Collegati con noi

Esteri

Trump pensa le stesse cose di Vance sull’Europa: ha detto la verità, gli europei sono parassiti

Pubblicato

del

Scoppia la bufera sulla chat del Pentagono con i piani di guerra in Yemen, condivisa per errore con il direttore di Atlantic. Donald Trump non solo non ammette ci sia stata una grave falla della sicurezza nella sua amministrazione, difendendo il suo consigliere che ha inviato l’invito a Jeffrey Goldberg. Ma contrattacca e appoggia in pieno quei messaggi in cui il suo vice, Jd Vance, è tornato a insultare gli europei. “Sono d’accordo con lui, sono dei parassiti, lo sono stati per anni”, ha detto il tycoon. The Donald ha salvato il suo consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, colui il quale ha invitato per sbaglio nella chat Goldberg, sostenendo che “ha imparato la lezione ed è un brav’uomo”. “Non si deve scusare, sta facendo il suo meglio”, ha insistito il presidente americano incalzato dalle domande dei giornalisti sullo scandalo.

“La nostra sicurezza nazionale è più forte che mai, abbiamo un gruppo incredibile”, ha assicurato il commander-in-chief ribadendo che “nessuna informazione classificata è stata condivisa”. Trump ha poi difeso l’uso dell’app Signal, “lo fanno tutti anche in ambienti militari”, ma ha ammesso che “queste cose succedono quando si è fuori dalla Situation Room”, il luogo più sicuro al mondo, e che sarà fatta “una verifica”. Che comunque non è un’indagine. Il tycoon se l’è poi presa con il direttore del magazine definito un “viscido che si sta facendo pubblicità” e che fa “male agli americani”.

Mentre la Casa Bianca in una nota ha accusato “i democratici e i loro alleati nei media di aver architettato il caso per distogliere l’attenzione dai successi di Trump”. La controffensiva dell’amministrazione potrebbe, comunque, non bastare a far scemare le polemiche. Come ha sottolineato lo stesso Goldberg, infatti, Waltz e gli altri 18 alti funzionari presenti nel gruppo ‘Houthi’ potrebbero aver commesso diverse violazioni. La prima è l’uso di Signal per informazioni così sensibili, che normalmente vengono trattate su sistemi criptati governativi inaccessibili anche in caso di furto o perdita di un cellulare. La seconda è per aver incluso un giornalista rivelando informazioni classificate, un leak non intenzionale ma che potrebbe costituire una violazione dell’Espionage Act. La terza si basa sul fatto che una volta abbandonata la chat le informazioni sono andate perdute, mentre invece i messaggi dei funzionari pubblici sono considerati atti da conservare.

Il caso avrà sicuramente un seguito nei prossimi giorni poiché Goldberg, uno dei giornalisti più rispettati degli Stati Uniti, ha lasciato intendere di voler pubblicare altre parti della conversazione. Parallelamente alla bufera sulla sicurezza ne sta montando una diplomatica dopo uno scambio nella famigerata chat quantomeno irrispettoso nei confronti dell’Europa tra Vance e il segretario alla Difesa Pete Hegseth. “Non sopporto di dover salvare di nuovo l’Europa”, ha scritto il numero due di Trump riferendosi ai raid contro gli Houthi in Yemen. “Condivido pienamente il tuo odio per il parassita europeo, è patetico”, gli ha risposto il capo del Pentagono. Parole pesanti dalle quali Trump non ha preso le distanze, anzi, le ha condivise.

“Sono d’accordo, sono parassiti. Lo sono stati per anni, ma non li biasimo, biasimo Biden”, ha dichiarato il presidente americano riferendosi agli scambi commerciali e ai dazi. E mentre l’Unione europea tace, a Vance hanno risposto la Gran Bretagna e l’Italia, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha ricordato a Washington che, con la missione Aspides, “i nostri mercantili ce li proteggiamo da soli, con la nostra Marina militare che ha abbattuto diversi droni lanciati dagli Houthi contro di noi”. “Forse – ha sottolineato il titolare della Farnesina – Vance è appena arrivato, magari non conosce il pregresso, ma siamo integrati in una serie di operazioni, anche con gli Usa e Gb. Lì c’è la Marina militare italiana, i nostri mercantili ce li proteggiamo, non ce li proteggono altri, e noi proteggiamo altri come altri proteggono noi. Questo per mettere i puntini sulle i, con grande rispetto e senza odiare nessuno”.

Advertisement

Esteri

Trump a Putin: Vladimir, basta con gli attacchi a Kiev

Pubblicato

del

“Non sono contento degli attacchi russi a Kiev. Non necessari, e in un pessimo momento. Vladimir, STOP! Muoiono 5000 soldati a settimana. Facciamo in modo che l’accordo di pace si concluda!”. Lo scrive Donald Trump su Truth.

Continua a leggere

Esteri

Macron: gli Usa se la prendano con Putin, che vuole la pace ma bombarda Kiev

Pubblicato

del

Sull’Ucraina “gli americani devono prendersela soltanto con una persona, il presidente Putin”. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando con i giornalisti durante la visita in corso in Madagascar. Il presidente francese, Emmanuel Macron, in visita in Madagascar, ha lanciato un appello all’omologo russo, Vladimir Putin, affinché “smetta di mentire” sull’Ucraina. Parlando con i giornalisti ad Antananarivo, Macron ha auspicato che “finalmente il presidente Putin smetta di mentire” quando afferma di volere “la pace”, continuando invece a bombardare l’Ucraina. “In Ucraina – ha detto Macron – c’è soltanto una risposta che aspettiamo: il presidente Putin è d’accordo per una tregua incondizionata?”. Macron ha poi parlato dell'”irritazione degli americani” che – secondo lui – “deve riguardare soltanto una persona: il presidente Putin”.

Continua a leggere

Esteri

Morte di Maradona, parla l’infermiere Perroni: «Assistenza inadeguata, mancava anche il minimo necessario»

Pubblicato

del

Nel corso della dodicesima udienza del processo sulla morte di Diego Armando Maradona, in corso presso la terza sezione penale del tribunale di San Isidro, ha testimoniato Mariano Perroni, uno degli otto operatori sanitari accusati di omicidio con dolo eventuale.

Perroni ha risposto alle domande dei pubblici ministeri argentini, soffermandosi anche su un messaggio WhatsAppinviato a un medico del team sanitario incaricato dell’assistenza domiciliare di Maradona dopo l’intervento chirurgico al cervello. Nel messaggio, l’infermiere denunciava gravi lacune nell’organizzazione sanitaria, sottolineando l’assenza di strumenti minimi essenziali per fronteggiare eventuali emergenze.

«In caso di emergenza non siamo messi in una buona posizione. Non può essere che non ci sia una flebo, un catetere…», scriveva Perroni. Il sanitario riferisce inoltre di aver segnalato la questione a Nancy Forlini, responsabile degli infermieri e anche lei tra gli indagati: «Le ho detto che deve esserci un kit. Essere preparati non costa nulla».

Durante l’udienza non è stata ascoltata Gianinna Maradona, figlia di Diego e Claudia Villafañe, nonostante fosse attesa una sua testimonianza importante per ricostruire il contesto familiare e medico attorno a Maradona negli ultimi giorni della sua vita.

Il processo per la morte di Maradona continua a sollevare polemiche e riflessioni sulla gestione dell’ex calciatore nei suoi ultimi giorni, con accuse di negligenza sanitaria, mancanza di cure mediche adeguate e insufficienze strutturali nell’assistenza domiciliare. La famiglia di Diego, come l’opinione pubblica argentina, resta in attesa di una verità giudiziaria su una scomparsa che ha scosso il mondo intero.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto