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Cronache

Un mese dopo l’agguato degli interisti, 10mila napoletani tornano a San Siro per il match col Milan: speriamo sia una festa e non la solita vergogna

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È un ritorno a Milano per molti tifosi del Napoli. Molti di quelli che hanno assistito a Inter Napoli a San Siro. Partita da dimenticare per i cori razzisti nello stadio. Per l’arbitraggio scandaloso che li consentì senza nulla eccepire mai. Fuori dallo stadio, purtroppo, andò anche peggio. Ci fu l’agguato organizzato degli ultras interisti a quelli del Napoli, il combattimento, il morto, Daniele Belardinelli. L’inchiesta aperta dalla procura di Milano è già a buon punto. Con arresti e accertamenti seri.

Saranno circa 400 gli ultras veri e propri che da Napoli andranno a Milano per assistere sabato sera alla sfida di campionato contro il Milan. E’ questa la stima della polizia di stato che dal capoluogo campano sta monitorando gli ambienti del tifo estremo in vista di una partita delicata che arriva esattamente un mese dopo gli scontri prima della gara contro l’Inter che portarono alla morte di Daniele Belardinelli all’esterno dello stadio. La decisione di non chiudere le porte ai napoletani, si spera, porterà a una festa, ma l’attenzione delle forze dell’ordine è altissima in un match in cui il Milan si attende il tutto esaurito, con uno stadio da 60.000 spettatori pieno con oltre 10.000 tifosi del Napoli residenti in tutto il centronord che si danno tradizionalmente appuntamento a San Siro per sostenere gli azzurri.

Gli ultras provenienti da Napoli saranno nel settore ospiti che ha 5.200 posti. Non sono previste partenze organizzate da Napoli: gli ultras partiranno con mezzi propri, monitorati per quanto possibile dalle forze del’ordine con posti di blocco sulle strade, ma anche con indicazioni sui punti di raccolta che vengono raccolte dagli agenti che in queste ore stanno scandagliando i social network per capire l’organizzazione dei gruppi piu’ consistenti. Al momento a Napoli non si hanno segnali di possibili rappresaglie di tifosi dell’Inter che potrebbero attendere nuovamente i napoletani a Milano, dopo la morte di Belardinelli, ma la zona dello stadio sara’ super controllata dalle forze dell’ordine. All’interno dello stadio, poi, ci ara’ alta attenzione anche ai possibili cori razzisti contro Koulibaly che torna in campo a San Siro. Ancelotti e i calciatori del Napoli sono intanto pronti anche a mettere in campo le azioni di autotutela chiedendo l’interruzione della partita per convincere i tifosi a fermare eventuali cori razzisti. L’auspicio, come ha detto oggi il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, è che “se ci saranno violazioni delle regole in materia di cori razzisti e discriminatori, chi ha il potere di intervenire lo faccia e non si ripeta quanto accaduto in Inter-Napoli nei confronti di Koulibaly. Speriamo che possa essere una bella partita, una giornata di sport dentro e fuori dallo stadio e che sia tutta un’altra storia rispetto a un mese fa”.

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A processo per stalking, sfregia la ex e uccide il padre

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Ha atteso che uscisse dalla palazzina motivato ad aggredirla a tutti i costi. Per questo un ex avvocato, Marco Manfratti, di 40 anni, si è appostato intorno alle 13 di ieri in via Ciro Menotti a Varese armato di coltello. Ha aspettato che la ex, Lavinia, di 37 anni, uscisse dallo studio del padre, Fabio Limido, geologo di 71 anni, per la pausa pranzo. E lì l’ha aggredita sfregiandola con il coltello. Colpendola ripetutamente al viso e al collo, sino a quando, mentre la 37enne cadeva ferita sotto i suoi colpi, in suo soccorso non è intervenuto l’anziano padre. Manfratti non ha avuto alcuna remora accoltellando ripetutamente al torace il geologo, poi deceduto, sotto gli occhi della moglie e madre.

Dopo aver gridato chiedendo disperatamente aiuto, la donna ha avuto un malore mentre in via Menotti, a due passi dalla Questura, arrivavano le volanti della Polizia di Stato, gli investigatori della Squadra mobile e i mezzi del 118. Manfratti è stato arrestato in flagranza di reato, anche lui leggermente rimasto ferito nell’aggressione, coperto di sangue e stralunato. Le condizioni di Fabio Limido sono immediatamente apparse gravissime. L’anziano era in fin di vita ed è morto poco dopo il ricovero al Pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo di Varese. La figlia è ricoverata in prognosi riservata: le lesioni causate dalle coltellate sono importanti, la 37enne dovrà essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Manfratti è stato portato in Questura, è accusato di omicidio e tentato omicidio. Non è escluso, vista la ricostruzione dell’accaduto, che all’uomo venga contestata l’aggravante della premeditazione.

La tragedia di via Menotti non è stata un fulmine a ciel sereno. Certo nessuno poteva immaginare un fatto di sangue simile, ma le avvisaglie che il 40enne fosse violento e motivato a impedire che la ex vivesse libera la propria vita dopo averlo lasciato c’erano tutte. Anche perché ci sarebbe una causa di separazione difficilissima dietro l’odio che l’ex avvocato covava nei confronti di tutta la famiglia Limido. Oggetto del contendere, o meglio della furia omicida dell’uomo, il figlio di tre anni avuto dal matrimonio con Lavinia. C’erano inoltre le denunce presentate a più riprese sia dalla donna che dalla madre di lei. Denunce per stalking che si erano già tradotte in un processo davanti al giudice del Tribunale di Varese Luciano Lucarelli a carico di Manfratti. Un processo ancora in corso.

La tenacia del 40enne nel distruggere la vita della ex e della sua famiglia aveva già portato all’emissione di un provvedimento di divieto di avvicinamento a carico dell’ex avvocato. Ex avvocato Manfratti lo era diventato per scelta cancellandosi dall’Ordine degli avvocati di Busto Arsizio (Varese) dopo le denunce della ex probabilmente per evitare un procedimento disciplinare. Quello di Varese non è stato purtroppo l’unico caso di violenza contro le donne registrato oggi. Una donna di 50 anni è stata accoltellata sotto casa a Sassoferrato (Ancona), in via Bramante dal marito da cui si stava separando. Erano in auto, quando l’uomo ha estratto un coltello e l’ha colpita più volte e in più parti del corpo. La donna è grave, ma non in pericolo di vita, mentre l’ex marito è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio dopo una breve fuga. E’ di omicidio, invece, l’accusa nei confronti di un 69enne che a Pavia ha ucciso il coinquilino di 36 anni trascinandone poi il cadavere per strada.

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Israele: 2 soldati uccisi da un attacco con droni di Hezbollah al nord

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L’esercito israeliano ha annunciato la morte di due soldati riservisti uccisi ieri a Metulla, nel nord del Paese, da un drone esplosivo degli Hezbollah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che si tratta di Dan Kamkagi (31 anni) e Nahman Natan Hertz (31) della 551/esima Brigata. Il bilancio dei soldati caduti da ottobre scorso sul fronte nord è ora salito a 13. A questi vanno aggiunti anche nove civili uccisi negli attacchi Hezbollah.

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Pozzuoli, la terra trema ancora nei Campi Flegrei: 3.2. e sciame sismico nella notte

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Trema ancora la terra nei campi Flegrei, una scossa di magnitudo 3.2 la più forte della notte: è stata registrata alle quattro circa ma è stata seguita da una seconda scossa di magnitudo 2.9 mentre prima e dopo ci sono state altre scosse di magnitudo più bassa. Uno sciame sismico, come lo definiscono gli esperti. È il segnali di una terra viva, di terra vulcanica. Epicentro delle scosse, come senore, tra Pozzuoli e la zona dei campi flegrei, profondità poco più di 1 km. Ed è questa superficialità che rende le scosse più facilmente avvertite dalla popolazione. Il terremoto è stato anche questa volta avvertito dalla popolazione: molte persone sono scese in strada ma altre stanno imparando a convivere con questo fenomeno. Non si registrano danni ma l’attenzione è alta. L’area dei Campi Flegrei è tra le più monitorate e studiate al mondo.

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