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Roberto Visentini: «Mai stato un fighetto, solo un ciclista tradito. Oggi aiuto a rendere accettabile la morte»

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È stato uno dei più grandi talenti del ciclismo italiano, maglia rosa per 27 giorni e vincitore del Giro d’Italia 1986. Ma Roberto Visentini, oggi 67 anni, da oltre tre decenni si è lasciato alle spalle il mondo delle due ruote per dedicarsi a quello delle onoranze funebri, l’attività di famiglia. In una lunga intervista al Corriere della Sera, Visentini ripercorre la sua carriera e le ferite ancora aperte, come il celebre “tradimento di Sappada” di Stephen Roche, che nel 1987 gli costò un secondo Giro vinto.

«Famiglia benestante? Una balla», chiarisce subito, smontando l’etichetta da figlio di papà che gli fu cucita addosso per via dei suoi modi eleganti e delle passioni per moto, auto di lusso e abiti ben stirati. «Mio nonno costruiva casse da morto e le portava a dorso di cavallo nei paesini del Garda. Mio padre proseguì l’attività. Da bambino sapevo che, prima o poi, sarebbe stato anche il mio lavoro».

E infatti, dopo il ciclismo, Visentini è tornato alle sue radici: non ha mai più guardato indietro. Oggi gestisce un’importante impresa funebre e racconta con lucidità: «Rendere accettabile la morte è il mio compito. A volte ci si riesce, altre no. Ma serve rispetto. Ho costruito una delle prime case funerarie nel Bresciano proprio per dare dignità a questo momento».

«Il ciclismo? Tradimenti, santoni e delusioni»

L’ex ciclista non nasconde l’amarezza per un ambiente che all’epoca definisce “pieno di praticoni, meccanici che facevano i tecnici, massaggiatori che si improvvisavano medici”. Una realtà in cui si sentiva fuori posto. E il momento che lo segnò di più fu quel Giro del 1987, quando il suo compagno di squadra Stephen Roche attaccò da solo, ignorando gli ordini di scuderia, mentre la squadra e l’ammiraglia restavano a guardare.

«Un tradimento a tavolino, per favorire uno straniero. Rimasi solo in maglia rosa, tutti mi girarono le spalle. Persi sette minuti e il Giro. Non l’ho mai più voluto vedere».

Una carriera spezzata ma mai rinnegata

Visentini rivendica il successo del 1986, l’anno della sua consacrazione contro Saronni, Moser e Lemond. Ma anche l’amarezza per il 1983, quando gli fu soffiata la vittoria per un regolamento «assurdo» con abbuoni spropositati che favorirono Saronni.

Poi la scelta di dire basta, nel 1990: «Restituii la bici il sabato, il lunedì ero già al lavoro. Non ho voluto restare nell’ambiente del ciclismo. Ho regalato tutto, tranne la Coppa del Giro».

Oggi vive sul Garda, in una villa con due piscine, e racconta con orgoglio del figlio Matteo, che produce bici di lusso e che, da giovane, avrebbe voluto correre: «Gliel’ho impedito. Gli ho detto: fai il pilota, ma non il ciclista».

Alla domanda su quello che resta del “Visentini fighetto”, risponde secco:
«Io non l’ho mai conosciuto».

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Trump, giudice arrestata per aiuto a membro gang Tren de Aragua

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“È una cosa terribile, la giudice è stata arrestata perché ospitava un membro di Tren de Aragua, giusto? È quello di cui sta parlando? È piuttosto sorprendente. È terribile”: lo ha detto Donald Trump ai reporter ai bordo dell’Air Force One commentando l’arresto di una giudice in Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un clandestino ad eludere la cattura nascondendolo nella stanza della giuria. Non ci sono tuttavia per ora indicazioni che appartenesse alla gang venezuelana (foto di un esponente della gang).

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Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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