Collegati con noi

Politica

Il G7 di Conte, i leader Ue per un governo senza Lega

Pubblicato

del

Il silenzio sull’Amazzonia, quello sull’apertura nei confronti di Putin, tema sul quale l’Italia ha sempre puntato l’accento, il basso profilo sulla Brexit. L’effetto della crisi italiana si sente gia’ alla vigilia del G7 di Biarritz. O meglio l’Italia non si sente, sui grandi dossier che stanno agitando i leader mondiali a poche ore dall’avvio del vertice. Il premier dimissionario Giuseppe Conte resta fedele alla linea del silenzio, anche sui temi internazionali, ma nella localita’ al confine con la Spagna, meta dei surfisti di tutto il mondo, il professore trovera’ probabilmente interlocutori attenti e molto interessati alle vicende italiane. Soprattutto tra gli europei. La speranza che uno dei Paesi fondatori possa abbandonare la strada sovranista non puo’ che trovare il sostegno dei due stati-pilastro dell’Europa: Francia e Germania. La spina nel fianco del paese di Spinelli alleato con Orban continua a pungere. Non e’ un caso che il primo endorsement a Conte sia arrivato proprio dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Ma anche la cancelliera Angela Merkel, tra gli obiettivi della retorica antieuropea salviniana assieme al presidente francese Emmanuel Macron, hanno gradito i duri attacchi del professore al suo vice, con il quale l’inquilino dell’Eliseo si e’ scontrato in piu’ di un’occasione. Certo Macron non ha dimenticato l’incontro del vicepremier Di Maio con i gilet gialli, ma la possibilita’ dello scampato rischio sovranista sembra essere per il momento l’obiettivo piu’ importante. Anche perche’, come ha avvertito Macron, “quando ci si allea con l’estrema destra”, alla fine “e’ l’estrema destra che vince”. Il professore dunque trovera’ ascolto e, forse, lo cerchera’ anche, tanto che c’e’ chi si spinge a dire che durante i lavori di questo G7 i leader capiranno quante possibilita’ ci sono di rivederlo ancora. Di certo, assicura una fonte diplomatica, “tutti in Europa hanno molto apprezzato l’interveto del professore al Senato”. E se al momento il Conte-bis sembra allontanarsi, resta il fatto che il premier e’ riuscito in questi 14 mesi a costruirsi una credibilita’ e un rispetto personali. Non solo in Europa. Il presidente Usa Donald Trump ha piu’ volte, durante i vertici o via Twitter, rinnovato la stima nei confronti di ‘Giuseppe’. E vista da oltreoceano la crisi italiana, affiancata agli altri guai del Vecchio continente, preoccupa non poco. L’ha detto chiaramente il presidente della Fed, Jerome Powell: “Abbiamo rinvenuto ulteriori prove di un rallentamento globale, soprattutto in Germania e Cina. Eventi geopolitici hanno dominato le news, inclusa la possibilita’ di una hard Brexit, le crescenti tensioni a Hong Kong e la dissoluzione del governo italiano”. Resta il nodo del candidato italiano a commissario europeo che andrebbe sciolto in appena tre giorni, mentre ancora si sta limando il bilanciamento dei pesi di una possibile coalizione giallo-rossa. Il rinvio e’ ormai certo, anche se da Bruxelles e’ arrivato l’invito a presentare il candidato il prima possibile. L’Italia rischia di infilarsi con un nome e la richiesta di un portafoglio pesante a sudoku quasi concluso. Sicuramente non e’ una poltrona che fa gola ai Cinque stelle, ma consegnarlo al Pd potrebbe nutrire la retorica salviniana dell’inciucio da tempo meditato. Continuano comunque a girare nomi legati al Partito democratico, anche se c’e’ chi spinge per una figura terza, conosciuta al livello internazionale. Quel che e’ certo e’ che resta la piu’ ampia apertura possibile da parte di un’Europa che punta tutto sul dopo Salvini.

Advertisement

Napoli

De Luca: Manfredi smentisca consulenze a docenti Federico II

Pubblicato

del

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiede al commissario di Bagnoli, vale a dire il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, di smentire quanto “sostengono gli esponenti di Fratelli d’Italia di Napoli in merito alle consulenze a docenti della Federico II”. “Io suggerirei al commissario di smentire queste illazioni oppure di fornire l’elenco delle consulenze date a docenti della Federico II per stroncare e bloccare eventuali speculazioni”, ha sottolineato De Luca.

Continua a leggere

In Evidenza

Ancora un Commissario: per il granchio blu e per la peste suina

Pubblicato

del

Parola mantenuta sul decreto di sostegno all’agricoltura preannunciato, a metà marzo a Roma, dal ministro Francesco Lollobrigida alla Conferenza organizzativa della Cia-Agricoltori Italiani, e frutto della collaborazione di più ministeri, – a partire da Difesa, Ambiente, Salute, Turismo – , nonché di ulteriori confronti con tutte le organizzazioni di rappresentanza del settore primario. Oggi ha preso forma in dodici articoli e verrà presentato la prossima settimana in Consiglio dei ministri. Al traguardo di un working in progress reso noto in più occasioni dallo stesso ministro Lollobrigida, ma senza fornire i dettagli sulle misure di aiuto “per rispetto – ha detto – del Cdm dove verrà discusso”. L’obiettivo dichiarato, durante la 75/ma assemblea di Fruitimprese, è quello di affrontare non solo le situazioni critiche ma anche per mettere in campo una strategia volta a migliorare i controlli del settore e altre questioni che riguardano “un mondo che deve essere protetto, salvaguardato e promosso”, ha sottolineato Lollobrigida.

Stando all’ultima bozza del provvedimento, il dl Agricoltura di prossimo varo prevede aiuti alle imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina ma anche dal proliferare del granchio blu per cui arriva un commissario straordinario nazionale in carica fino al 2026, o per i produttori colpiti dalla “moria dei kiwi”, oltre a nuovi interventi per arginare la peste suina e il rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali. E per limitare l’uso del suolo agricolo si dispone che “le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’istallazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra”. La società “Sistema informatico nazionale per lo sviluppo dell’Agricoltura – Sin Spa” viene incorporata nell’Agenzia per le erogazione in Agricoltura, Agea.

Inoltre per far fronte alla complessa situazione epidemiologica derivante dalla diffusione delle Peste suina africana (Psa) i piani di contrasto al proliferare dei cinghiali lungo l’intera Penisola verranno attuati anche mediante il personale delle Forze armate, previa frequenza di specifici corsi di formazione e mediante l’utilizzo di idoneo equipaggiamento. Sarà coinvolto un contingente di massimo 177 unità, e per un periodo non superiore a 12 mesi, con spese a carico, viene precisato nel testo, del Commissario straordinario preposto al contrasto Psa.

Il decreto guarda anche al settore pesca e dell’acquacoltura per contenere gli effetti della crisi economica conseguente alla diffusione del granchio blu. Le imprese della comparto che nel 2023 hanno subito una riduzione del volume d’affari, pari almeno al 20 per cento rispetto all’anno precedente, previa autocertificazione potranno avvalersi della sospensione per 12 mesi delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale, cambiali agrarie comprese. “In questo provvedimento – ha sottolineato Lollobrigida uscendo da Palazzo Chigi – ci saranno alcune delle cose che avevamo garantito. Sul granchio blu abbiamo fatto molto, e bisogna fare ancora di più: bisogna avere una strategia di carattere italiano ed europeo non solo per arginare i danni che vengono provocati ma anche per trovare una soluzione definitiva”.

Continua a leggere

Politica

Pichetto: norme per il nucleare entro la legislatura

Pubblicato

del

Entro questa legislatura, il governo Meloni vuole varare tutta la normativa necessaria per reintrodurre il nucleare in Italia. Questo perché i primi reattori a fissione di 4/a generazione, quelli su cui punta l’esecutivo, dovrebbero andare in produzione alla fine del decennio. E per quella data, il governo vuole avere pronto il quadro giuridico per installarli e farli funzionare. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha annunciato i suoi obiettivi in una intervista a Radio 24. Alla domanda del giornalista se entro la legislatura potrà essere cambiato il quadro legislativo sul nucleare, Pichetto ha risposto “sì. Io ce la metto tutta. Questo è il mandato del governo e del Parlamento”.

Il ministro ha spiegato più volte che non vuole tornare alle grandi centrali, come in Francia, ma puntare sugli “small modular reactors”, il nucleare di 4/a generazione: in pratica, motori di sommergibili chiusi dentro cilindri di metallo, economici e facili da costruire e da gestire. Quattro moduli da 100 megawatt, installati insieme, forniscono l’elettricità di una centrale a gas. Secondo Pichetto, potrebbero essere direttamente i consorzi industriali a farsi la “loro” centrale. Ma i tempi per avere i piccoli reattori modulari, ha spiegato oggi il ministro, “sono 2, 3, 4 anni, il prodotto non c’è ancora.

Si parla di avere le condizioni di produzione di questi piccoli reattori alla fine di questo decennio. Vuol dire che in questa legislatura dobbiamo avere tutto a posto” dal punto di vista giuridico. Pichetto il 27 aprile ha incaricato il giurista Giovanni Guzzetta di di costituire un gruppo di lavoro per ridisegnare tutta la normativa sul nucleare in Italia, in vista del ritorno delle centrali atomiche nel nostro paese. La questione non è secondaria.

Dopo l’abbandono del nucleare nel 1987, nel nostro Paese non c’è più una disciplina sulle autorizzazioni degli impianti e sul loro funzionamento. E non ci sono neppure le fondamentali normative sulla sicurezza. Senza leggi e regolamenti, non si possono riaprire le centrali. Il ceo di Newcleo, la principale società italiana per il nucleare, Stefano Buono, giorni fa fa ha dichiarato che “se il quadro normativo verrà stabilito rapidamente, potremmo prevedere di dispiegare i primi Small Modular Reactors in Italia entro il 2033”. Ma il rinnovo delle regole non è l’unico problema.

Gli italiani hanno detto no al nucleare due volte, con i referendum del 1987 e del 2011. Il governo sostiene che questi no non sono più validi, perché si riferiscono alle grandi centrali di 3/a generazione, e non agli small modular reactors. Ma l’opposizione all’atomo resta forte nel Paese: l’opposizione di sinistra è contraria, e così gli ambientalisti, convinti che il nucleare sia inutile e costoso, e che occorra invece puntare sulle rinnovabili. In caso di ritorno all’atomo, un nuovo referendum è un’ipotesi tutt’altro che improbabile, e dall’esito incerto. E poi c’è la questione del deposito nazionale delle scorie nucleari, mai realizzato da decenni, per le fortissime opposizioni popolari. Pichetto ha detto che punta a individuare il sito entro la legislatura, fra le 51 ipotesi individuate dalla Sogin (la società pubblica per lo smantellamento delle centrali), in Piemonte, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto