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Cronache

Storia da libro cuore a Mugnano di Napoli, i bimbi diventano silenziosi in classe: proteggono la loro compagna che ha un male irreversibile

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I bimbi non fanno chiasse in classe. Giocano in silenzio con movimenti lenti e musica soft per non disturbare una loro compagna affetta da una irreversibile patologia di carattere psicomotorio. Una storia di concreta solidarietà che arriva da una scuola dell’infanzia, la ‘Giancarlo Sani’, a Mugnano, alle porte di Napoli ed è pubblicata dal quotidiano Il Mattino. Protagonisti di questa storia da libro cuore sono una bimba che ha meno di tre anni e i suoi compagni, eta’ compresa fra tre e cinque anni. “Le maestre, nelle settimane precedenti il suo inserimento nel gruppo dei compagni – scrive il giornale – hanno elaborato un vero e proprio ‘protocollo d’azione’, strutturato attraverso l’insegnamento ai bambini delle pratiche necessarie al buon esito dell’accoglienza”. Dall’inizio dell’anno scolastico i piccoli “fanno a gara per sostenerla, renderla partecipe ai loro giochi, facendo attenzione a evitare rumori molesti; quelli che potrebbero arrecare seri disturbi alla piccola”. Con Francesca (nome di fantasia) si gioca “seguendo una turnazione, parlando a bassa voce, ascoltando musica a basso volume e con modalita’ – anche di approccio fisico – completamente diverse a quelle a cui erano abituati” spiega Il Mattino. “La nostra scuola – sottolinea la preside della Siani – mette al centro della propria azione educativa tutti i bambini e in particolar modo si prende cura di quelli “speciali” affinche’ possano sentirsi accolti e amati. Con Francesca tutto e’ iniziato la scorsa estate, quando abbiamo conosciuto i suoi genitori. Il percorso si e’ poi strutturato in piu’ fasi: abbiamo dovuto individuare le insegnanti piu’ idonee, stabilire un piano di lavoro e coinvolgere tutti i bimbi della sua classe. Un lavoro non facile, ma le maestre sono state straordinarie: in poche settimane, infatti, sono riuscite a trasferire i giusti input ai bambini che ora fanno a gara per giocare con lei. Come scuola ci stiamo impegnando – prosegue la dirigente Micelisopo – anche per la risoluzione della problematica attinente dall’assistenza materiale. Abbiamo sollecitato il Comune affinche’ possa inviarci presto qualcuno che possa consentire a Francesca di usufruire del servizio mensa. Abbiamo bisogno, infatti, di personale specializzato che al momento non possiamo garantire”. Anche la recita di Natale, fanno sapere le maestre, si svolgera’ in una ambientazione realizzata ad hoc per la piccola che, spiega il padre, necessita di esercizi in acqua, logopedia e fisioterapia costante: “Quello che e’ stato fatto alla Siani e’ un lavoro unico e per questo non posso non elogiare i bambini e ringraziare le maestre e la preside. Tutti si prendono cura di lei”.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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