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Cronache

Addio a Flavia, moglie e gran consigliera di Prodi

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Flavia Franzoni, per Romano Prodi non è stata solo una moglie e madre dei suoi figli e nonna dei suoi sei nipoti, ma anche una fidatissima, a volte molto critica, consigliera. Una vita trascorsa ‘Insieme’, che non a caso scelsero come titolo per la loro biografia di coppia. Insieme fino all’ultimo momento. È morta all’età di 76 anni, mentre si trovava in viaggio con il marito e alcuni amici, tra cui l’ex ministro Arturo Parisi, su un sentiero francescano in Umbria. Stavano facendo un cammino a piedi, ieri sera avevano dormito a Gubbio e oggi erano in direzione di Assisi.

Flavia Prodi è caduta all’improvviso, forse a causa di un malore. Era in una zona piuttosto impervia e per il recupero della salma è intervenuto anche il soccorso alpino, sotto un violento temporale. Numerosi e vani i tentativi di rianimarla. Reggiana come il marito, insegnava Metodi e tecniche dei servizi sociali all’Università di Bologna. Ma nel corso degli anni si è vista spesso al fianco di Prodi, sia in circostanze ufficiali, sia in immafgini di vita familiare, come la immancabile passeggiata della domenica mattina sotto i portici di Bologna per andare a messa.

Cattolica sociale, sorridente ed estroversa, i suoi studenti la soprannominarono ‘Google’ per l’inesauribile memoria sui temi di suo interesse. Ma mai disposta a mettere da parte le sue idee, anche con il marito. Quando era presidente del consiglio gli tirò le orecchie, pubblicamente, sia sulla riforma delle pensioni, sia sulla scarsa presenza femminile nel suo esecutivo. La professoressa Flavia, tuttavia, nelle due tornate nelle quali Prodi è stato presidente del Consiglio, dal 1996 al 1999 e dal 2006 al 2008, divenne celebre anche per i suoi atteggiamenti anticonformisti e un po’ naif: quando suo marito andò a Palazzo Chigi le sue scarpe comode e un po’ cheap fecero inorridire i salotti romani.

Non era raro incontrarla in giro per le strade del centro di Bologna con le borse della spesa a scambiare due chiacchiere con chi incontrava. E quando le madri di Plaza de Mayo arrivarono a Bologna non esitò a riceverle nella sua casa bolognese, che durante gli anni del Governo Prodi era diventato uno dei centri principali della politica italiana. Tuttavia, Flavia Franzoni non ha mai permesso alla sua immagine pubblica, al prestigio della posizione ed alla sua professione di mettere in secondo piano l’immagine di nonna, mamma e moglie. Con Romano Prodi hanno cominciato a frequentarsi da giovani, in Azione Cattolica. Si sono sposati il 31 maggio 1969, in un rito celebrato dal cardinale Camillo Ruini.

Da allora, ogni anno, in occasione dell’anniversario le è arrivato un mazzo di rose rosse. Come quelle che le arrivarono in dono, sempre dal marito, a Vienna, la notte di Capodanno del 2002, quando Prodi spese in questo modo i suoi primi 32 euro. Un bivio della loro vita ‘Insieme’, anche per Flavia Franzoni è stato il 19 aprile 2013, quando il centrosinistra candidò suo marito alla presidenza della Repubblica. Venne però bocciato dalla celeberrima vicenda dei 101. Lui si trovava in Africa per conto dell’Onu, mentre lei era rimasta a Bologna a gestire, con sorridente discrezione, l’assedio mediatico. Accolse poi, al suo ritorno dall’Africa, un marito che aveva bisogno sia di un abbraccio, sia di un confronto con la persona di cui si fidava di più al mondo. Per come erano andate le cose avrebbero avuto più tempo da dedicare ai figli, ai nipoti e ai loro interessi. Se le cose fossero andate diversamente, l’Italia avrebbe avuto una first lady colta, empatica e che amava stare insieme alle persone.

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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