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Edoardo Vianello: «La fedeltà è un’ipocrisia. Nella vita e nella musica ho sempre cercato libertà e ironia»

Nell’intervista al Corriere della Sera, Edoardo Vianello ripercorre 87 anni di vita tra musica, matrimoni, successi e cadute. Dalla libertà nei rapporti alla timidezza sul palco, fino ai 66 milioni di dischi venduti.

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Per Edoardo Vianello (nella foto Imagoeconomica con il Presidente Mattarella), la fedeltà è «un’ipocrisia». Il cantautore romano, 87 anni portati con ironia, racconta di essersi sempre sentito libero di frequentare chi voleva e di essere stato spesso tradito: «Facendo le somme direi che pareggiamo. Non è un pareggio calcistico, è più una partita di basket».

Tre matrimoni alle spalle — con Wilma Goich, Vania Muccioli e infine con Elfrida Ismolli, più giovane di 37 anni — hanno segnato la sua vita sentimentale. L’ultimo, nato poche ore dopo la firma del secondo divorzio, lo descrive come «quello definitivo»: «Da più di vent’anni ho trovato una persona che si occupa di me seriamente. E questo mi ha allungato la vita».

La carriera tra successi e cadute

Autore di brani entrati nella memoria collettiva, da Abbronzatissima a I Watussi, Vianello rivendica di non aver scritto «canzoni commerciali», ma «piccoli capolavori originali».
Negli anni ’60 il successo era travolgente, ma con gli anni ’70 e il clima teso degli “anni di piombo” arrivò un brusco calo: «Altro che appannato, il successo si è cancellato. Ho smesso di salire sul palco per tre anni, non volevo prendere improperi».

Si reinventò produttore, fondando una piccola casa discografica che lanciò artisti come Renato Zero, Amedeo Minghi, Franco Califano e soprattutto i Ricchi e Poveri, portati a Sanremo nel 1970 con La prima cosa bella.

Politica, musica e ironia

Pur non essendo di sinistra, Vianello ricorda di aver cantato spesso alle feste dell’Unità «con grande successo». Alla domanda sui “Watussi” risponde con una battuta: «È un popolo che mi ha portato fortuna, sarebbe irriconoscente non accoglierli».
Tra i cantanti di oggi, cita Caparezza come esempio di originalità, ma ammette di essersi fermato «prima di Modugno» nell’ascolto delle novità musicali.

Sanremo e i numeri del successo

Sanremo non è mai stato il suo palco ideale: «Ho bisogno di 15-20 minuti per entrare in sintonia col pubblico, lì ne danno tre». Il suo vero festival sono stati i jukebox, che hanno diffuso le sue hit in tutta Italia.
Le sue statistiche parlano chiaro: 66 milioni di dischi venduti, con Abbronzatissima a quota 8,5 milioni e I Watussi a 7 milioni.

Episodi e ricordi

Non mancano gli aneddoti, come quello al Quirinale con il Presidente Mattarella, che alla provocazione della moglie di Vianello («Se le dico Nel continente nero?») rispose prontamente: «Alle falde del Kilimangiaro».
Dalle spese folli come la Bentley comprata ai tempi di Wilma Goich, alle serate peggiori, quando il pubblico non si voltava nemmeno verso il palco, il cantautore ha affrontato tutto con la stessa cifra: l’ironia.

E alla domanda finale se andrà in Paradiso o all’Inferno, Vianello sorride: «Forse all’inferno ho più amici».

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L’Italia ribadisce il sostegno all’Ucraina: dal Consiglio Supremo di Difesa via libera al 12° pacchetto militare

Il Consiglio Supremo di Difesa conferma il pieno sostegno all’Ucraina e la preparazione del dodicesimo pacchetto militare. Allarme su Mosca, cyber-attacchi, Medio Oriente, Libano e Mediterraneo.

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Il Consiglio Supremo di Difesa ha ribadito il “pieno sostegno” all’Ucraina, confermando il lavoro sul dodicesimo pacchetto di aiuti militari e la partecipazione italiana alle iniziative di Ue e Nato. Una linea definita necessaria alla luce dell’atteggiamento di Mosca, che secondo la nota finale “non mostra segnali di distensione” e continua a utilizzare droni violando lo spazio aereo Nato e Ue, oltre a mettere a rischio i processi democratici con minacce ibride e attacchi cyber.

Le ragioni della posizione italiana

La presa di posizione arriva dopo i dubbi sollevati nella Lega sui casi di corruzione a Kiev. Per il Quirinale e il governo resta però prioritario mantenere alta la vigilanza e sostenere la difesa ucraina, anche lavorando alla ricostruzione futura del Paese. La riunione al Quirinale, durata tre ore, ha visto la presenza del presidente Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni e dei ministri Tajani, Piantedosi, Giorgetti, Urso, insieme ai vertici militari.

I dossier sulla sicurezza europea

Il Consiglio sottolinea la necessità di uno scudo europeo e di sviluppare progetti di innovazione della difesa, come previsti dal Libro Bianco 2030. Roma condivide la preoccupazione per “l’accanimento della Russia”, mentre Bruxelles chiede un ulteriore sforzo finanziario per Kiev. Critiche e ironie arrivano dalla Lega, che mette in dubbio l’efficacia dell’aiuto europeo all’Ucraina.

La posizione sull’area mediorientale

La crisi in Medio Oriente resta un tema centrale. Alla vigilia del voto Onu sul piano Trump, il Consiglio ribadisce che una pace duratura può arrivare solo attraverso la soluzione “due popoli, due Stati”. L’Italia conferma il suo ruolo nell’assistenza umanitaria a Gaza e si impegna nell’addestramento delle forze di polizia palestinesi, riconoscendo l’Autorità Nazionale Palestinese come interlocutore fondamentale.

Il ruolo dell’Italia in Libano e nell’Onu

Preoccupa il ripetersi di attacchi “inaccettabili” contro il contingente Unifil, guidato dall’Italia. Il Consiglio esprime vicinanza alle Forze Armate e ribadisce la necessità di garantire la sicurezza della Linea Blu oltre il 2026, quando terminerà il mandato della missione.

Mediterraneo, Balcani, Africa e Sahel

La nota finale richiama l’attenzione anche sulla crescente presenza ostile nel Mediterraneo, da monitorare con il supporto della Nato. Preoccupano inoltre le tensioni nei Balcani, la situazione critica in Libia, le instabilità nel Sahel e la guerra civile in Sudan, definita motivo di “forte allarme”.

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Esteri

Gaza, il Consiglio di Sicurezza approva il piano di pace di Trump: via libera alla forza internazionale di stabilizzazione

Con 13 voti a favore e l’astensione di Russia e Cina, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approva la risoluzione Usa sul piano di pace di Trump e sulla forza internazionale incaricata di smilitarizzare Gaza.

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Fumata bianca al Palazzo di Vetro: il Consiglio di Sicurezza dell’Onu (foto Imagoeconomica) ha approvato la risoluzione statunitense che sostiene il piano di pace di Donald Trump per Gaza e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione incaricata anche del disarmo di Hamas. Il voto è passato con 13 sì e due astensioni, quelle di Cina e Russia.

La soddisfazione di Washington

L’ambasciatore americano Mike Waltz ha definito la risoluzione “storica”, sottolineando che sotto la presidenza Trump gli Stati Uniti intendono “continuare a portare risultati” insieme ai partner internazionali. L’approvazione del documento apre la fase due del piano: dopo tregua, scambio dei prigionieri e parziale ritiro dell’Idf dalla Striscia, parte il percorso politico e di sicurezza.

Le trattative e il nodo Mosca-Pechino

Il voto era incerto fino all’ultimo: Russia e Cina avevano criticato la bozza statunitense e presentato un testo alternativo che non prevedeva la smilitarizzazione di Gaza né il ruolo del Board of Peace, presieduto da Trump. La rinegoziazione del documento, unita al sostegno arrivato da numerosi Paesi arabo-musulmani e dall’Autorità Palestinese, ha reso difficile per Mosca e Pechino opporsi apertamente.

I contenuti della risoluzione

Il testo approvato stabilisce che gli Stati membri possono partecipare al Board of Peace fino al 31 dicembre 2027 e sostiene che potrebbero esserci le condizioni per un percorso credibile verso l’autodeterminazione palestinese, a condizione che l’Autorità Palestinese avvii riforme e che la ricostruzione di Gaza faccia progressi.
La forza internazionale, composta soprattutto da Paesi musulmani, avrà il mandato di disarmare Hamas e smantellarne le infrastrutture militari.

Le reazioni più dure: Hamas e Israele

Hamas e un gruppo di fazioni palestinesi hanno denunciato il provvedimento, definendolo un passo verso una tutela straniera sulla Striscia e respingendo ogni clausola di disarmo.
Dall’altro lato, il premier israeliano Benyamin Netanyahu, pressato dall’ala più a destra del suo governo, ha ribadito il rifiuto di uno Stato palestinese e promesso la smilitarizzazione di Gaza “con le buone o con le cattive”.

Tensioni anche in Cisgiordania

Sul terreno la situazione resta infiammata. In Cisgiordania, l’evacuazione dell’avamposto illegale di Tzur Misgavi ha scatenato violenti scontri tra coloni e polizia, con diversi agenti feriti e tentativi di resistenza da parte dei coloni. Disordini anche nel villaggio di Jaba’a, vicino Betlemme, con incendi a veicoli e abitazioni.

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Angelica da Lesmo vince 200 euro ad Affari Tuoi dopo una partita carica di colpi di scena

Angelica, concorrente dalla Lombardia, vince 15mila euro ad Affari Tuoi dopo una partita tesa e ricca di ribaltamenti, tra offerte rifiutate e pacchi decisivi.

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Protagonista della puntata del 17 novembre di Affari Tuoi è Angelica, concorrente della Lombardia arrivata da Lesmo insieme al padre Valentino. La coppia sceglie il pacco numero 10 e fin da subito la partita si annuncia carica di emozione e tensione.

La prima offerta del Dottore non convince

Il Dottore mette sul tavolo una prima proposta da 15mila euro. Angelica la giudica troppo bassa per fermarsi così presto e decide di andare avanti, mantenendo la stessa calma che l’ha caratterizzata sin dall’inizio.

Il tabellone si ribalta: via pacchi blu e Gennarino

Dopo un avvio complicato, Angelica riesce a eliminare diversi pacchi blu, compreso quello da 5 euro e perfino Gennarino. La partita prende una piega migliore e lo studio ritrova energia e fiducia.

Il colpo duro: via i 200mila euro

A cinque pacchi dal termine arriva però il momento più difficile: Angelica elimina i 200mila euro, lasciando sul tabellone una sola cifra rossa, proprio quella della prima offerta. Restano i pacchi da 1, 50, 200 e 15mila euro.

Finale senza gioco della regione: cambio e scelta diretta tra due pacchi

Angelica può tentare il gioco della regione fortunata, ma decide di andare dritta al finale. Rimangono due pacchi: 200 euro e 15mila euro. Con coraggio, sceglie di fare il cambio all’ultimo pacco, lascia il 3 e prende il 9.

La sconfitta finale: solo 200 euro

La decisione si rivela sfortunata: il pacco contiene solo 200 euro. Un premio che, dopo una partita altalenante e intensa, rappresenta una sconfitta.

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