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Ultras Diabolik ucciso a Roma, domani il gip decide su arresto di Fabio Gaudenzi

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E’ fissato per domani mattina il primo confronto tra i magistrati e Fabio Gaudenzi, l’estremista di destra vicino all’ex Nar Massimo Carminati, dopo il video postato su Youtube in cui afferma, tra le altre cose, di essere a conoscenza dei mandanti dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, ucciso con un colpo di pistola alla nuca il 7 agosto scorso in un parco pubblico della periferia romana. Un confronto che non sara’ con i magistrati di piazzale Clodio che indagano sul “caso Diabolik”, ma con il gip di Tivoli. Gaudenzi deve infatti rispondere del reato di possesso di armi da guerra: un revolver e una mitraglietta trovati ieri dagli uomini della squadra mobile nel suo appartamento di Formello. Solo dopo questo atto istruttorio Gaudenzi potra’ essere interrogato dai pm della Dda di Roma che da quasi un mese sono al lavoro per trovare i responsabili dell’agguato del parco degli Acquedotti. Da ieri gli inquirenti sono al lavoro sui due video messi in rete da Gaudenzi poche ore prima di essere arrestato. Un arresto scattato dopo l’allarme lanciato da un vicino di casa che ha sentito alcuni colpi di arma da fuoco provenire dall’appartamento di Gaudenzi. La squadra mobile consegnera’ ai magistrati romani una informativa per “delineare” i contorni di quanto raccontato da Gaudenzi, in passato condannato a 2 anni e 8 mesi per usura in uno dei filoni di Mafia Capitale. Gaudenzi temeva per la propria vita dopo l’omicidio di Piscitelli? Oppure il suo e’ un tentativo di depistaggio alle indagini o semplicemente uno “sfogo farneticante”? Domande a cui gli inquirenti stanno cercando di dare risposte analizzando, passo dopo passo, quanto immortalato da Gaudenzi, passamontagna calato in testa e pistola in pugno. Chiede di potere parlare “solo” con Nicola Gratteri (procuratore capo a Catanzaro) sostenendo di conoscere chi ha ordinato il raid contro Piscitelli. E spiega anche perche’: “questa e’ mafia vera”, dice riferendosi alla morte di Diabolik. Un riferimento, forse, alla grande criminalita’ organizzata come la ‘Ndrangheta contro cui Gratteri e’ da sempre impegnato in prima linea. Gli stessi magistrati della Dda capitolina, subito dopo l’omicidio di Diabolik, hanno parlato di “operazione messa in atto da mani esperte, definita in ogni dettaglio”, come di regola operano i clan nelle missioni di morte.

“Non siamo mafiosi ma fascisti…la mafia e la droga ci fanno schifo”, aggiunge il braccio destro di Carminati, che forse teme di essere finito nel mirino di qualcuno dopo l’omicidio di Piscitelli. Nel video Gaudenzi sostiene, inoltre, di fare parte da anni di un gruppo “elitario di estrema destra” denominato “I fascisti di Roma nord” di cui farebbero parte lo stesso “Cecato”, Piscitelli, Luca e Fabrizio Caroccia, Maurizio Boccacci e Riccardo Brugia. Affermazioni che saranno al centro dell’interrogatorio dei magistrati capitolini che vogliono capire cosa ha spinto Gaudenzi ad audenunciarsi e a consegnersi, di fatto, alle forze dell’ordine. Una vicenda piena zeppa di aspetti poco chiari e inquietanti in un clima da settimane teso dopo l’agguato di parco degli Acquedotti.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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