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Cronache

Addio a Lino Jannuzzi, giornalista coraggioso e controverso

Lino Jannuzzi, scomparso all’età di 96 anni, è stato un giornalista d’inchiesta noto per le sue posizioni nette e coraggiose. Dal “piano Solo” alla difesa di Giulio Andreotti, la sua carriera è stata segnata da rivelazioni esplosive e battaglie legali.

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Lino Jannuzzi, uno dei più audaci e controversi giornalisti italiani, è scomparso all’età di 96 anni. Nato a Grottolella, in provincia di Avellino, nel 1928, Jannuzzi ha lasciato un segno indelebile nel giornalismo d’inchiesta italiano con le sue rivelazioni coraggiose e le sue posizioni nette.

Jannuzzi divenne famoso negli anni Sessanta come giornalista dell’«Espresso» per le sue rivelazioni sul «piano Solo». Questo programma di difesa dell’ordine pubblico, ideato dal generale Giovanni De Lorenzo, prevedeva la deportazione di dirigenti politici per sventare ipotetiche manifestazioni della sinistra. Le sue denunce portarono a una querela, ma il Partito socialista offrì a lui e al direttore del settimanale, Eugenio Scalfari, l’immunità parlamentare, candidandoli al Parlamento.

Negli anni successivi, Jannuzzi fu vicino a Marco Pannella e diretto Radio Radicale, impegnandosi nella battaglia garantista per casi come quello di Enzo Tortora. Critico verso una magistratura che riteneva propensa a formulare teoremi, soprattutto in materia di criminalità organizzata, scrisse anche sceneggiature e libri sull’argomento, tra cui “Così parlò Buscetta”, dove esprimeva severi giudizi sull’uso dei pentiti da parte della Procura di Palermo.

Jannuzzi fu un fervente difensore di Giulio Andreotti durante il celebre processo per mafia, pubblicando articoli sul «Foglio» di Giuliano Ferrara e raccogliendoli poi nel libro “Il processo del secolo”. Le sue cronache erano caratterizzate da un tono sarcastico nei confronti dei pentiti e delle accuse mosse dalla Procura di Palermo.

Per i suoi interventi, Jannuzzi fu condannato per diffamazione a mezzo stampa e graziato nel 2005 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Dopo aver diretto il settimanale «Tempo Illustrato» e il quotidiano «Il Giornale di Napoli», fondò l’agenzia di stampa «il Velino», nota per le sue indiscrezioni politiche e giudiziarie.

Lino Jannuzzi è stato un grande professionista, spregiudicato ma coerente nelle sue battaglie. Le sue rivelazioni e le sue posizioni hanno spesso scosso l’opinione pubblica e portato alla luce verità scomode, facendo di lui un simbolo del giornalismo d’inchiesta italiano.

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Cronache

Movida a Napoli, 14enne fermato dai carabinieri con un coltello in tasca

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Continuano senza sosta a Napoli i controlli dei carabinieri nelle aree più sensibili del centro cittadino, con particolare attenzione alle zone di piazza Bellini, piazza Dante e piazza del Gesù. L’attività ha portato all’arresto di un 49enne napoletano, sorpreso in flagranza mentre cedeva una dose di marijuana a un giovane cliente L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato rintracciato poco dopo e trovato in possesso di 700 euro ritenuti provento di spaccio. Non sono mancate le denunce a piede libero: 13 in totale, per reati e violazioni di vario tipo. Tra queste, spicca il caso di un 14enne fermato in piazza Dante con un coltello a serramanico nascosto nelle tasche.

Altri sono stati segnalati per guida senza patente, nonostante fossero già stati sanzionati in passato, e per l’attività abusiva di parcheggiatore, anch’essa recidiva. Diverse le perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di droga, munizioni detenute illegalmente e documenti appartenenti a terzi. Singolare l’episodio di un cittadino francese che ha tentato in ogni modo di sottrarsi al controllo dei militari. Bloccato, è stato trovato in possesso di documenti ed effetti personali riconducibili a persone differenti. Infine, un soggetto sottoposto ai domiciliari è stato sorpreso fuori casa senza autorizzazione. Risponderà di evasione. Sul fronte della viabilità, non meno intensa l’attività sanzionatoria: 30 le contravvenzioni per sosta vietata e circolazione senza casco. Undici i veicoli sequestrati o sottoposti a fermo amministrativo.

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Cronache

Scoperti 21 lavoratori “in nero” in servizio il primo maggio

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Sono 21 i lavoratori in nero scoperti dalla Guardia di Finanza proprio il primo maggio, festa dei lavoratori, durante un controllo in un agriturismo di Nola, in provincia di Napoli, per il quale è stata presentata istanza di sospensione alla direzione dell’Ispettorato territoriale del lavoro. I lavoratori – è emerso – venivano pagati esclusivamente in contanti. Nei primi 4 mesi dell’anno, i militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli hanno individuato 230 lavoratori in nero e/o irregolari – di cui 77 scoperti solo nell’area dell’agro nolano – impiegati nei settori della ristorazione, commercio e manifattura. E sono ben 104 i datori di lavoro segnalati all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per impiego di manodopera irregolare.

Tutto ciò, evidenzia il generale di brigata Paolo Borrelli, comandante provinciale di Napoli “conferma il costante impegno delle Fiamme Gialle partenopee nel contrasto all’evasione fiscale e al deprecabile fenomeno del sommerso da lavoro, a presidio della leale e sana competizione tra imprese nonché, dato molto importante, a tutela degli stessi lavoratori, dei loro diritti giuslavoristici e previdenziali e a salvaguardia della sicurezza sui luoghi di lavoro”.

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Cronache

Aveva relazione con una minorenne, nei guai un 38enne napoletano

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Un uomo 38enne, muratore, originario della provincia di Napoli, è finito davanti al giudice con l’accusa di avere intrattenuto per diversi mesi una relazione con una studentessa 13enne del comprensorio nel Ravennate, dove lui lavorava. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Antonio De Rosa, l’udienza preliminare è partita ieri mattina davanti al Gip Federica Lipovscek del Tribunale di Ravenna. Deve rispondere di atti sessuali con minorenne. I genitori della ragazzina, come riferito dal Resto del Carlino, si sono costituiti parte civile con gli avvocati Mattea Mandata e Giorgio Vantaggiato.

Secondo la relazione dei carabinieri della Stazione di Cervia, la relazione era venuta a galla quando in una notte del giugno scorso una pattuglia del Radiomobile aveva controllato un’auto ferma in una zona rurale con a bordo la 13enne e il 38enne. I due avevano allora riferito di essere cugini e avevano spiegato che la minore era momentaneamente affidata a lui perché la madre era all’estero. Ma poco dopo per caso era passata lì davanti proprio la madre la quale aveva sconfessato tutto. Una volta a casa, al culmine di una accesa discussione la minore le aveva confessato la relazione. Dopo il controllo dell’Arma – prosegue l’accusa – il 38enne, forse per impietosire la minore, le avrebbe riferito di essere un ex militare, di essere fratello di una poliziotta, di essere sposato con una disabile. Scuse che avrebbero spinto la ragazzina a rompere definitivamente la relazione. Intanto il caso era finito sui tavoli del Pm Lucrezia Ciriello. Prossima udienza a luglio quando l’imputato verrà giudicato in abbreviato.

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