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Il goffo esibizionista che viola la sicurezza della Reggia di Caserta andrebbe ‘premiato’ ma viene denunciato

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Il problema, va detto subito, non è chi ti mostra che hai una vulnerabilità ma chi questa debolezza non l’ha vista, non la vede. Dunque,  pur se con qualche imbarazzo, diciamo che il commerciante casertano esibizionista che già s’è lavato nella fontana di Trevi è ben venuto e lo ringraziamo del fatto che si sia ripulito anche nella fontana della Reggia di Caserta.

Perché va bene dare risalto all’esibizionista e pagargli così il prezzo del suo spettacolo di quarto ordine, ma poi pensiamo alle cose serie che ci ha mostrato. La domanda che il commerciante ci ha involontariamente posto è:  può uno di noi entrare in auto nella Reggia di Caserta, passare tra decine di turisti in bici o a piedi, arrivare alla Fontana di Venere e Adone, parcheggiare l’auto, smutandarsi e tuffarsi? La domanda è retorica, la risposta la conosciamo. L’analisi invece è che ci sono troppi  punti interrogativi sulla sicurezza del sito Unesco. Alla vista delle immagini del commerciante esibizionista, per fortuna non si è sottrattata alle sue responsabilità il neo direttore della Reggia, Tiziana Maffei. Che dice di essere “preoccupata che qualcuno possa essere entrato alla Reggia di Caserta così facilmente. La sicurezza è un problema, per questo già da tempo abbiamo inviato al ministero dell’Interno un piano per la messa in sicurezza totale del monumento che prevede un finanziamento da 7 milioni di euro”. Bene, benissimo anzi. Poi il direttore ha preannunciato che farà denuncia. E questo è un atto dovuto, benché forse debba ringraziarlo l’esibizionista commerciante casertano che ha mostrato buchi pazzeschi nella sicurezza del monumento. Ma come è potuto entrare in auto questo signore? Pare, ma non vi è conferma, che sia entrato con l’auto dal varco di via Gasparri, dove c’è  l’autoparco per i lavoratori della Reggia e da dove si accede, previa esibizione del permesso. Potrebbe aver approfittato del cambio turno dei dipendenti, o aver esibito un permesso, di certo è riuscito  a introdursi nel Parco e poi il resto è lo spettacolino che ha pubblicato sul web . All’entrata peraltro non ci sono le telecamere di videosorveglianza, che sono posizionate alcune decine di metri più avanti, rivolte verso la facciata, che saranno ovviamente acquisite; e anche lungo il Parco mancano. “Proprio ieri – spiega la Maffei – quando è avvenuto il fatto, stavamo facendo una riunione sulla sicurezza, per capire i tempi di realizzazione del progetto, visto che i fondi vanno spesi entro il 2021; una volta ultimato il piano per la messa in sicurezza, la Reggia sarà dotata di telecamere ai varchi e lungo il percorso”. Insomma siamo ancora al diremo, vedremo, faremo.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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