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Cronache

Antimo Imperatore vittima innocente di camorra: riconosciuta la sua estraneità alla faida di Ponticelli

Era solo un operaio al lavoro: ucciso per errore durante un agguato camorristico.

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Non aveva alcun legame con la camorra. Non era un affiliato, né un fiancheggiatore. Antimo Imperatore era solo un onesto manutentore, impegnato in piccoli lavori domestici all’interno di una casa privata a Ponticelli, quando è stato ucciso per errore, vittima inconsapevole di un agguato mafioso. Ora, grazie alla sentenza della Corte di assise d’appello di Napoli, la sua estraneità ai fatti è stata ufficialmente riconosciuta. Antimo era un lavoratore, con le mani sporche di grasso e la tuta da operaio. Stava sistemando una zanzariera, quando è stato colpito a morte.

La dinamica: l’agguato e il duplice omicidio

Il 20 luglio 2022, Antonio Pipolo, killer solitario e oggi collaboratore di giustizia, fece irruzione nell’abitazione di Carlo Esposito, ritenuto vicino al clan De Martino. Lo colpì mentre beveva un caffè. Poco dopo, aprì il fuoco anche contro Antimo Imperatore, uccidendolo di spalle, convinto erroneamente che fosse legato al bersaglio dell’agguato. Entrambi morirono sul colpo. La camorra aveva sbagliato mira, ma non perdonato nessuno.

La condanna e il riconoscimento

In primo grado, Antonio Pipolo era stato condannato a 26 anni. Ma nel secondo grado di giudizio, la Corte d’assise d’appello, presieduta da Luciana Acierno, ha riconosciuto l’aggravante mafiosa e, grazie alla collaborazione del killer con la giustizia, la pena è stata ridotta a 19 anni di reclusione. L’aspetto più importante, però, è il riconoscimento ufficiale del ruolo di vittima innocente per Antimo Imperatore, come sottolineato anche dalla moglie Concetta Lepre:

Finalmente è stato chiarito che mio marito era estraneo alla faida. Quella mattina era uscito per lavorare onestamente. Non è mai più tornato.

Il retroscena: la vendetta del killer

Alla base dell’agguato, secondo la ricostruzione del pubblico ministero Antonella Fratello (oggi alla Direzione Nazionale Antimafia), c’era il timore di essere ucciso da un clan rivale. Pipolo ha raccontato di aver scampato un agguato in discoteca, dove un’amica lo aveva avvisato in extremis. Dopo essere fuggito, Pipolo si sarebbe convinto che il mandante fosse proprio Carlo Esposito, e avrebbe deciso di vendicarsi. Accompagnato da una conoscente, entrò nella casa della vittima nascosto sotto un sedile e aprì il fuoco.

Non immaginavo che l’altro fosse un operaio. Non doveva morire, ha poi dichiarato.

Una tragedia che lascia un segno

Antimo lascia la moglie e due figlie. Una famiglia distrutta da un errore irreparabile, da un colpo sparato per vendetta in un mondo che non gli apparteneva. I familiari, assistiti dagli avvocati Alessandro Motta e Concetta Chiricone, si sono costituiti parte civile, ottenendo giustizia e verità.

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Funerali di Papa Francesco: 200mila fedeli, 170 delegazioni, 4000 agenti in Piazza San Pietro

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Duecentomila fedeli nell’area di piazza San Pietro per assistere ai funerali di papa Francesco, a cui si aggiungeranno le persone che si posizioneranno lungo il tragitto che percorrerà il corteo funebre e davanti alla basilica di Santa Maria Maggiore dove avverrà la tumulazione. Una folla a cui si uniranno capi di Stato e di governo con 170 delegazioni da tutto il mondo che raggiungeranno in queste ore la Capitale per partecipare alle esequie. Per questo il piano di sicurezza messo a punto per domani sarà imponente.

UN ULTIMO SALUTO A PAPA FRANCESCO FEDELI PELLEGRINI PIAZZA PIO XII MILITARI ESERCITO

In campo circa quattromila di uomini e donne delle forze dell’ordine, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, a cui si aggiungeranno quelli dell’intelligence, i militari dell’esercito e quattromila volontari. Impiegati duemila agenti della polizia locale per i servizi di viabilità e in particolare per far rispettare le chiusure stradali al passaggio dei cortei presidenziali, tutti scortati. Diverse le squadre dei vigili del fuoco operative con le unità Nbcr per il contrasto alla minaccia nucleare, batteriologica, chimica e radiologica. Più di 500 i pullman attesi e che hanno già prenotato gli stalli di sosta. Potenziati anche i treni con 260mila posti per raggiungere la capitale.

Al momento il Gruppo Ferrovie ha favorito il viaggio a prezzi scontati di quasi 26mila passeggeri. Da mercoledì sono inoltre 65mile i biglietti regionali venduti con destinazione Roma Termini/Tiburtina/S.Pietro, circa ventimila al giorno. Incrementato anche il servizio di emergenza sanitaria con 55 squadre sanitarie, 11 postazioni mediche avanzate e 52 ambulanze in più. L’ospedale Santo Spirito, a pochi metri dal Vaticano, in pieno assetto, è pronto per qualsiasi evenienza. E’ stata inoltre individuata un’altra struttura in caso di necessità per i capi di Stato.

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Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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