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A Cambridge primo batterio con il Dna “zippato”, come un file

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Un batterio sintetico riesce a vivere normalmente nonostante abbia un Dna compresso, come si fa quando un file troppo pesante viene ‘zippato’. Cosi’ ridotto, il libretto della vita del batterio adesso ha delle pagine libere, sulle quali biologi e genetisti possono scrivere qualcosa di nuovo, come istruzioni che permettano ai batteri di digerire sostanze inquinanti, oppure di produrre farmaci o bioplastiche amiche dell’ambiente. Pubblicato sulla rivista Nature, il risultato e’ stato ottenuto dalla ricerca coordinata dal Laboratorio del Medical Research Council (Mrc) a Cambridge, lo stesso dove all’inizio degli anni ’50 e’ stata scoperta la struttura a doppia elica del Dna. E’ un nuovo traguardo lungo la strada della vita sintetica, che nel 2007 aveva portato al primo essere viventi semi-sintetico, chiamato Syn 1.0. Da allora la capacita’ di progettare il Dna al computer e’ progredita un passo dopo l’altro.

Nel 2012 lo stesso laboratorio che oggi e’ riuscito a ‘zippare’ il codice genetico aveva ottenuto il primo Dna completamente sintetico, chiamato Xna. Due anni piu’ tardi e’ stata la volta del primo cromosoma sintetico di un lievito e del primo organismo vivente dal Dna potenziato con due lettere extra. Nel 2016 era stato prodotto Syn 2.0 e nel 2017 Syn 3.0, il batterio con un Dna minimo, che contiene solo le istruzioni minime essenziali per la vita. Il Dna ‘zippato’ e’ la nuova tappa. Il gruppo di ricerca guidato da Jason W. Chin ha ricodificato l’intero genoma di un batterio molto comune, chiamato Escherichia coli. Il nuovo ‘libretto di istruzioni’ del batterio sintetico ha un numero inferiore di parole, ognuna formata da una diversa combinazione di tre delle quattro lettere che costituiscono l’alfabeto della vita e indicate con le lettere A, C, G e T. Ogni tripletta di lettere, chiamata ‘codone’, contiene istruzioni vitali, come quelle che danno il via libera all’inserimento di un aminoacido o quelle che bloccano la produzione di una proteina. Allo stato naturale, il codice genetico comprende 64 codoni per controllare la produzione delle proteine, che sono fatte di 20 aminoacidi.

Vale a dire che piu’ codoni controllano gli stessi aminoacidi, con una ridondanza che e’ fra le principali caratteristiche del codice genetico. E’ stata quest’ultima a essere stata eliminata nel batterio sintetico, il cui libretto di istruzioni ha 61 parole anziche’ 64 e di queste sono 59 quelle che controllano la produzione dei 20 aminoacidi. Il risultato e’ la prova di principio che il codice genetico puo’ essere compresso senza compromettere la capacita’ di sopravvivere di un organismo. Il batterio sintetico riesce infatti a vivere normalmente anche se il suo codice e’ compresso. A questo punto si e’ creato lo spazio che mancava nel quale in futuro potranno essere inserite nuove istruzioni genetiche per ottenere organismi capaci di svolgere funzioni finora mai viste in natura.

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Media, ‘Apple intensifica le trattative con OpenAI’

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Le trattative fra Apple e OpenAI si intensificano dopo mesi di contatti ai minimi. Pur restando in trattative con Google per un possibile uso della sua chatbot Gemini, Cupertino ha iniziato a discutere con OpenAI i termini per un possibile accordo per integrare le sue funzionalità di intelligenza artificiale in iOS18, il prossimo sistema operativo dell’iPhone. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Apple non ha ancora deciso con chi collaborerà.

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Apple potrebbe lanciare in autunno l’IA su iPhone

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È ancora una volta Mark Gurman a fornire nuovi dettagli sui progetti di intelligenza artificiale di Apple. Secondo l’informatore di Bloomberg, ed esperto della Mela, il colosso americano starebbe lavorando ad un’IA per iPhone, da lanciare in autunno insieme all’aggiornamento del sistema operativo iOs 18, che mette al centro la privacy degli utenti. Il riferimento è ad un software che non userebbe la connessione internet per rispondere alle domande degli utilizzatori. Il grosso del lavoro sarebbe dunque svolto direttamente sul dispositivo, grazie al database su cui poggerebbe il cosiddetto Llm, large language model.

Anche i concorrenti, da ChatGpt a Copilot e Gemini di Google possono contare sull’archivio di informazioni a disposizione, con la differenza di incrociare dati da internet per fornire risposte più precise e aggiornate. Secondo Gurman, la scelta di Apple porterebbe ad un chatbot con un potenziale minore rispetto a quelli che si connettono al web, e per questo, la compagnia potrebbe colmare il gap inserendo in alcuni contesti del sistema operativo Gemini. Proprio un mese fa, era balzata in rete la notizia di un accordo tra Apple e Google per l’integrazione dell’IA di quest’ultima sugli iPhone. “I principali vantaggi dell’elaborazione sul dispositivo saranno tempi di risposta più rapidi e una privacy superiore rispetto alle soluzioni basate su cloud” scrive Bloomberg. La novità è prevista per l’autunno, con la disponibilità di iOs 18 ma già il 10 giugno, giorno di apertura della conferenza degli sviluppatori Apple Wwdc 2024, sono attese anticipazioni, in modo particolare durante il keynote di apertura di Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda.

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Cina: Huawei supera Apple nel mercato smartphone, aumento vendite del 70% nel primo trimestre

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Le vendite di iPhone di Apple in Cina sono calate del 19% nel periodo gennaio-marzo 2024, segnando il peggior trimestre dal 2020 segnato dalla pandemia del Covid-19. Il colosso di Cupertino sta continuando a cedere quote di mercato a favore dei rivali locali come Huawei, secondo i dati sviluppati dalla società di ricerca indipendente Counterpoint Research. Allo stato, Apple è al terzo posto nel mercato, più o meno alla pari con il rivale in rapida ascesa Huawei. Il mercato cinese degli smartphone è cresciuto nel suo complesso di circa l’1,5% trainato dai marchi locali, tra cui Honor e Xiaomi, ha riferito Bloomberg.

La debolezza dell’iPhone ha un peso rilevante perché è relativo al primo trimestre dell’anno quando in Cina si celebra il Capodanno lunare, un tradizionale periodo di consumi elevati. Huawei, in contrasto, ha avuto un balzo delle vendite di quasi il 70%, sottolineando il ritorno nel segmento premium dominato in passato proprio da Apple. I dati di Counterpoint Research seguono le analisi di IDC, secondo cui le spedizioni globali di iPhone sono diminuite di quasi il 10% nei primi tre mesi del 2024, sollevando preoccupazioni sulla capacità della Casa di Cupertino di sostenere la crescita in vista dei conti del 2 maggio.

La Cina rimane uno dei mercati più grandi dell’azienda, ma le attività – malgrado la forte campagna promozionale, tra un nuovo mega Apple Store e Shanghai e un nuovo centro di ricerca nel Dragone – sono diventate più difficili dopo che Pechino ha intensificato il divieto sull’uso di dispositivi stranieri a carico dei dipendenti delle aziende statali e delle agenzie governative. Quanto a Huawei, i suoi nuovi smartphone hanno debuttato con i chip made in China, superando le sanzioni americane. Gli investitori, infine, sono molto attenti a come Apple sarà in grado di azzerare la percezioni sui ritardi accumulati in settori promettenti come l’intelligenza artificiale.

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