Collegati con noi

Cronache

Pizzaiola coraggio denuncia il racket: la bomba a Sorbillo? Era per noi che abitiamo sopra la pizzeria di Gino

Pubblicato

del

La bomba che fece danni non ingenti alla pizzeria Sorbillo ai Tribunali era in realtà  indirizzata ad una famiglia che risiede sopra la pizzeria ed è una famiglia che a sua volta possiede una pizzeria sempre in quella strada del centro storico di Napoli.  Parliamo della bomba  che la notte del 16 gennaio distrusse la saracinesca della pizzeria Sorbillo. Le indagini hanno  svelato che quel raid serviva a intimidire gli inquilini del piano di sopra. «Quella bomba era per noi» dice la moglie del pizzaiolo agli inquirenti quando va a denunciare chi da mesi minaccia i suoi familiari. La sua testimonianza ha portato al fermo di tre  persone, Pietro Perez, arrestato a Procida,  cugino Antonio Iodice e del 18enne Marco De Martino. Sono accusati di aver imposto una tangente di mille euro al titolare di una pizzeria di via Tribunali, e di aver agito con metodi da camorristi per favorire il clan Mazzarella.  E tutto questo, arresti compresi, emerge grazie al coraggio civile di una donna. “Sono venuta a conoscenza che già da alcuni mesi mio marito è vittima di richieste estorsive da parte di… giovani che negli ultimi tempi sta terrorizzando il quartiere”. Il marito di questa donna che ha deciso di non vivere nel terrore e di rivolgersi ai carabinieri gestisce una pizzeria in via Tribunali e avrebbe dato a Perez soldi e regali.

Advertisement

Cronache

Donna muore dopo intervento al San Martino, indaga procura

Pubblicato

del

donna in ospedale

La procura di Genova indaga per la morte di una donna di 71 anni dopo un intervento all’ospedale San Martino. Il sostituto procuratore Giancarlo Vona ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia per chiarire cosa sia successo. La donna doveva essere operata per l’asportazione di una neoformazione pelvica.

L’intervento è stato eseguito il 29 aprile nel reparto di ginecologia. Nel corso dell’operazione le sue condizioni sono precipitate ed è stata trasferita d’urgenza in Rianimazione, dove poi è morta. È stata la stessa direzione sanitaria a segnalare il decesso in procura. “C’è una indagine in corso – fanno sapere dall’ospedale – e non possiamo dire nulla. Per questa ragione siamo a disposizione delle autorità competenti”.

Continua a leggere

Cronache

Strasburgo: Getty restituisca la statua dell’Atleta di Lisippo all’Italia

Pubblicato

del

L’Italia ha tutto il diritto di confiscare e chiedere la restituzione della statua greca in bronzo dell’Atleta vittorioso attribuita a Lisippo che si trova attualmente nel museo della la villa Getty a Malibu, in California. Lo ha stabilito oggi all’unanimità la Corte europea dei diritti umani respingendo il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà.

Nella sua sentenza, la Corte di Strasburgo ha quindi riconosciuto la legittimità dell’azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare l’opera d’arte che venne rinvenuta nelle acque dell’Adriatico, al largo delle Marche, nel 1964. E che, dopo varie vicissitudini, venne acquistata dalla fondazioni Getty nel 1977 per approdare infine al museo di Malibu. I giudici, in particolare, hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un Paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. Inoltre, diverse norme internazionali sanciscono il diritto di contrastare l’acquisto, l’importazione e l’esportazione illecita di beni appartenenti al patrimonio culturale di una nazione.

La fondazione Getty, sottolinea inoltre la Corte, si è comportata “in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero”. Da qui la constatazione che la decisione dei giudici italiani di procedere alla confisca del bene conteso “è stata proporzionata all’obiettivo di garantirne la restituzione”.

Continua a leggere

Cronache

Crisi per Chiara Ferragni, perde un altro contratto

Pubblicato

del

Il momento critico per Chiara Ferragni prosegue. L’imprenditrice digitale coinvolta nel caso Balocco ha perso un altro accordo di collaborazione: Pantene di cui era testimonial dal 2016 ha scelto da gennaio la modella israeliana Havi Mond. Ferragni, al centro di una indagine della Procura per truffa aggravata per il pandorogate, per cui l’Antitrust ha inflitto alle sue societa’ Fenice e Tbs Crew una sanzione di oltre un milione di euro per una presunta pubblicità ingannevole legata alla vendita del Balocco Pink Christmas (udienza del suo ricorso è fissata al 17 luglio) continua nel momento no.

I follower sono da oltre 29 milioni 700mila sono scesi a 29 milioni ma è sulla reputation che si sta misurando il suo appeal. Negli ultimi mesi non è stata confermata nel cda di Tod’s e ha interrotto altre collaborazioni come quella con le Cartiere Pigna. Prima di Pigna, era stata la Safilo a chiudere il rapporto per una linea di occhiali,mentre Coca Cola aveva bloccato uno spot previsto alla la fine di gennaio. Oggi online si sono scatenati i commenti sul fatto che il brand svizzero di shampoo e prodotti per capelli, nel gruppo Procter & Gamble abbia scelto un’altra testimonial. La stessa Mond ha pubblicato sulla propria pagina Instagram le prime immagini della campagna già a gennaio.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto