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Cronache

Operazione “Easy Money”, 5 milioni in sei mesi sul conto di un disoccupato: 650 indagati e sequestro da 20 milioni

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Tre anni e mezzo di indagini, con oltre 650 persone sotto inchiesta (tra piccoli imprenditori, ‘teste di legno’ e ‘spicciatori’) e accertamenti su centinaia di conti correnti bancari e almeno 60 operazioni finanziarie ritenute sospette. Sono alcuni numeri dell’operazione “Easy Money”, coordinata dal procuratore vicario di Roma Michele Prestipino e l’aggiunto Rodolfo Sabelli ed eseguita dai militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di 20 milioni di euro e a 21 misure interdittive per false fatture, Riciclaggio e auto-Riciclaggio.

Oltre 5 milioni di euro transitati in sei mesi sul conto corrente bancario di un soggetto ufficialmente disoccupato e nullatenente. È solo una delle anomalie più clamorose individuate con l’operazione “Easy Money” dai finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza che hanno smantellato un’organizzazione criminale responsabile di “sistematiche evasioni fiscali” per oltre 100 milioni di euro e di operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio per oltre 55 milioni.

L’organizzazione era stata già stata colpita alla fine del 2017, quando furono arrestati, sempre su disposizione del gip di Roma, quattro imprenditori romani ritenuti gli ideatori del complesso sistema di frode.

Le successive indagini hanno consentito di individuare ulteriori soggetti, inquadrati nella struttura criminale con compiti ben determinati, quali la costituzione di societa’ “cartiere”, la predisposizione di false fatture ed il Riciclaggio del denaro corrisposto a fronte del pagamento dei documenti fiscali emessi.

Significativa, in tal senso, l’attività di procacciamento dei nuovi clienti svolta da un commercialista romano, il quale, a conoscenza – per ragioni professionali – delle condizioni finanziarie dei suoi assistiti, li indirizzava abilmente a servirsi delle prestazioni dell’organizzazione.

“I clienti finali – spiegano gli investigatori – ai quali gran parte delle somme venivano poi retrocesse sotto forma di contanti, potevano così avere la disponibilità di denaro da utilizzare senza correre il rischio che le transazioni fossero ‘tracciate’ attraverso i canali ufficiali”: sulle loro tracce le fiamme gialle sono arrivate grazie anche alle numerose segnalazioni di operazioni sospette elaborate da diversi intermediari finanziari.

L’autorita’ giudiziaria ha emesso, nei confronti dei capi e dei loro piu’ stretti collaboratori, una misura di sequestro preventivo e per equivalente per un importo totale di circa 20 milioni di euro, “quale profitto dei reati di omessa presentazione delle dichiarazioni Iva, emissione di fatture per operazioni inesistenti, Riciclaggio ed autoriciclaggio”, nonche’ il sequestro preventivo di 12 societa’ cartiere e di un sito internet. A 21 persone fisiche, “clienti” dell’organizzazione, sono state notificate altrettante misure cautelari di interdizione all’esercizio di attivita’ professionale, d’impresa e dagli uffici direttivi. I militari stanno procedendo al blocco dei saldi dei conti correnti e degli altri rapporti finanziari intestati o riconducibili agli indagati, compresi depositi titoli e cassette di sicurezza, nonche’ a numerose perquisizioni finalizzate al reperimento di denaro contante, titoli al portatore e altri valori nella disponibilita’ degli indagati.

 

 

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Cronache

Truffa con ecobonus, la Finanza sequestra 1 miliardo di euro

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I finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno condotto una complessa attività di indagine nel settore dei crediti d’imposta, riconducibili a bonus in materia edilizia ed energetica, con particolare riferimento all’ Ecobonus e al Bonus facciate che ha portato al sequestro preventivo disposto dal gip di un miliardo di euro da eseguire sul cassetto fiscale di 311 soggetti economici coinvolti, detentori dei crediti d’imposta. Durante le indagini Finanza e agenzia delle Entrate hanno accertato come i crediti d’imposta fossero del tutto inesistenti perché con false fatture per lavori ancora da eseguire su immobili di proprietà di residenti nel savonese.

Una truffa replicata su scala nazionale da altre aziende del settore, in molti casi vere e proprie società fantasma oltreché evasori totali o con volumi d’affari inconsistenti, prive di immobili a cui poter associare le lavorazioni edilizie finalizzate all’agevolazione fiscale così come di fatture che comprovassero l’esecuzione dei lavori.

Alcuni dei soggetti coinvolti sono anche risultati percettori del reddito di cittadinanza, altri sono gravati da precedenti penali specifici, tra i quali si annoverano anche reati nel settore della spesa pubblica, altri ancora avevano generato e/o accettato crediti con soggetti con cui avevano un legame di parentela.

Una parte delle persone coinvolte aveva già effettuato la compensazione, conseguendo illeciti e consistenti vantaggi fiscali, mentre un’altra aveva acquistato blocchi di crediti fittizi dal valore nominale di centinaia di milioni di euro a fronte di un corrispettivo irrisorio effettivamente versato. La Gdf ha eseguito 85 perquisizioni nei confronti delle società che dei relativi rappresentanti legali, con l’impiego di oltre 250 militari in Liguria, Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia.

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Cronache

Bari, omicidio di Poggiofranco, un arresto

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Dalle prime luci dell’alba, in Canosa di Puglia, la Polizia di Stato di Bari sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile dell’ideazione e dell’esecuzione di un omicidio, consumato nel quartiere Poggiofranco di Bari, il 18 dicembre scorso.
I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Bari, alla presenza del Procuratore della Repubblica.

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Cronache

Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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