionale

Sotto la guida di De Luca, l’Ente Parco ha intensificato il lavoro di valorizzazione della flora e della fauna, promuovendo il Vesuvio come destinazione turistica internazionale e come la più grande e bella oasi di biodiversità del Mediterraneo, oggi sempre più fragile e a rischio per colpa della mano criminale dell’uomo.

«Non ci fermeremo – assicura il presidente – episodi come questo devono spingerci a insistere sull’educazione ambientale e sul lavoro nelle scuole, per far capire ai ragazzi che il Vesuvio è un tesoro da proteggere».

Tecnologie, misure straordinarie e sinergia istituzionale

Il Parco dispone di sistemi di videosorveglianza e presidi sul territorio, che saranno utili alle indagini coordinate dalla Procura. Ma per De Luca «la tecnologia da sola non basta, serve un cambiamento culturale».

Sul fronte operativo, sono state potenziate le vasche di rifornimento d’acqua alle Casermette grazie alle autobotti dei Vigili del Fuoco e attivata una seconda vasca da 10mila litri messa a disposizione dalla Riserva del Parco.

Il presidente ha ringraziato le istituzioni, dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin alle squadre di terra e ai piloti dei mezzi aerei, sottolineando come «la sinergia abbia evitato danni ancora più gravi».

Turismo in crescita nonostante l’emergenza

Nonostante l’incendio, De Luca conferma che il Vesuvio sta vivendo una stagione turistica da record. «Non sarà un incendio a fermarci. Ripartiremo più forti di prima, continuando a promuovere e proteggere il territorio a livello internazionale».

Fortunatamente, la pineta di Terzigno più frequentata dai visitatori è rimasta intatta: un segnale di speranza e un punto da cui ripartire per trasformare la ferita in un’occasione di rilancio.

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Cronache

Tragedia a Mondello: muore 23enne colpito dall’elica di un gommone

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Un pomeriggio di svago si è trasformato in dramma a Mondello, rinomata località balneare di Palermo. Simone La Torre, 23 anni, ha perso la vita dopo essere caduto da un gommone e finito contro l’elica del motore, riportando gravissime ferite al torace.

Secondo la ricostruzione di Capitaneria di porto, Guardia di finanza e 118, il giovane si trovava a cavalcioni su uno dei tubolari del natante quando ha perso l’equilibrio, venendo risucchiato dai vortici dell’elica. Gli amici, disperati, hanno immediatamente condotto il mezzo verso il molo vecchio di Mondello, dove li attendeva un’equipe del 118. Nonostante i tentativi di rianimazione, il decesso è stato constatato sul posto.

Il gommone, di circa nove metri e risulterebbe noleggiato, è stato sequestrato. La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta e la Capitaneria di Porto sta ascoltando i testimoni per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. Sul luogo è intervenuto anche il medico legale per l’ispezione cadaverica; si valuta l’autopsia.

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