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Economia

Università, ecco la mappa italiana: 67 sono statali, 30 private dove gli iscritti sono in costante aumento

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In Italia oggi si contano 30 realtà non statali legalmente riconosciute, delle quali 11 Università telematiche, a fronte di un totale di 67 Università statali. Gli iscritti complessivi agli atenei non statali italiani sono 176.158 (92.677 donne; 6.100 stranieri), di cui 27.339 immatricolati; 35.627 sono i laureati l’anno (19.837 donne; 1.378 stranieri). Considerando la serie storica dal 2012, nel comparto non statale risultano in aumento costante gli iscritti complessivi e gli iscritti stranieri, i laureati complessivi, i laureati stranieri. Nell’Università statale il trend evidenzia, invece, dal 2012/2013 una flessione degli iscritti ai corsi di laurea; gli immatricolati hanno ripreso a crescere nel 2015/16 e nel 2016/17; la tendenza non si osserva per gli studenti stranieri, in costante crescita.

 

Università Telematica Pegaso. È tra gli atenei privati quello in costante crescita di iscritti e con un livello di formazione considerato al pari delle università statali

Considerando che negli atenei statali italiani gli iscritti sono 1.478.522 ed i laureati nel 2016 sono stati 276.172, si calcola che nelle Università non statali studia il 10,6% degli iscritti italiani e viene prodotto l’11,4% dei laureati in Italia. Nelle Università non statali le donne rappresentano il 52,6% degli iscritti, in quelle statali il 55,9%. Per quanto concerne invece gli studenti stranieri, sono il 3,5% negli atenei non statali ed il 4,7% in quelli statali. Negli atenei non statali italiani il personale docente e ricercatore (docenti di ruolo, ricercatori a tempo indeterminato e determinato, titolari di assegni di ricerca, docenti a contratto) è composto da 11.133 unità (con un 64,2% di professori a contratto), il personale non docente (tecnici-amministrativi, dirigenti di prima e seconda fascia, collaboratori linguistici) da 5.107 unità. Nel personale docente e ricercatore le donne rappresentano poco più di un terzo (4.148 su 11.133); al contrario, le donne prevalgono nell’ambito del personale non docente (3.162 su 5.107). Considerando le fasce d’età del personale docente e ricercatori, sono particolarmente numerosi i soggetti dai 40 ai 44 anni e dai 45 ai 49. Il personale docente e ricercatore nelle Università statali è composto da 83.653 unità; i professori a contratto sono il 23,6%; le donne sono il 40%. Il personale non docente conta 51.775 unità e vede una prevalenza femminile.

 

 

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Otb di Renzo Rosso valuta di aumentare i prezzi in Usa

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Il gruppo Otb di Renzo Rosso (foto Imagoeconomica in evidenza) sta considerando di alzare i prezzi dei suoi marchi, da Diesel a Jil Sander, Maison Margiela e Marni, negli Stati Uniti se saranno confermati i dazi di Donald Trump che rischiano di comprimere i margini, già messi a dura prova dal rallentamento degli acquisti. L’idea di quotarsi in Borsa in ogni caso resta d’attualità ma senza fretta. Dopo aver tentato di aggiungere Versace fra i suoi brand il gruppo da 1,7 miliardi di ricavi, fondato e presieduto da Rosso, non smette poi di pensare alle acquisizioni in Italia e all’estero, ma tiene le carte coperte.

Ha da fare i conti con una situazione che non mostra segnali di ripresa da 18 mesi. Non tanto tuttavia da impedire di continuare a investire in sostenibilità e a finanziare le attività della Otb Foundation, alla quale è destinata una percentuale dell’utile operativo. Anche se quest’ultimo cala sono garantite le risorse per permettere di continuare ad appoggiare come nel 2024 380 progetti con un impatto sulla vita 380.000 persone nel mondo. Una panoramica su questi temi è stata fatta alla presentazione del bilancio di sostenibilità di Otb, che l’anno scorso ha tagliato le emissioni totali del 31% rispetto al 2023 e ha portato al 100% l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili in Europa e Nord America nei siti gestiti direttamente. I materiali certificati, a partire dal cotone, sono inoltre arrivati al 24% degli acquisti effettuati.

“La sostenibilità per noi è uno state of mind” ha spiegato Rosso sulla quale punta a coinvolgere i 7.000 dipendenti, pur consapevole che “la sostenibilità non costa poco”. Nel frattempo c’è da capire cosa fare coi dazi. “Stiamo valutando negli Usa un possibile incremento dei prezzi dell’8/9% per mantenere i margini”, ha indicato Ubaldo Minelli, amministratore delegato di Otb, parlando di “un quadro normativo ancora in divenire”: “abbiamo fatto qualche simulazione per quello che sarebbe l’impatto per il nostro gruppo in termini di oneri se dopo la moratoria di 3 mesi fossero confermati i dazi. Stiamo valutando brand per brand le possibili azioni da intraprendere per ridurre l’impatto”. Sull’idea di approdare a Piazza Affari, Rosso ha detto che “noi siamo qua prontissimi, quando i mercati saranno pronti noi lo siamo già. Penso sia giusto per la trasparenza, la successione e per avere azienda ancora più solida”. “Comunque non avere debiti, e per il signor Rosso non avere soci, dà una grande libertà anche nella scelta dei tempi” ha sottolineato Minelli.

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Bolletta del gas ad aprile più leggera per i vulnerabili

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Bolletta del gas più leggera ad aprile per i clienti vulnerabili e portafoglio dei consumatori un po’ più pieno anche per il nuovo calo dei prezzi del petrolio e dei carburanti dopo che l’Opec+ ha deciso per il secondo mese di fila un aumento della produzione a giugno. Nel consueto aggiornamento mensile l’Arera ha spiegato che con le quotazioni all’ingrosso in ulteriore ribasso rispetto a marzo, il prezzo della materia prima gas è stato di 37,60 euro a megawattora il mese scorso così quello di riferimento per la famiglia tipo, che cioè consuma in media 1.100 metri cubi annui, è stato di 107,92 centesimi per metro cubo, in diminuzione dell’8,1% su marzo. Per la cronaca, oggi il gas ad Amsterdam ha chiuso sotto i 33 euro a Mwh.

Per i clienti vulnerabili, il risparmio all’anno, calcolano i consumatori di Codacons e Unc, è di 105 euro a prezzi costanti per una spesa di 1.187 euro che sommata ai 611 euro all’anno per l’elettricità porta ad una ‘stangata’ di 1.798 euro. Un ribasso ‘scontato’ quello di aprile dice il vice presidente dell’Unione nazionale consumatori, Marco Vignola, spiegando che “con la fine della stagione termica cessano come sempre le speculazioni sul gas”. Rispetto allo stesso periodo del 2021, lamenta però il Codacons, cioè prima dello scoppio dell’emergenza energia, il prezzo del gas risulta ad aprile più alto del 47%, quindi pari a una maggiore spesa di 379 euro a nucleo rispetto a 4 anni.

Vignola chiede cosa aspetta l’Europa a “eliminare il TTf di Amsterdam e il sistema del prezzo marginale che consentono questi extraprofitti vergognosi e di arricchirsi sulle spalle delle famiglie. Sono infatti le cause di questo sistema malato”. L’Italia da parte sua potrebbe ridefinire, aggiunge, “la formazione del Pun (Prezzo unico nazionale) e consentire ad Acquirente unico di riprendere a fare gli acquisti a lungo termine”. Sul fronte del petrolio, il prezzo è sceso fino a quasi il 4% per il West Texas Intermediate (Wti) per ridurre poi la perdita a -2,9% attestandosi a 56,6 dollari al barile. Il contratto sul Brent per luglio è invece arretrato fino al 3,5% per recuperare e vedere un -2,6% a 59,7 dollari al barile. Ribassi che sono la conseguenza della decisione degli otto produttori del cartello guidato dall’Arabia Saudita che hanno stabilito sabato scorso di aumentare a giugno la produzione di altri 411.000 barili al giorno, in una fase nella quale i prezzi sono già ai minimi da oltre tre anni. Anche il costo della benzina scende: il prezzo medio nazionale in modalità self è sceso a 1,704 euro al litro mentre per il diesel self la quotazione è scesa a 1,598 euro al litro.

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Panetta: regole condivise per tensioni dazi, timori Bce

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Preservare le regole condivise che stanno alla base della prosperità mondiale. Lo chiede il governatore della Banca d’Italia, anche perché avvisa che “le tensioni geopolitiche destano grandissima preoccupazione alla Bce”. L’intervento di Fabio Panetta è di fronte a una platea qualificata, compresi molti governatori di banche centrali asiatiche, all’apertura ufficiale dell’assemblea dell’Asian development bank, che si tiene per la prima volta in Italia, a Milano. Un appuntamento nel quale il ministro dell’Economia, Giorgetti, afferma che comunque “dobbiamo fare i nostri compiti” anche con “ambiziose riforme strutturali”. Il sistema di cooperazione economica mondiale “è seriamente messo a dura prova: in un periodo di crescenti tensioni e conflitti geopolitici, dobbiamo guardarci da pericolosi passi indietro che potrebbero mettere a repentaglio i risultati ottenuti a fatica negli ultimi decenni”, aggiunge Panetta.

E “fino alla recente ripresa dei dazi commerciali, la regione Asia-Pacifico era su un percorso di crescita costante, con un’inflazione in graduale calo”, aggiunge il governatore della Banca d’Italia. Secondo Giorgetti, invece, potrebbe comunque “essere il momento di ripensare la globalizzazione così come la conosciamo. I rischi legati a conflitti e tensioni geopolitiche sono aumentati” e “un’ampia gamma di politiche non coordinate viene adottata a un ritmo crescente, con conseguenze difficili da prevedere”.

Una collaborazione economica internazionale “rafforzata sosterrebbe una crescita più elevata e sostenibile a lungo termine”, spiega il ministro. Nella sua seconda giornata di assemblea, che ha portato nel capoluogo lombardo migliaia di operatori economici, l’Adb ha quantificato un investimento fino a 10 miliardi di dollari per lavori sulla rete elettrica nell’area asiatica e del Pacifico. Ribadito anche l’impegno a potenziare lo sviluppo del settore privato, con l’obiettivo di quadruplicare i finanziamenti fino a 13 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. Da parte sua la Cassa depositi e prestiti ha firmato un accordo con la stessa Adb per definire le modalità di co-finanziamento per contrastare il cambiamento climatico, promuovere la sostenibilità nei sistemi alimentari e nella gestione delle risorse naturali. Siglata anche un’intesa con Pt Pln (Persero), la compagnia elettrica nazionale dell’Indonesia, per avviare l’attività di scouting di progetti della transizione energetica.

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