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Cronache

Sequestrato il Cimitero delle 366 Fosse a Napoli: degrado e loculi abusivi

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Il Cimitero di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, noto come Cimitero delle 366 Fosse, è stato oggetto di speculazioni e degrado per anni, compromettendo il suo valore storico e artistico. La mancanza di controlli ha permesso la realizzazione di centinaia di loculi abusivi, trasformando il complesso monumentale in un mercato illegale delle sepolture.

Il sequestro della Procura e l’indagine dei Carabinieri

La Procura di Napoli ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Federica Girardi un decreto di sequestro, eseguito ieri dai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale. L’indagine, condotta dai sostituti procuratori Vincenzo Piscitelli e Pierpaolo Filippelli, ha portato alla luce un sistema illecito di vendita di loculi ricavati abusivamente nella struttura monumentale, commissionata da Ferdinando IV all’architetto Ferdinando Fuga.

Secondo le accuse della Procura, gli abusi hanno alterato la fisionomia architettonica del bene, causando il deterioramento o la distruzione di un patrimonio culturale, un reato punibile con la reclusione da due a cinque anni.

Un mercato illegale di loculi tra abusi e omissioni

Le indagini, attualmente condotte contro ignoti, evidenziano come sulle arcate del complesso cimiteriale siano state edificate opere abusive, violando le norme di tutela del patrimonio culturale. La Soprintendenza archeologica alle belle arti e paesaggistica di Napoli aveva segnalato tra il 1998 e il 2002 numerose alterazioni, chiedendo l’immediata sospensione delle attività della Confraternita che gestisce il cimitero e il blocco delle concessioni cimiteriali. Tuttavia, nessuna azione concreta è stata presa negli anni successivi per fermare il degrado.

Secondo la documentazione raccolta, sono stati edificati almeno 300 loculi abusivi, con l’ultima tumulazione datata 19 aprile 2024. I successivi controlli del Comune di Napoli hanno confermato l’irregolarità delle opere.

Il provvedimento del giudice e le prossime indagini

Oltre a disporre il sequestro preventivo dell’intero Complesso Monumentale delle 366 Fosse, il giudice ha lasciato inalterata la possibilità di visita e di celebrazione di pratiche religiose per i familiari dei defunti. Ora l’indagine si concentra sui responsabili degli abusi, per individuare chi ha permesso e gestito questa sistematica violazione delle norme urbanistiche e del patrimonio culturale.

Il caso del Cimitero delle 366 Fosse rappresenta l’ennesima ferita al patrimonio storico di Napoli, un luogo che merita tutela e rispetto, e che invece è stato per anni teatro di speculazioni illegali e incuria istituzionale.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Cronache

Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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It-alert spaventa cittadini, messaggio impazza sui social

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L’It-Alert inviato sui telefonini di tutta Roma ha spaventato i cittadini che alle 13:10 hanno ricevuto il messaggio da parte della Protezione Civile Nazionale. Sui social impazza la protesta con molti utenti che ritengono eccessivo l’utilizzo del sistema – previsto per gravi emergenze o catastrofi imminenti – per annunciare gli orari di chiusura di piazza San Pietro. “Ma vi pare un uso corretto di questo strumento?”, si chiede un utente. Nessun commento dalla Protezione Civile, che ha ritenuto opportuno l’invio del messaggio per aggiornare la popolazione riguardo orari e modalità dell’ultimo saluto al Papa.

È la seconda volta che la Protezione Civile utilizza lo strumento dell’It-Alert, il sistema di allarme pubblico ufficialmente operativo dal 13 febbraio 2024. Al termine dei test effettuati in tutta Italia, It-Alert ha debuttato ufficialmente il 9 dicembre 2024 in occasione del disastro nello stabilimento Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, nel quale persero la vita cinque persone.

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