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Londra, in piazza il popolo anti-Brexit: in 700 mila chiedono un nuovo referendum

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Una folla oceanica ha invaso il centro di Londra per chiedere più Europa e un altro referendum sulla Brexit. Erano in 700 mila. Che cosa potranno ottenere? Voglio una seconda consultazione, seppur limitata a un voto sull’accordo che May e i leader Ue stanno cercando a fatica da mesi.
Non ci sono i tempi tecnici, né le cornici legali, né i voti in Parlamento. Ma la clamorosa partecipazione di massa, la più grande del secolo in Regno Unito dopo il milione di persone contro la guerra in Iraq nel 2003, è un segnale forte per Theresa May, per i conservatori e persino per l’ Europa. Gli inglesi non sembrano così euroscettici. Alla vigilia erano attesi in 100mila. Ne sono arrivati, secondo gli organizzatori, circa 700mila. Una petizione ha superato il milione di firme.
Perché il momento è importante, si avvicina il bivio che (a marzo 2019) deciderà il destino di un bel pezzo di Occidente e una speranza per non abbandonare l’Europa, o almeno per dire come popolo l’ultima parola, dovrà pur esserci.
Oltre ai giovani, da sempre Brexit- scettici, ci sono professionisti, famiglie con bambini, stranieri, moltissimi anziani timorosi di vedere le loro storiche conquiste sbriciolarsi. È un popolo variegato. Il cartellone più esposto a favore di telecamere è: “Ma ci conviene davvero la Brexit”? Nessuno lo sa.

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Trump riapre Alcatraz: “Ospiterà i criminali più spietati d’America”

Donald Trump ordina la ricostruzione e riapertura del carcere di Alcatraz. “Ospiterà i criminali più violenti d’America”, ha dichiarato su Truth.

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Il presidente americano annuncia su Truth il ritorno della famigerata prigione federale: sarà ampliata e usata per i detenuti più pericolosi

Donald Trump ha annunciato ufficialmente di aver ordinato la ricostruzione e la riapertura del carcere federale di Alcatraz, l’ex penitenziario simbolo della durezza del sistema carcerario americano, situato su un isolotto nella baia di San Francisco e chiuso dal 1963.

Con un post pubblicato su Truth Social, Trump ha dichiarato che la nuova Alcatraz ospiterà “i criminali più spietati e violenti d’America“. Il presidente ha inoltre anticipato che il complesso sarà “sostanzialmente ampliato” rispetto alla struttura originale, rimasta celebre per aver ospitato gangster del calibro di Al Capone e per la sua reputazione di carcere inespugnabile.

La scelta ha già provocato reazioni contrastanti negli Stati Uniti: un’operazione simbolica dal sapore fortemente propagandistico, che richiama l’idea di legge e ordine tanto cara alla narrazione trumpiana, soprattutto in vista delle prossime elezioni.

Non sono ancora stati diffusi dettagli tecnici né un cronoprogramma ufficiale per la ricostruzione. Ma l’annuncio rilancia l’uso di Alcatraz come deterrente mediatico, riportando nell’attualità una prigione che da sessant’anni era diventata solo un’attrazione turistica.

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Romania, il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan al ballottaggio contro George Simion

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Sarà il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan lo sfidante del candidato di estrema destra George Simion (nella foto) al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Romania, secondo i risultati quasi definitivi del voto di ieri. Con il 99% delle schede scrutinate il leader del partito nazionalista Aur e sostenitore del presidente americano Donald Trump ha ottenuto il 40,5% dei voti e se la vedrà ora nel secondo turno con Dan, balzato al secondo posto con il 20,9% delle preferenze contro il 20,3% del candidato della coalizione di governo Crin Antonescu.

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Houthi, una decina di attacchi Usa sulla capitale yemenita Sanaa

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I ribelli Houthi dello Yemen hanno affermato oggi che una decina di attacchi attribuiti agli Stati Uniti hanno preso di mira la capitale Sanaa e le aree circostanti, in un momento in cui Washington conduce una campagna di bombardamenti quasi quotidiana contro il gruppo armato filoiraniano. Secondo l’agenzia di stampa ribelle Saba, “due attacchi nemici statunitensi hanno preso di mira Arbaeen Street” a Sanaa e “un altro la strada dell’aeroporto”. Saba aveva già segnalato due precedenti attacchi attribuiti ad “aggressione americana” e altri sette raid nei pressi della capitale.

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