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Sarri e Mertens, il calcio e i rivoluzionari anti-Palazzo che diventano maggiordomi per soldi

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È vero non ci sono più le bandiere nel calcio. È vero il calcio è marcio, drogato, infiltrato dalla mafia. È vero le pay tv hanno reso il calcio un ambiente malsano, un luogo dove contano solo i soldi e l’obbedienza al padrone. A Napoli, però, avevamo il sogno (ce l’abbiamo ancora?) di poter vincere senza essere parte della cinghia di trasmissione del potere del Palazzo. Ve lo ricordate il comandante Sarri? Tutti i suoi bei discorsi sul Palazzo, sul potere, sui fatturati, sulla bellezza del calcio? E il Soviet Sarrista aperto sul web da Sandro Ruotolo con gioia e convinzione per richiamare il popolo alle idee rivoluzionarie del comunista Sarri? Bene, l’equazione sarrismo-comunismo non va bene, almeno nella prima parte di quella espressione. Dovete sostituire sarrismo con qualche altra cosa che finisce in “ismo”. Il buon Maurizio Sarri, l’uomo che voleva entrare nel Palazzo,  rivoltarlo come un calzino, abbattere il Palazzo, alla fine s’è fatto comprare dai padroni del Palazzo e con un bel pacco di soldi ha dimenticato la gioia e la rivoluzione, ci ha presi un po’ tutti per degli emeriti coglioni e l’anno prossimo sarà il comandante delle truppe del Palazzo bianco e nero. Sia detto per onestà intellettuale: la Juventus è avversaria del Napoli, non nemica. I tifosi della Juventus sono avversari dei napoletani, non nemici. Ma il comandante Sarri quand’era a Napoli e quando cominciò a vedere un po’ di soldi, alimentava concetti marxisti da battaglia non solo ideologica contro il Palazzo. Ora che il Palazzo si è comprato i suoi servigi, vedremo come articolerà i suoi pensieri rivoluzionari. Vedremo che cosa ne penserà del fatto che la Juventus espone all’ingresso del suo stadio anche gli scudetti che la giustizia sportiva gli ha revocato. Vogliamo vedere la faccia di Maurizio Sarri quando allo Stadium i soliti trogloditi (non i tifosi) ricorderanno ai napoletani che sono “terremotati” o che devono lavarsi perchè si “sente puzza di napoletani” o quando “insulteranno” il calciatore “negro” Koulibaly, reo di essere non solo “negro”  e africano ma pure napoletano.

Quella faccia la vogliamo vedere. Come lo vogliamo vedere in giacca e cravatta, magari senza più l’accento toscanaccio ma con quella leggera inflessione sabauda. Sarri, bancario nato a Bagnoli, Napoli, ora è diventato un banchiere, vivrà a Torino sulle sponde del Po e comanderà la invincibile armata sabauda. E allora? Nulla, si chiama professione. E la svolgi oggi qua e domani là. Una proposta all’amico Sandro Ruotolo. Leva  Sarri da quel concetto di “Gioia e Rivoluzione” che hai fatto nascere sul web ma non chiudere quella bella esperienza on line. Magari, prova a conservare la Gioia e la Rivoluzione, usando come testimonial i calciatori simbolo del Napoli di questo momento. Ad esempio Dries Mertens. Lui resta a Napoli, non va in Cina dove gli offrivano cinque volte più soldi di quelli che gli versa De Laurentiis perchè i soldi, e anche tanti, sufficienti a garantire una vita rilassata almeno per due generazioni, non sono tutto. Perché in Cina non trovi la passione, il calore di un popolo come quello di Napoli. “Sì avrebbe guadagnato molti soldi ma in Cina non saremmo stati felici”, così spiega la moglie di Dries, Kat, l’amore del marito per Napoli. E la felicità per Mertens e moglie non è solo la casa di Posillipo, a un passo dal mare. La felicità è correre in riva al mare di Napoli con la sua cagnetta presa dal canile Juliette,  offrire cibo ai clochard di notte, travestirsi da clown e far ridere i bambini dell’ospedale pediatrico Santobono, vivere (con difficoltà, ma vivere) Napoli. Perché Dries Mertens, con tutte le precauzioni da prendere per la sua popolarità, Napoli la vive. Non ha mai fatto dichiarazioni di guerra al Palazzo, non ha mai baciato la maglia in maniera teatrale ma ama Napoli e i napoletani con atti e fatti concreti, non con le chiacchiere. Dries è il più napoletano di tutti. Sicuramente lo è di più di chi è nato per caso a Bagnoli. Caro Sandro Ruotolo, la tua idea di far passare la rivoluzione e la gioia di Napoli attraverso il calcio va solo un poco ripensata. Addio Sarri, da rivoluzionario a palazzinaro. Benvenuto Dries. Pardòn, Ciro.

 

Sarri alla Juventus per 6 milioni di euro l’anno, il suo vice sarà Giovanni Martusciello, ischitano e tifoso del Napoli

 

Giornalista. Ho lavorato in Rai (Rai 1 e Rai 2) a "Cronache in Diretta", “Frontiere", "Uno Mattina" e "Più o Meno". Ho scritto per Panorama ed Economy, magazines del gruppo Mondadori. Sono stato caporedattore e tra i fondatori assieme al direttore Emilio Carelli e altri di Sky tg24. Ho scritto libri: "Monnezza di Stato", "Monnezzopoli", "i sogni dei bimbi di Scampia" e "La mafia è buona". Ho vinto il premio Siani, il premio cronista dell'anno e il premio Caponnetto.

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A Madrid Sinner avanza: ma non sono al 100%

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Una vittoria in rimonta contro un avversario ostico e giocando non al meglio delle condizioni fisiche. Jannik Sinner batte in tre set il russo Karen Khachanov e ottiene il pass per i quarti di finale del torneo Masters 1000 di Madrid. Ma la sua tenuta fisica desta preoccupazioni. Alla vigilia del match erano numerosi i dubbi sulla presenza in campo del campione di Sesto Pusteria, uscito acciaccato dalla partita ai sedicesimi con Pavel Kotov. Ed gli ormai noti problemi all’anca lo hanno sicuramente condizionato anche contro Khachanov, almeno nel primo set perso per 5-7. L’azzurro ha dovuto lottare per più di due ore per riuscire finalmente ad imporsi con un doppio 6-3 nei due successivi set. Ma la partita è stata molto compattuta. Khachanov, n.17 della classifica mondiale, non ha fatto sconti all’italiano. Sinner per rimontare ha così dovuto affidarsi soprattutto al servizio, che non lo ha abbandonato.

“Oggi è stata molto dura, il mio avversario ha giocato davvero bene – ha ammesso lo stesso Jannik – nel primo set ho fatto un po’ troppi errori, ma nel secondo ho ritrovato subito la concentrazione: nel terzo ho dovuto ricominciare a soffrire e a combattere perché nei primi due turni di battuta ho dovuto salvare palle-break, ma ho servito bene nei momenti importanti. Posso essere contento di questa prestazione e vediamo cosa succederà nel prossimo turno”. L’italiano, infatti, si nasconde: prima del torneo spagnolo aveva detto che l’impegno a Madrid va interpretato soprattutto come preparazione del torneo di Roma, al quale tiene particolarmente, e ovviamente al Roland Garros.

Per questo c’è molta attenzione sulla sua tenuta fisica. “L’anca? Bella domanda, ho giocato tanti match quest’anno, sono consapevole che possono succedere queste cose. Ho scelto di giocare all’ultimo momento: in carriera ho già vissuto questo tipo di situazioni. E comunque oggi mi sentivo meglio fisicamente anche se non ancora al 100%. Mi piace giocare e, se ho la possibilità di farlo, gioco. Inoltre sapevo che se avessi vinto, domani col giorno di riposo avrei potuto recuperare meglio”, ha chiarito lo stesso Sinner. Intanto la serie di vittorie del 2024 si allunga: sono 28 su 30 incontri giocati.

Due le sconfitte: quella in semifinale a Indian Wells con Carlos Alcaraz e quella ancora in semifinale a Montecarlo con Stefanos Tsitsipas. Giovedì il 22enne altoatesino tornerà in campo contro il vincente tra il canadese Felix Auger-Aliassime, n.35 del ranking Atp, ed il norvegese Casper Ruud, n.6 mondiale. Dall’altro lato del tabellone avanza Alcaraz che ha sofferto non poco per avere la meglio sul tedesco Jan-Lennard Struff: 6-3 6-7 7-6 il punteggio finale a favore dello spagnolo che sfiderà il russo Andrej Rublev.

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Tifosi contro Cuadrado: anti-Juve a festa Inter,via da J-Museum

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“Juan Cuadrado, durante i festeggiamenti per lo scudetto dell’inter, ha preso parte al coro ‘Chi non salta bianconero è’ saltando e di conseguenza ha messo una pietra tombale sulla sua avventura alla Juventus”. Esordisce così il testo della petizione online lanciata su Change.org da Tommaso Simonato per chiedere che il giocatore sia rimosso del J Museum. In meno di 24 ore dal lancio, l’appello ha già raccolto quasi 1000 firme. “Il gesto è molto grave perché significa non aver rispetto della squadra che ti ha fatto diventare grande. Neanche Antonio Conte, che da molti di noi è considerato un traditore, si è mai permesso di partecipare ad un coro o qualsiasi altra cosa contro la Juventus”, spiegano i tifosi. “Io ritengo, e penso di parlare per la stragrande maggioranza del popolo juventino, che qualsiasi riferimento a Juan Cuadrado presente nel J Museum debba essere rimosso perché non degno di rappresentare la nostra grande e nobile storia”, conclude il promotore.

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Sinner vince il dolore,è agli 8/i a Madrid. Cobolli esce

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Più forte del dolore, Jannik Sinner procede a colpi di 2-0 nel Masters 1000 di Madrid e dopo aver eliminato Lorenzo Sonego ha fatto lo stesso col russo Pavel Kotov, battuto 6-2, 7-5, per approdare agli ottavi di finale del torneo. Ma il match non è stato in discesa per il n.2 al mondo e solleva qualche preoccupazione sulle sue condizioni – si vedrà domani -, dato che un dolore all’anca comparso nel secondo set, dopo un primo chiuso in mezz’ora, ha rischiato di compromettere la sua partita. “Mi fa male”, ha detto a voce alta rivolto ai suoi coach. “Cerchiamo di vincerla così, pensiamo ad oggi”, gli ha risposto Simone Vagnozzi. E l’azzurro ha eseguito, recuperando un break al russo e imponendosi poi 7-5 dopo aver strappato di nuovo il servizio al rivale, che si è perso quando sembrava avere l’occasione per la rimonta.

“E’ stata una partita difficile. Nel primo set ero in controllo mentre nel secondo ho avuto qualche difficoltà in più. Ho faticato un pochettino e vediamo domani come va, cosa è meglio per il mio corpo – ha detto alla fine Sinner -. Ho avuto un po’ di problemi all’anca destra negli ultimi periodi, non è niente di serio – ha spiegato -. A volte lo sento più forte, come oggi, a volte meno ma ho un buon team che mi cura e conto domani di tornare al meglio”. Ad attendere l’altoatesino ci sarà il russo Karen Khachanov, che ha eliminato Flavio Cobolli col punteggio di 7-5, 6-4.

Prima di Sinner, era arrivato a fatica agli ottavi Rafa Nadal, costretto al terzo set dall’argentino Pedro Cachin (6-1, 6-7, 6-3), ma per il 38enne maiorchino è già un successo aver vinto tre partite di fila, come non gli accadeva dagli Us Open 2022. E’ un segnale che il suo fisico pur logoro sta tornando a rispondere, ma una conferma la si potrà avere domani quando affronterà il giovane ceco Jiri Lehecka. “Mi sto divertendo tantissimo, non posso chiedere di più – ha detto a caldo Nadal -, tutto il tempo che sto accumulando in campo questa settimana ha un grande valore per me, sia a livello emotivo che tennistico, vedremo domani come andrà”. Sono arrivati agli ottavi anche Daniil Medvedev, Casper Ruud e Alexander Bublik. Il russo ha avuto la meglio sul ceco Sebastian Korda, che lo aveva battuto due volte in quattro incontri, imponendosi in rimonta per 5-7, 7-6, 6-3 dopo quasi 2’30 di gioco. Il suo rivale sarà il kazako Bublik, a sua volta costretto a rimontare contro lo statunitense Ben Shelton.

Un altro ottavo vedrà di fronte Ruud, impostosi 2-0 su Cameron Norrie, e il canadese Felix Auger-Aliassime, favorito dal ritiro del ceco Jakub Mensik. Nel torneo femminile, stop un po’ a sorpresa per l’unica italiana rimasta in lizza, Jasmine Paolini, che è stata eliminata dalla russa Mirra Andreeva, che proprio oggi compiva 17 anni. La n.43 Wta ha battuto per 7-6, 6-4 la 28enne toscana (n.13 del ranking), raggiungendo per la prima volta i quarti in un torneo 1000. Nella parte alta del tabellone, ha fatto il suo dovere la n.1 al mondo Iga Swiatek, battendo 6-1, 6-0 la spagnola Sorribes Tormo per vedersela al prossimo turno con la brasiliana Beatriz Haddad Maia, che ha eliminato la n.5 Maria Sakkari. Nel derby Usa, Madison Keys ha battuto la favorita Coco Gauff e incrocerà la racchetta con la tunisina Ons Jabeur.

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