Oggi le quattro chiacchere le facciamo con il mitico Simone Cicalone di “Scuola di botte”.
Cicalone è uno youtuber da oltre 120.000 iscritti che ha un raro dono: affrontare i temi che tratta con ironia e sarcasmo.
È una persona semplice che ha iniziato con il kung fu, poi la kick boxing per arrivare alla boxe di cui è istruttore federale. È famoso per il suo colpo sotto.
Passiamo quindi alle domande.
Ti ho scoperto grazie al tema del bullismo che hai trattato in modo mirabile ed ironico… Spiegaci il tuo approccio.
Il bullo o il gruppo di bulli vanno emarginati dalle vittime e aiutato dai più forti, significa che se io adulto ed istruttore vedo un bullo lo aiuto a capire che il bullismo non serve anzi lo fa allontanare dagli altri. Per capire meglio andare a guardare questo video, basta cliccare qui
Un altro tema che mi interessa è quando affronti le finte difese personali. Oggi questi corsi che a mio modesto parere proliferano perché si basano sulla moderna paura, li combatti. Come mai?
Il corso di difesa personale è nella migliore delle ipotesi una falsa sicurezza che nella peggiore delle ipotesi può trasformarsi in un suicidio , vanno contrastati questi corsi finte scorciatoie e spiegato alle persone che solo il duro lavoro li renderà abili a difendersi.
Che rapporto hai con la paura?
La paura instillata dai cialtroni è enormemente di più di quella che servirebbe realmente, con la paura si controlla e si vende.
Dai tuoi video emerge una attrazione per la legalità, interpretabile pure per la difesa dei più deboli, approfondiamo questo argomento?
La carenza di legalità spesso colpisce sempre i più deboli, un cafone che parcheggia il suv sul marciapiede, preclude a decine di persone deboli di passare agevolmente in quello spazio , costringendoli a scendere dal marciapiede e rischiare la vita perché altri automobilisti sfrecciano senza limiti, in proporzione questo tende ad espandersi man mano che la mancata legalità tende a crescere.
Cambiamo discorso e passiamo al faceto: spiegaci chi è Franchino, il tuo partner?
Franchino è un tecnico di pugilato molto attivo , con una squadra di pugili e tante palestre che segue, ha anche un talento innato da showman, attore e comico, pertanto quasi casualmente è nata la nostra collaborazione, inoltre è una persona seria e precisa che è dote rara in questo periodo.
Come nasce il tuo colpo preferito e risolutivo, ossia il colpo sotto? E soprattutto cosa è scuola di botte?
Il colpo sotto nasce dall’esperienza, è il colpo che non attira l’attenzione, viene sottovalutato ma alla fine ti piega e ti mette ko ma rimani cosciente in modo che tu dopo che hai preso il colpo possa riflettere sul motivo.
“Scuola di botte” è un progretto nato per far capire come le botte possano essere parte integrante di una buona formazione e ovviamente usate in maniera costruttiva e seria.
E per concludere ti stiamo vedendo praticare (e prendere le botte) nel brasilian ju jitsu… Spiegaci il perché?
Dopo tanti anni in zona comfort con i miei sport da combattimento ho deciso di rimettermi alla prova con uno sport da combattimento difficile ma appagante partendo da zero per avere nuove emozioni da prima volta.
Ora una domanda che non ti aspetti: come vedi il ns Paese in questo difficile periodo storico? L’Italia ce la farà?
L’Italia più che farcela deve adattarsi allo scenario globale, dove un tempo eravamo protetti e coccolati, non esistono più garanzie e protezioni perché gli altri stanno facendo già una grossa concorrenza alle nostre attività, io credo nella qualità, noi siamo bravi nella qualità e non dobbiamo svenderla e perderla ma coltivarla , sarà l’unico modo per emergere.
Caro Cicalò, dopo aver capito la sostanziale non violenza del colpo sotto, ti abbraccio e grazie per queste 4 chiacchere. A presto sul tuo canale you tube.
La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di otto elicotteri riconducibili a quattro soggetti residenti a Pompei, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Torre Annunziata. Le indagini hanno rivelato che, fino a novembre 2024, gli indagati avrebbero svolto attività di air taxi e voli panoramici senza le necessarie autorizzazioni, configurando l’impiego abusivo di aeromobili a scopo di lucro.
Lanci di petali e voli tra ostacoli
Tra gli episodi più eclatanti finiti sotto la lente degli investigatori figura il lancio di petali di rose in volo dopo un matrimonio, un’attività non solo scenografica ma anche potenzialmente pericolosa. Gli elicotteri, secondo gli inquirenti, non risultavano sottoposti ad ispezioni periodiche e le procedure di manutenzione non rispettavano gli standard europei previsti per i mezzi adibiti a scopi commerciali.
Turisti con bagagli sui comandi di volo
Ancora più gravi le irregolarità riscontrate a bordo: in diversi casi i piloti avrebbero trasportato turisti con i bagagli appoggiati sui comandi di volo o non correttamente stivati. Inoltre, le aree di decollo e atterraggio erano spesso collocate in prossimità di ostacoli pericolosi, come scuole, ferrovie e tratte autostradali, con gravi rischi per la sicurezza pubblica.
Tre elicotteri già sequestrati
Le operazioni di sequestro sono ancora in corso. Al momento, sono tre gli elicotteri già posti sotto sequestro, mentre proseguono le attività di accertamento e perquisizione nei confronti degli indagati e delle società riconducibili a loro.
(La foto in evidenza ha solo uno scopo illustrativo ed è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)
Settembre 2022: Anm sostituisce la fune di trazione della funicolare Centrale, operazione che richiese la chiusura dell’impianto per un solo giorno. Il cavo, in acciaio, lungo 1,5 chilometri e del peso di 13 tonnellate, era stato installato nell’ambito della manutenzione straordinaria ventennale eseguita da Leitner. Tutto regolare, con un intervento rapido che sembrava garantire sicurezza e durata.
Un nuovo problema dopo due anni e mezzo
Sono passati poco più di due anni e mezzo e la funicolare ha nuovamente chiuso per motivi tecnici. Alle 7 del mattino, gli utenti hanno trovato le porte delle stazioni chiuse con un cartello che parlava di «verifiche tecniche inderogabili fino a cessate esigenze». Nessuna spiegazione precisa, né tempistiche sul ripristino. Chi si trovava all’Augusteo ha dovuto ripiegare sulla metropolitana, mentre altri hanno usato la funicolare di Chiaia o affrontato a piedi i 500 scalini del Petraio.
Il silenzio di Anm e la reazione della politica
Per ore, nessuna comunicazione ufficiale da Anm. Solo nel pomeriggio, intorno alle 16, è arrivata una nota: «Durante le operazioni di manutenzione ordinaria si è rilevata la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici dell’impianto». Non un cenno alla fune, elemento invece al centro del confronto con Ansfisa, l’agenzia del ministero dei Trasporti per la sicurezza degli impianti a fune.
La fune da sostituire: spunta un’anomalia
Secondo quanto trapelato da fonti sindacali, durante gli esami strumentali sono emerse possibili criticità nella fune installata nel 2022. Nessun rischio imminente, ma la decisione è stata quella di sostituirla per precauzione, forse anche sull’onda emotiva della recente tragedia della funivia del Faito. L’origine del deterioramento così rapido non è ancora chiara.
Riapertura prevista il 30 aprile
La funicolare resterà chiusa fino a mercoledì 30 aprile. Tempi lunghi, probabilmente legati all’arrivo del nuovo cavo da fuori Italia. Intanto, per alleviare i disagi, la funicolare di Montesanto prolungherà gli orari di esercizio: venerdì e sabato fino alle 2, domenica fino a mezzanotte e trenta.
Anche la Linea 6 in tilt
Nella stessa giornata, disagi anche sulla linea 6 della metropolitana, chiusa per oltre un’ora a causa di una verifica urgente al software di gestione.
Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.
La sfida iniziata dai banchi
All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.
Una serie tv per raccontare la sua storia
La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.
Una vocazione totale
Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.
“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”
«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».