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Abu Mazen alza i toni contro Hamas: cani, liberate gli ostaggi

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L’antico rancore tra Fatah e Hamas è tornato a esplodere mercoledì mattina a Ramallah, in un discorso infuocato di Abu Mazen davanti al Consiglio centrale dell’Autorità palestinese. L’anziano presidente, in diretta tv, ha attaccato duramente la fazione fondamentalista che ha ancora in mano il potere a Gaza dopo 18 mesi di guerra. “Ogni giorno ci sono centinaia di morti. Perché? Perché non vogliono restituire i rapiti. Figli di cani, liberate gli ostaggi e ponete fine a tutto questo. Così Israele non avrà più scuse”, ha detto alzando la voce. “Dimettetevi dal potere, consegnate le armi all’Autorità nazionale palestinese e diventare un partito politico”, ha intimato, non mancando di sottolineare che il colpo di Stato di Hamas nel 2007 a Gaza, che ha portato all’estromissione di Fatah (oltre agli innumerevoli omicidi dei suoi funzionari) “ha dato a Israele la legittimità per distruggere la Striscia”.

Pochi gli applausi in platea per Abu Mazen, ma il messaggio è passato: Hamas è enormemente indebolito, seppur non battuto, è arrivato il tempo di cambiare. L’Anp infatti è in corsa per la futura governance dell’enclave, nonostante permanga il veto assoluto del premier israeliano Benyamin Netanyahu. Nella giornata, a soli cento chilometri di distanza, un nuovo passo storico per il Medio Oriente si è concretizzato ad Amman, dove il ministro degli Interni Mazen Al-Faraya ha annunciato la messa al bando dei Fratelli Musulmani, il più grande movimento di opposizione del Paese, a cui appartiene anche Hamas, che con le sue posizioni radicali e conservatrici fondate sulla dottrina dell’Islam ha registrato un trionfo nelle elezioni di 7 mesi fa. Tutti i beni della Fratellanza saranno confiscati, gli uffici chiusi e qualsiasi diffusione ideologica sarà vietata, ha detto in conferenza stampa Al-Faraya. La decisione è arrivata una settimana dopo l’arresto di 16 persone accusate di produrre missili e droni in Giordania minacciando la stabilità del Paese. Della cellula, secondo le autorità giordane, facevano parte anche membri della Fratellanza.

Negli ultimi anni, e ancor più dopo lo scoppio della guerra a Gaza, l’Iran ha aumentato il volume del contrabbando di armi attraverso la rotta giordana, cercando di insediarsi nel regno per indebolire la monarchia. Dalla Giordania, per l’intelligence di Gerusalemme, passano non solo armi, ma anche valige di dollari per le organizzazioni terroristiche della Cisgiordania. Nel frattempo, nessun passo avanti è stato registrato nell’incontro di martedì sera durante il gabinetto politico e di sicurezza in Israele sul tema della ripresa degli aiuti a Gaza. Il ministro della Difesa Israel Katz ha informato il governo che non c’è altra scelta se non riaprire i valichi entro la prossima settimana o al massimo 15 giorni, cercando di aggirare Hamas. Il capo di stato maggiore Eyal Zamir si è rifiutato di dare in carico all’esercito la distribuzione degli aiuti, suscitando l’ira del ministro di ultradestra Bezalel Smotrich che ha minacciato di dimettersi se il sistema di aiuti non seguirà la sua linea. Di fatto, alla fine della riunione, nessuna decisione è stata presa.

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Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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