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Cronache

Consip, il gip ordina nuove indagine per il filone che riguarda Tiziano Renzi

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Ci saranno nuove indagini nel filone della maxindagine della Procura di Roma sul caso Consip che coinvolge, tra gli altri, anche Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio. A quasi tre mesi dall’udienza del 22 novembre, durante la quale si discusse la richiesta di archiviazione che era stata avanzata dai pm, il gip Gaspare Sturzo ha sciolto la riserva ordinando alla Procura di svolgere nuovi accertamenti. Il giudice ha anche parzialmente accolto la richiesta di archiviare questa tranche di indagine, che vede indagato Renzi senior per traffico di influenze illecite.

Sturzo ha notificato alle parti il deposito dell'”ordinanza di accoglimento parziale e rigetto dell’archiviazione”, disponendo “ulteriori indagini e iscrizione di indagati”. La Procura aveva chiesto di archiviare, oltre a quella di Renzi, altre dieci posizioni tra cui quelle dell’ex ministro Luca Lotti, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio e gia’ imputato nel processo principale, del generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, indagato per rivelazione del segreto d’ufficio, dell’imprenditore Carlo Russo, indagato per turbativa d’asta, dell’imprenditore Alfredo Romeo, accusato di corruzione e turbativa d’asta, dell’ex parlamentare del Pdl Italo Bocchino (corruzione e turbativa d’asta), dell’ex ad di Grandi stazioni Silvio Gizzi, dell’ex ad di Consip Domenico Casalino e del dirigente Francesco Licci, tutti accusati di turbativa d’asta. La vicenda giudiziaria che riguarda Tiziano Renzi viaggia parallelamente al processo che ripartira’ il prossimo 3 marzo e che, oltre a Lotti, vede imputato l’ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento. A processo anche il generale Saltalamacchia, all’epoca dei fatti comandante dei Carabinieri della legione Toscana, per favoreggiamento, cosi’ come l’ex presidente di Publiacqua Firenze Filippo Vannoni e l’imprenditore Russo. L’udienza del 15 gennaio scorso e’ durata pochi minuti dopo che il tribunale ha disposto il trasferimento del procedimento ad altro collegio. Una decisione contestata dalle difese degli imputati che hanno presentato ricorso in Cassazione. Durante l’udienza preliminare l’ex maggiore del Noe, Gianpaolo Scafarto era stato prosciolto dall’accusa di avere falsificato alcuni atti di indagine. Accuse cadute anche per il colonnello Alessandro Sessa.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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