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Cronache

Il giallo di Kevin, 14enne sparito da 7 giorni

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“Kevin accende e spegne il telefono, ma non risponde a nessuno. Sappiamo che stamattina era a Torbole, perché per un momento ha acceso il telefono. Allora anche i miei genitori si sono precipitati a Torbole. Ma alla fine i carabinieri non l’hanno trovato”. Lo racconta Letizia Kurtesi, la zia di Kevin Bakali, 14enne trentino di cui non si hanno notizie da lunedì scorso. Quella sera, ricorda la zia, “è andato via senza motivo. Ha detto a mio padre ‘Nonno, torno per le sette’, e poi non è più tornato”.

Kevin abita con i nonni, a cui è stato affidato quando era piccolo. Da settembre vive a Mori, ma prima abitava a Rovereto, dove frequenta il primo anno dell’Istituto alberghiero. “Da quando ha iniziato le superiori non si comporta bene a scuola: risponde ai professori e salta le lezioni. Ma non si sa niente di lui. Non si confida neanche con la famiglia”, racconta la zia. “All’inizio pensavamo che sarebbe tornato subito, visto che era già successo che si allontanasse. Adesso però lo stanno cercando dappertutto. Chiediamo alle persone che lo vedono di contattare subito i carabinieri oppure di mettersi in contatto con noi”.

La sera della scomparsa i familiari non si erano rivolti subito alle forze dell’ordine nella speranza che il ragazzo dopo un po’ ci ripensasse e tornasse spontaneamente a casa. In passato era infatti già capitato che il giovane si allontanasse per una notte oppure un giorno. Questa volta invece non è tornato e a questo punto i nonni hanno lanciato l’allarme. La famiglia ha presentato denuncia ai carabinieri e rivolto un appello alla comunità attraverso il quotidiano L’Adige. Il telefono del 14enne, nei giorni scorsi, è stato localizzato in Veneto, nel Bresciano e in Emilia.

Questa mattina a Torbole, in Trentino, più vicino a casa. In più occasioni il cellulare del ragazzo è stato acceso, consentendo così la localizzazione nella zona del Garda, a pochi chilometri da dove vive. Poi comunque ogni volta lo smartphone viene nuovamente spento, come racconta la zia preoccupata. “Torna a casa Kevin, non ti succederà nulla. Te lo assicuriamo: tu rimarrai sempre con noi. I nonni non mangiano e non dormono pensando solo a te: siamo pronti come sempre ad accoglierti. Fatti almeno sentire con una telefonata o un messaggio per sapere come stai, dove ti trovi e se hai bisogno di aiuto”, è l’appello dei nonni.

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Cronache

Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Cronache

Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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