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Asse Conte-Colle su coronavirus: Pd-M5s lo blindano

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Parlare di governo di unita’ nazionale e’ un boomerang, e gli italiani capiscono il gioco. E’ tra questi estremi che si sviluppa in queste ore il ragionamento del premier Giuseppe Conte, tornato nel mirino di Matteo Salvini – e sotterraneamente anche di Matteo Renzi – dopo una manciata di giorni di tregua. E’ un vero e proprio contrattacco quello che, partendo dal rinnovato asse con Parigi, mette in campo Conte per blindare l’esecutivo. Contando su due fattori: l’asse con il Quirinale sul coronavirus e lo sbarramento issato da M5S e Pd a qualsiasi fuga in avanti di Italia Viva. Mentre il premier a Napoli presiede con Emmanuel Macron al XXXV vertice intergovernativo italo-francese, Salvini si reca al Colle per il suo pacchetto di proposte anti-virus. E’ tutto in questa duplice scena il sentiero stretto in cui, nei prossimi giorni, si muovera’ il presidente del Consiglio. Perche’ il governo d’emergenza, al momento, resta solo un’ipotesi sui media. Ma uno stallo, o peggio, una depressione economica potrebbero creare non poche difficolta’ al premier. Conte lo sa, spinge per un Cdm che si faccia tra venerdi’ sera e sabato e che dia un segnale subito. “L’agenda economica di governo ormai e’ un tutt’uno con i provvedimenti per far fronte ai danni economici del Covid-19”, si sottolinea a Palazzo Chigi. Ed e’ una posizione che trova la sponda del Colle. Per il presidente Sergio Mattarella il rilancio del Paese e’ la priorita’ e bisogna evitare in maniera piu’ assoluta che l’Italia sia isolata internazionalmente. Concetto, quest’ultimo, che al Colle viene sottolineato proprio nelle ore della cena offerta da Mattarella a Macron a Napoli. Proprio nell’inquilino dell’Eliseo, in fondo, Conte trova un alleato anti-Lega. I due non hanno mai nascosto una certa “allergia” per le fughe in avanti del sovranismo, italiano o francese. E, nel borbonico Palazzo Reale ribadiscono concetti che vanno contro il racconto leghista, a cominciare dalla necessita’ delle frontiere aperte. Concetti sui quali, seduti in prima fila, i ministri Pd e M5S presenti annuiscono con convinzione. Del resto il M5S ha scelto di non entrare nella polemica politica. E, nella sua crociata, Salvini non puo’ contare neanche sull’apporto di Giorgia Meloni. Ed e’ lo stesso Salvini a sapere che i margini per un rovesciamento del governo e la nascita di un esecutivo di unita’ nazionale al momento non ci sono. Scenario che anche Renzi ha ben presente. Al di la’ delle frecciate, Iv ha scelto un profilo basso e il canale di comunicazione con Palazzo Chigi e’ tutt’altro che chiuso: la sfida Conte-Renzi e’ insomma rimandata a data da destinarsi ma ci sara’ e potrebbe riprendere con gli stessi toni di una settimana fa. Quella della Lega e’, come teorizza qualche suo esponente, piu’ che altro la messa in campo della “teoria del caos”: ovvero mantenere un ruolo e giocare la partita per non restare ai margini di un dibattito – quello sul coronavirus – destinato ad occupare la scena mediatica per settimane. E’ un modo, per Salvini, per rifarsi un’immagine da “statista” mostrando una risolutezza di fronte a un governo tacciato d’inconcludenza e creando un sua strategia che gli dia margine d’azione rispetto ai due alleati di centrodestra. Il vento della crisi, al momento, non e’ arrivato neppure sul colle piu’ alto. Per il Quirinale una crisi esiste solo quando si manifesta e, in queste ore, certamente non si e’ manifestata. Resta il nodo referendum del 29 marzo. La Lega e’ convinta che alla fine sara’ rinviato. Palazzo Chigi, per il momento, non arretra da una sua conferma. L’obiettivo non e’ spostarlo: sarebbe un ulteriore segno della perdita di quella normalita’ che, dopo le prime 48-72 ore d’emergenza, Conte vuole riportare a galla.

(Visita del Presidente Francese Macron a Napoli ph. KONTROLAB)

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Amministrative in Campania: 244mila elettori al voto tra fratture politiche e simboli scomparsi

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Sono 244.129 gli elettori chiamati alle urne in 15 comuni della Campania il 25 e 26 maggio per il rinnovo dei Consigli comunali. Un turno elettorale caratterizzato da scissioni politiche, simboli di partito assenti e alleanze trasversali, soprattutto nei centri più grandi del Napoletano.

Tra le sorprese, spicca la scomparsa del simbolo del Movimento 5 Stelle in tutti e cinque i comuni al voto in provincia di Napoli e l’assenza del Partito Democratico a Nola, feudo della famiglia Manfredi, dove il candidato scelto si è ritirato poche ore prima del deposito delle liste.

Il caso Capaccio Paestum: dopo l’arresto di Alfieri, partiti in fuga

Nel Salernitano, l’attenzione è puntata su Capaccio Paestum, dove si torna al voto dopo l’arresto del sindaco uscente del Pd Franco Alfieri. Il clima è teso e quasi tutti i partiti, ad eccezione di Fratelli d’Italia, hanno evitato di presentare i simboli ufficiali. Il centrodestra si presenta diviso: Carmine Caramante è sostenuto da FdI e tre civiche, Simona Corradino da quattro liste tra cui Forza Capaccio Paestum con esponenti di FI, e Gaetano Paolino corre con il supporto silenzioso del Pd.

Nola: il Pd resta fuori, campo libero alle civiche

A Nola il caos è totale. Il Pd, dopo il ritiro del suo candidato, resta fuori dalla competizione, così come il M5s. Quattro i candidati in campo, tra cui Maurizio Barbato (FdI), Agostino Ruggiero (Socialisti), Antonio Ciniglio e Andrea Ruggiero, quest’ultimo sostenuto da un’ampia coalizione civica.

Volla e Giugliano: sfide a più voci

A Volla sono ben sei i candidati a sindaco, con il Pd che sostiene Giuliano Di Costanzo insieme a tre civiche. Il centrodestra è compatto su Lino Donato, mentre altre quattro coalizioni civiche completano il quadro.

A Giugliano in Campania, il Pd punta su Diego D’Alterio, sostenuto anche da Italia Viva e Azione. Il centrodestra è unito su Giovanni Pianese (FdI, FI, Udc), mentre corre anche Salvatore Pezzella, già vicino alla civica Insieme per Giugliano.

Casavatore e Marigliano: simboli sbiaditi e divisioni interne

A Casavatore, la frammentazione è evidente: Vito Marino è appoggiato da civiche di centrodestra senza simboli ufficiali, Fabrizio Celaj dal Pd e da un M5s “anonimo”, mentre Mauro Muto corre con Fratelli d’Italia.

A Marigliano, il centrodestra candida Paolo Russo (Noi Moderati), sostenuto anche da Fare Democratico, dove sono confluiti esponenti del Pd. Il Pd ufficiale appoggia Gaetano Bocchino, insieme ad Azione e civiche, mentre Ciro Panariello è sostenuto dalla sola lista Cambiamo Marigliano.

Gli altri comuni al voto

In provincia di Avellino si vota a Chiusano di San Domenico, Rotondi e Senerchia. Nel Beneventano urne aperte a Sant’Angelo a Cupolo. In provincia di Caserta, si vota a Lusciano e Pignataro Maggiore. Infine, nel Salernitano, oltre a Capaccio Paestum, si vota a Castelnuovo di Conza, Ispani e Sant’Angelo a Fasanella.

 

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Cronache

Varenne torna in pista ad Agnano: un omaggio commosso per i 30 anni e per ricordare Enzo Giordano

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Sarà una passerella più malinconica del previsto, ma anche un tributo denso di emozione quella che Varenne, il più grande trottatore di tutti i tempi, farà domenica prossima all’ippodromo di Agnano, in occasione del Gran Premio che porta il suo nome. L’evento, nato per celebrare i 30 anni del “Capitano”, si trasformerà in un omaggio al suo storico proprietario, Enzo Giordano, scomparso nei giorni scorsi a Napoli all’età di 71 anni.

A confermare la volontà di onorare comunque l’impegno è Giampaolo Minnucci, l’uomo che ha guidato Varenne verso la leggenda: “Sarà un modo per ricordare l’amico Enzo – spiega all’ANSA – e sono felice che Varenne sarà in pista come lui aveva chiesto. Per Giordano, quel cavallo era un patrimonio degli italiani, non una proprietà privata”.

Un cavallo leggendario, un’amicizia indissolubile

Varenne, nella sua carriera, ha conquistato 62 vittorie su 72 gare disputate, tra cui due Prix d’Amérique, due Elitloppet, tre Gran Premi della Lotteria, e ha incassato oltre sei milioni di euro. Ritirato dall’attività agonistica, ha proseguito la sua carriera come riproduttore, generando oltre duemila puledri. Oggi, a 30 anni, è ancora in forma e sarà la grande attrazione della giornata di corse ad Agnano.

Minnucci ricorda anche l’origine di quella storia straordinaria: “Chiamai Enzo per proporgli l’acquisto di Varenne, che costava parecchio. Accettò subito, anche perché gli piaceva il nome: durante il viaggio di nozze aveva soggiornato in Rue de Varenne a Parigi”.

Quell’intuizione fu l’inizio di un’amicizia lunga 30 anni, alimentata da successi sportivi e profonda complicità. “Giordano era un uomo straordinario – continua Minnucci – elegante, modesto, sincero e sempre pronto ad aiutare gli altri. Anche in un ambiente difficile come quello dell’ippica, è rimasto sempre una persona corretta e limpida”.

L’Italia intera a omaggio di un binomio storico

Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto ricordare Giordano: “Aveva visto giusto. Un cavallo così bello e fiero non poteva che diventare un campione. Varenne ha rappresentato l’orgoglio di una Nazione intera, anche di chi non aveva mai messo piede in un ippodromo”.

Domenica sarà un giorno di festa, ma anche di ricordi e commozione. L’omaggio a Enzo Giordano, attraverso il trotto elegante di Varenne, resterà inciso nella memoria dell’ippica italiana.

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Cronache

Mille posti in più nei nidi entro il 2026: a Napoli nasce una nuova rete di servizi per l’infanzia

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Nuovi asili nido, assunzioni di educatori, fondi Pnrr e investimenti comunali: Napoli si prepara a un vero e proprio rilancio dell’offerta educativa per la fascia 0-6 anni. A partire dall’anno scolastico 2026-2027, saranno attivati sedici nuovi nidi finanziati con fondi Pnrr, a cui si aggiungeranno sei strutture realizzate con risorse comunali, per un totale di mille posti in più entro il 2026.

Il piano: mille nuovi posti e 300 educatori entro due anni

«Entro il 2027 potremo accogliere 4.400 bambini in più – spiega l’assessora comunale all’Istruzione, Maura Striano –. Attualmente abbiamo circa 2.000 posti disponibili. Per sostenere l’ampliamento dell’offerta, sono previste 50 assunzioni di educatori entro l’anno e altre 250 entro il 2026».

Il piano, condiviso con le sigle sindacali, è stato definito dal sindaco Gaetano Manfredi, in qualità di commissario per gli asili nido, e presentato al Ministero dell’Istruzione come proposta strutturale di sviluppo.

Gli interventi sul territorio

Le nuove strutture saranno distribuite in tutto il territorio comunale, coinvolgendo plessi storici e aree strategiche. Tra gli istituti interessati: Agazzi, Scura, Ammaturo, Maria Cristina di Savoia, Nido Calata Capodichino, Gigante, Vanvitelli, Laghetto, De Curtis, Callas, Pizzo Russo, Via Valente, Labriola, Novelli, Arcobaleno e Loggetta. L’ampliamento dell’offerta pubblica prevede strutture a gestione diretta con 1000 nuovi posti per la fascia 0-3 anni.

La soddisfazione dei sindacati

Apprezzamento è arrivato anche dalle sigle sindacali. Agostino Anselmi e Giuseppe Ratti della Cisl Fp hanno espresso fiducia: «Siamo soddisfatti per la linea adottata dal Comune e per il ruolo del sindaco Manfredi. Ora servono dati chiari sul piano di rientro dal commissariamento e un investimento forte nelle assunzioni, per superare le carenze croniche di organico».

Infrastrutture e riuso di immobili

Il progetto prevede anche un significativo investimento in infrastrutture: 95 milioni di euro per la costruzione di nuovi asili nido e 3,5 milioni da fondi comunali per la ristrutturazione di edifici esistenti, come l’ex Eca di Materdei e una villetta confiscata in via Generale d’Ambrosio, già adattata ad asilo.

Interessante anche il riutilizzo delle ex case dei custodi all’interno degli edifici scolastici: due di queste sono già diventate nidi, e altre seguiranno.

In arrivo altri fondi e nuovi progetti

«Abbiamo candidato sei strutture al recente bando Pnrr per un valore complessivo di 7 milioni di euro – aggiunge Striano –. Aspettiamo la risposta del Ministero. Tra i progetti principali: un grande nido a Scampia, una struttura nell’Educandato statale in piazza Miracoli, e un nuovo polo al Rione Traiano».

 

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