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Cronache

Trovato il relitto dell’aereo di Emiliano Sala, avvistato anche il corpo che sarà presto recuperato

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Tragedia della Manica, ultimo atto. Un rottame d’aereo in fondo al mare e un corpo umano visibile al suo interno: è ciò che resta del piccolo Piper Malibu scomparso due settimane fa con a bordo il calciatore argentino d’origini italiane Emiliano Sala (in via di trasferimento dal Nantes al Cardiff City) e il pilota David Ibbotson. A pronunciare la sentenza e’ stato l’occhio di un robot sottomarino teleguidato a distanza dalla nave Ocean III, 40 chilometri al largo dell’isola di Guernsey, da un team di soccorritori della società privata olandese GEOxyz, la stessa che a suo tempo aveva partecipato alle operazioni di recupero della Costa Concordia. Un epilogo scontato, come si era capito gia’ poche ore dopo l’allarme per la perdita di contatti con il Piper la sera del 21 gennaio. Ma che la famiglia di Emiliano non s’era rassegnata a subire passivamente (quando le autorita’ di Guernsey, britanniche e francesi, avevano decretato la fine della perlustrazione aeronavale e d’ogni speranza realistica), tanto da raccogliere grazie a una sottoscrizione popolare 420.000 euro destinati a finanziare a loro spese la prosecuzione delle ricerche: sperando nel miracolo o, piu’ semplicemente, di avere dei resti su cui piangere e a cui dare pietosa sepoltura. Resti individuati oggi – almeno di una delle due vittime – dopo il ritrovamento ieri del relitto su un fondale d’una sessantina di metri.

“Il veicolo manovrato a distanza ha identificato un rottame, ma finora non altri pezzi dell’aereo”, ha reso noto in una dichiarazione ufficiale l’Air Accident Investigation Branch di Guernsey, tornato in queste ore in azione per dare assistenza agli specialisti dell’azienda fiamminga. “Tragicamente, nelle riprese video si nota uno degli occupanti”, è scritto nella nota, che riferisce ancora di consultazioni “con le famiglie e la polizia” per il riconoscimento formale di Sala o di Ibbotson. Il relitto è stato trovato “a 207 piedi di profondita’ (63 metri)”, hanno poi confermato sia David Mearns, oceanografo e grande esperto di relitti marini coinvolto nell’operazione sul posto, sia Patrick Reyntjens, amministratore delegato di GEOxyz. Le ricerche comunque proseguono. E cosi’ pure le indagini per stabilire cosa sia andato storto sul Piper, ma soprattutto perchè sia stato scelto un piccolo aereo da turismo (occorre capire da chi, mentre si annuncia una battaglia legale) per un viaggio in fondo non cosi’ breve. Tanto piu’ per un volo notturno: volo durante il quale lo stesso Sala aveva presentito qualcosa, in quei messaggi mandati ad amici familiari in tono scherzoso quasi per esorcizzare il pericolo: “Ragazzi, sono in aereo, sembra che stia per cadere a pezzi…”; “Papa’, ho una paura…”.

“Non ci posso credere, sono disperato, è un incubo”, si limita a mormorare adesso dall’Argentina il padre del calciatore, Horacio Sala, di fronte alle ultime notizie. Notizie che anche il mondo del calcio stenta a metabolizzare: sia a Nantes, dove Emiliano era diventato in 4 anni un idolo a suon di gol; sia a Cardiff, dove era atteso come il colpo del mercato di dicembre, dopo essere stato rilevato dal club francese per 17 milioni, e come la promessa di quel salto di qualità mai realizzato appieno nella Premier League inglese dalle squadre gallesi piu’ ambiziose e blasonate (City e Swansea). Entrambe le tifoserie gli avevano dedicato cori d’affetto e omaggi in occasione delle partite piu’ recenti. Ora non restera’ loro che rendere l’estremo saluto a uno sfortunato campione di 28 anni.

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Marigliano, donna perde controllo della moto e si schianta contro un palo perdendo la vita

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Un tragico incidente si è verificato questo pomeriggio in via Ponte dei Cani, nel comune di  Marigliano, dove una donna di 46 anni, residente a Scisciano, ha perso la vita.

Secondo le prime ricostruzioni fornite dai Carabinieri della sezione radiomobile di Castello di Cisterna e della stazione di Marigliano, intervenuti prontamente sul luogo dell’incidente, la vittima avrebbe perso il controllo della sua motocicletta per cause ancora da accertare. La moto è finita la sua corsa contro un palo della luce, provocando il decesso immediato della conducente.

Il tratto di strada su cui si è verificato l’incidente è stato temporaneamente chiuso al traffico per permettere i rilievi del caso. La salma della donna è stata trasferita all’istituto di medicina legale per l’esame autoptico, mentre la motocicletta è stata sequestrata per gli ulteriori accertamenti tecnici che saranno fondamentali per chiarire la dinamica e le cause esatte del sinistro.

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Gip su ultrà Milan arrestati: gruppo aggressivo e violento

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Si tratta di persone che “frequentano abitualmente lo stadio” e “che sfruttano proprio la peculiare carica intimidatoria derivante dall’appartenenza ad un gruppo organizzato” per agire con una condotta “aggressiva, che rappresenta la cifra distintiva del loro modo di seguire il calcio e la squadra di cui sono supporter”. Così la gip di Milano Teresa De Pascale descrive i tre ultrà, che fanno parte della curva sud milanista, arrestati due giorni fa per aver aggredito, a colpi di sedie e tavolini ma anche a coltellate, un 25enne romeno dopo la partita Milan-Cagliari di sabato sera.

La giudice ha convalidato gli arresti e disposto come misura cautelare i domiciliari per tutti e tre, tra cui Alessandro Sticco, 42 anni, che è nel direttivo della curva milanista così come Luca Lucci, noto capo ultrà, e Christian Rosiello, il cosiddetto “bodyguard” di Fedez, coinvolto come il rapper nel caso del pestaggio al personal trainer Cristiano Iovino dello scorso aprile. Ai domiciliari anche Islam Hagag, 35 anni, e Luigi Magrini, 43 anni, che avrebbe sferrato le coltellato (la Procura chiedeva per lui il carcere). Tutti e tre difesi dal legale Jacopo Cappetta. I tre, spiega la gip nell’ordinanza, hanno fatto “leva sulla peculiare forza intimidatoria derivante dall’appartenenza ad un gruppo numeroso di tifosi” e “non hanno esitato ad aggredire congiuntamente un ragazzo da solo, anche con l’uso di bottiglie e di un coltello, sino a lasciarlo sanguinante riverso in terra, proprio dopo una partita di calcio, quale luogo ed occasione in cui manifestare e sprigionare la propria indole aggressiva e violenta”.

Il 25enne ha messo a verbale che dopo aver visto la partita, “mentre si stava recando al bar” vicino “al punto di ritrovo degli ultras per consumare delle bevande, veniva aggredito senza motivo, inizialmente da due tifosi, che lo spogliavano della maglietta che indossava”, una maglia della curva sud rossonera. E ha aggiunto: “non so dare spiegazioni dell’aggressione. Senza nessun motivo mi hanno tolto la maglietta e mi hanno colpito”. Gli ultrà interrogati oggi dalla gip, invece, hanno raccontato di aver reagito, ammettendo in sostanza i fatti, perché un loro amico della curva era stato colpito in precedenza dal 25enne ed “era a terra sanguinante”.

Per il gip ad aggredire il romeno è stato un “gruppo di 8-9” ultrà, alcuni già identificati e indagati, oltre ai tre arrestati. Il “dettaglio della maglietta del Milan strappata – scrive la giudice – ovvero mai indossata e tolta autonomamente dalla vittima (come riferito dagli indagati), allo stato, non è riscontrato dalla visione delle telecamere, in quanto esse riprendono il soggetto già a torso nudo all’esterno del locale”. Allo stesso modo, “la asserita precedente aggressione posta in essere” dal 25enne, chiarisce la giudice, “allo stato, non risulta riscontrata, non emergendo neppure alcun certificato medico”. Fatti questi che andranno verificati ancora nelle indagini.

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Inchiesta clinica Messina, ai 9 indagati sequestrati 11 milioni

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Nell’inchiesta sulla clinica NeMo Sud e il Policlinico di Messina sono indagati, a vario titolo per peculato e corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, Alberto Fontana, 52 anni, ex presidente della fondazione Aurora onlus (che gestiva il centro clinico Nemo Sud a Messina), Giuseppe Laganga Senzio, 47 anni, ex direttore amministrativo del Policlinico messinese, Mario Giovanni Melazzini, 65 anni, anche lui ex presidente della fondazione Aurora onlus, Giuseppe Pecoraro, 75 anni, commissario straordinario del Policlinico, Paolina Reitano, 64 anni, ex direttrice sanitaria del Policlinico, Marco Restuccia, 60 anni, direttore generale del Policlinico, Giuseppe Vita, 72 anni, medico dirigente dell’unità operativa di Neurologia del Policlinico, l’attuale assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo, 68 anni, ex direttore sanitario dell’ospedale universitario, Michele Vullo, 68 anni, ex direttore amministrativo del Policlinico. Giuseppe Vita, Mario Giovanni Melazzini, Alberto Fontana, Giuseppe Laganga Senzio hanno la misura cautelare del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare impresa in ambito sanitario.

Per tutti e nove gli indagati ciascuno pro quota, è stato disposto il sequestro preventivo di denaro, beni mobili e immobili, per l’importo complessivo di 11 milioni di euro, pari ai fondi pubblici distratti. L’ordinanza delle misure cautelari è stata firmata dal gip Claudia Misale.

Tutti gli indagati sono da considerare innocenti fino al terzo grado di giudizio.

 

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