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“Muoio, ti amo mamma”. L’ultimo straziante sms della ragazza vietnamita morta soffocata nel container

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“Mi dispiace mamma. Il mio viaggio all’estero non è andato bene. Ti amo così tanto! Sto morendo perché non posso respirare”. Quello che avete letto è parte dell’ultimo straziante messaggio inviato martedì sera da Pham Thi Trà My, 26enne vietnamita, morta insieme ad altri 38 migranti asiatici (quasi tutti cinesi) trovati nel container frigorifero sbarcato nel Regno Unito nei giorni scorsi. Questo ed altri messaggi sono stati pubblicati dal Guardian, che ha indugiato molto sugli ultimi istanti di vita dei migranti che stavano entrando clandestinamente in Gran Bretagna. Pham ha scritto il suo ultimo messaggio consapevole che sarebbe morta di lì a poco. “Mamma e papà, perdonatemi se il mio viaggio verso un Paese straniero finisce qui. Non respiro più. Sto morendo. Mamma mi dispiace tanto. Vi amo tanto. Dirò a Dio cosa mi hanno fatto. Gli dirò tutto”.

Questo messaggio di Pham è rimbalzato dal Vietnam. I genitori della ragazza temono infatti che la loro figlia sia una delle 39 vittime del container approdato a Purfleet, alla foce del Tamigi, al cui interno sono stati ritrovati i cadaveri 31 uomini e 8 donne. La giovane e bella Pham non è però ancora stata identificata. Sarà una operazione lunga è penosa quella del riconoscimento dei corpi.

Londra era  la tappa finale di uno dei tanti viaggi infernali organizzati da reti di trafficanti di esseri umani su cui ora la polizia britannica sta indagando. L’inchiesta ha già portato a quattro arresti. Il primo è Mo Robinson, autista nordirlandese del Tir che trasportava il container. Un uomo e una donna di 38 anni, entrambi residenti a Warrington, nel Cheshire, sono invece considerati i basisti dell’organizzazione. Mentre nelle ultime ore è stato arrestato un 48enne nordirlandese considerato coinvolto nel traffico e che stava cercando di imbarcarsi su un volo all’aeroporto di Stansted, Londra. Forse lui è il procacciatore di clienti da trasportare nel sud est asiatico.

Inizialmente le vittime erano state identificate come cinesi dalla polizia britannica, ma nelle ultime ore sono più famiglie vietnamite che hanno fatto sapere che in realtà tra i corpi ritrovati potrebbero esserci quelli dei loro cari. Oltre ai genitori di Pham, un’altra coppia ha infatti denunciato di aver perso i contatti con un figlio 26enne e una figlia 19enne che scrivevano di essere sul punto di salire a bordo di un container in Belgio e di dover “spegnere il telefonino” per evitare i controlli al confine. Sono elementi che portano nella direzione che tra i morti ci siano anche altri vietnamiti oltre a Pham.

I messaggi più strazianti però sono proprio quelli della 26enne che deve aver riacceso il cellulare mentre il container era in navigazione su un ferry boat tra Zeerbrugge e Purfleet. Secondo le prime ricostruzioni Pham si sarebbe messa in contatto con i trafficanti di uomini già in patria raggiungendo poi la provincia cinese di Ha Tinh, uno degli snodi del moderno schiavismo di esseri umani in Asia e da qui in Francia e in Belgio. Come potete capire quelli inglesi non sono i crudeli trafficanti libici o le bande armate che sulle coste africane andi Tunisia, Marocco e Egitto imbarcano disperati provenienti dall’Africa Sub Sahariana, ma se possibile sono anche peggiori quanto a cinismo è crudeltà. Non è il primo Tir con decine di morti a bordo e non sarà l’ultimo. Purtroppo.

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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