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Frosinone torna a vincere, la Salernitana saluta la serie A

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Eusebio Di Francesco ritrova la vittoria nella notte più buia per la Salernitana, Nell’anticipo della 34/a giornata il Frosinone riassapora il gusto dei 3 punti dopo oltre tre mesi (l’ultimo successo era datato 21 gennaio) e condanna i campani alla retrocessione matematica dopo 3 anni di Serie A. È il secondo verdetto della Serie A dopo lo scudetto conquistato dall’Inter. Per la Salernitana comunque un epilogo scontato in una stagione tormentata con 15 punti in 34 gare e 4 cambi di allenatori che non sono riusciti ad invertire la rotta.

Da domani a Salerno sarà futuro ma con tante incognite a partire dall’assetto societario Trascinato da un tifo incessante, il Frosinone respira, balza a quota 31 ed in attesa delle partite di domani e domenica esce fuori dalla zona retrocessione portandosi a +3 dall’Udinese terz’ultima ed agganciando Empoli e Verona. Un successo nitido dopo 12 gare di digiuno, il quinto risultato utile di fila, che regala fiducia in vista dello sprint finale per la salvezza. Il ritorno al gol di Soulé una buona notizia per Di Francesco. Intanto Di Francesco s’affida al 3-4-2-1 che nelle ultime settimane ha garantito un buon equilibrio. Tre difensori (Lirola, Romagnoli ed Okoli) davanti a Turati. Sulle fasce Zortea e Valeri per provare a sfondare le linee avversarie con un gioco ad elastico. Mazzitelli e Barrenechea interni con licenza di incursori. Soulé e Brescianini a supporto del centravanti Cheddira. Sul versante opposto l’ex Stefano Colantuono disegna la Salernitana con il 3-5-2, cambiando due pedine rispetto al match perso in casa contro la Fiorentina.

Fazio (ex giocatore di Di Francesco alla Roma come Manolas), Pirola e Pierozzi compongono il trio di difensori. A centrocampo Sambia e Bradaric sono gli esterni; Coulibaly, Basic e Vignato (alla prima da titolare) in mezzo. Tchaouna e Ikwuemesi i 2 attaccanti. Assenze pesanti per Colantuono che deve rinunciare allo squalificato Candreva ed al portiere Ochoa, infortunato. Una curiosità: solo 2 i tifosi salernitani presenti nel settore ospiti chiuso ai residenti in Campania. Il copione è scontato. Il Frosinone proiettato all’attacco, affidandosi ad una manovra avvolgente con gli esterni Zortea e Valeri molto coinvolti. Soulè subito ispirato al 4′ costringe Costil a rifugiarsi in angolo dopo un tocco velenoso. E proprio grazie ad una combinazione tra le ali nasce il rigore del vantaggio. Zortea dalla destra serve a sinistra Valeri che viene tamponato da Sambia. Per l’arbitro Forneau nessun dubbio: tiro dagli undici metri. Soulé cancella l’errore di Napoli e sigla l’1-0.

Undicesimo centro stagionale, rotto il digiuno che durava da 10 gare. Match in discesa, la Salernitana risponde con un tiro debole di Tchaouna parato da Turati. Ma il Frosinone non s’accontenta e continua a premere il piede sull’acceleratore. E così al 25′ raddoppia con Brescianini dopo un bel contropiede orchestrato da Cheddira e Valeri ancora decisivo. Risultato in ghiaccio? Sembrerebbe di sì ed invece la seconda rete scuote la Salernitana. I campani sono pericolosi al 28′ grazie ad una colpo di testa di Coulibaly su cross di Bradaric. Poi c’è un tentativo di Bradaric al 34′ mentre Vignato segna ma in fuorigioco. La ripresa riparte con due novità: nel Frosinone esce il portiere Turati per un taglio alla mano destra ed entra Cerofolini, nella Salernitana fuori Pierozzi per infortunio e dentro Pasalidis.

Ritmo basso con il Frosinone che cerca il possesso palla per addormentare la gara e non complicarsi la vita. La Salernitana prova a rientrare in partita con le sortite di Vignato, Tchaouna e Ikwuemesi. E proprio quest’ultimo al 5′ va in gol sugli sviluppi di un corner ma l’arbitro annulla per un fallo di Fazio su Lirola. Al 25′ Ikwuemesi entra in collisione con Okoli e cade in area ma l’arbitro Forneau fischia fallo in attacco. Al 31′ l’occasionissima della Salernitana per accorciare: Gomis, appena entrato, sbaglia a porta vuota sul cross di Coulibaly. Al 40′ però Zortea in contropiede scaccia le paure siglando il 3-0 con un sinistro da fuori area. Prima rete al Frosinone per l’ex atalantino. Il Frosinone spera, la Salernitana saluta la Serie A.

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Calcio: infortunio per Osimhen con la Nigeria, un mese di stop

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Infortunio per Victor Osimhen. L’attaccante del Napoli, impegnato con la nazionale nigeriana, dovrà saltare gli appuntamenti di qualificazione ai Mondiali contro Sudafrica e Benin. A comunicarlo la federcalcio nigeriana attraverso l’account X della selezione africana, nel quale si spiega che l’attaccante resterà fuori per le prossime quattro settimane, ma non specificando il tipo di infortunio subito. Al suo posto il Ct George ha chiamato Kenneth Igboke, terzino 23enne dell’Enugu Rangers.

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Juve e Milan è domino delle panchine, Conte verso Napoli

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E’ ancora valzer delle panchine, perché sono gli allenatori i grandi protagonisti di questa fase del calciomercato, che poi, a livello di arrivi e partenze nelle varie ‘rose’, dipenderà anche dalle loro indicazioni. Così è sempre attuale il discorso di THIAGO MOTTA alla Juventus, dove l’italo-brasiliano vorrebbe portare con sé da Bologna CALAFIORI, mentre per il Milan siamo ai dettagli per FONSECA, che ormai sembra aver sbaragliato la concorrenza. Il discorso sui rossoneri fa tornare in mente il nome di PIOLI, il quale a persone a lui vicine avrebbe confidato di aver voglia di tentare un’avventura all’estero. Intanto però il suo nome rimane valido come alternativa nel caso andasse a monte la trattativa fra CONTE e il Napoli. Che, va detto, sembra molto ben avviata, a parte il solito problema, quando c’è De Laurentiis di mezzo, dei diritti di immagine. Conte per andare al Napoli avrebbe accettato di ridurre da 8 a 6,5 milioni all’anno la propria richiesta economica, ma avrebbe chiesto di avere con sé ORIALI come team manager e, visto che OSIMHEN se ne andrà (ora la soluzione più probabile appare la Premier League, e non più il Paris SG), di fare il possibile con il Chelsea per prendere LUKAKU, che tornerà ai Blues dopo l’esperienza alla Roma. E proprio Osimhen, che piace molto al probabilissimo nuovo allenatore del Chelsea MARESCA, potrebbe essere la pedina giusta per sbloccare la trattativa. Si diceva di Motta, e quindi il Bologna dovrà cercare un nuovo allenatore: il candidato numero uno sembra essere diventato ITALIANO, ma non ci saranno annunci fino al recupero di campionato che la Fiorentina deve giocare contro l’Atalanta. Per la panchina viola la volata sembra essere ristretta a PALLADINO e AQUILANI (per lui sarebbe un ritorno, perché a Firenze ha allenato la Primavera). Servirà un nuovo tecnico anche al Monza, al quale si è proposto NESTA: ma Galliani sembra intenzionato a puntare su PIRLO, sempre che il campione del mondo 2006 non decida di rimanere alla Sampdoria, che per la prossima stagione ha programmi molto ambiziosi. Ma esiste anche un mercato dei calciatori, e in queste ore è stato molto attiva la Roma, con il nuovo ds Ghisolfi già al lavoro. Così per l’attacco è spuntato il nome di PAVLIDIS, bomber greco dell’Az Alkmaar che in questa stagione ha segnato 33 gol e piace pure al Bologna. L’altro obiettivo è una vecchia conoscenza, ovvero MORATA, che si libera dall’Atletico per 12 milioni ma è perplesso in quanto vorrebbe giocare la Champions. Un sogno della Roma si chiama CHIESA (piace anche al Liverpool), sempre che la Juve se ne voglia privare: piuttosto i bianconeri, tramite l’agente Lucci, avrebbero offerto KOSTIC. Intanto l’etere romano rilancia la suggestione di un possibile ritorno in giallorosso di FRATTESI se l’Inter, per fare mercato, sarà costretto a fare una cessione. Il Milan sta tentando di prendere FOFANA del Monaco, individuato come obiettivo primario per il centrocampo. Il Liverpool insiste con l’Atalanta ma sembra aver mollato KOOPMEINERS, sulla cui cessione Gasperini ha messo il veto, e ora sembra voler puntare su EDERSON, che piace molto anche alla Juventus, situazione finanziaria permettendo visto che quella della Dea è una bottega molto cara. Infine il Como, che non ha certo rinunciato all’idea di prendere ICARDI, nonostante l’attaccante argentino sia diventato un vero e proprio idolo al Galatasaray, soprattutto dopo la doppietta di ieri contro il Konyaspor che regalato ai giallorossi di Istanbul il secondo titolo nazionale di fila.

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Parigi saluta la leggenda, Nadal: ci vediamo ai Giochi

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La favola col lieto fine nella quale tutti, segretamente in cuor loro, speravano non c’è stata. Rafa Nadal non ce l’ha fatta: è uscito al primo turno al Roland Garros, battuto da un leale e oggettivamente troppo forte Alexander Zverev. Tornato dopo più di un anno di stop, un intervento chirurgico, gli allenamenti privati, le prove generali sulla terra rossa di Madrid e Roma – magari solo per ritrovare la forma perduta – e un’ovazione continua che lo segue in tutti i campi che calca. Sia in Spagna sia in Italia si era capito che sarebbe stata difficile ma in fondo tutti credevano che a Parigi – dove ha vinto, dominato e conquistato 14 Roland Garros come nessuno mai nella storia del tennis – ci sarebbe stata laresurrezione. Sembrava lo sperassero finanche i suoi avversari in campo: certo, si gioca per vincere ma perdere contro Nadal al suo ultimo Roland Garros ci può stare.

Non è andata così. E il sorteggio non ha aiutato: primo turno a Parigi contro Zverev che ha appena vinto gli Internazionali di Roma e finalista delle ultime due edizioni. Con il tedesco – che ha onorato il match e l’avversario impegnandosi come sempre – non c’è praticamente stata partita: Zverev si è imposto in poco più di tre ore per 6-3, 7-6, 6-3. E con fairplay ha lasciato nelle dichiarazioni a caldo tutto lo spazio a Nadal per congedarsi dal “suo” pubblico parigini. “Grazie Rafa dal mondo del tennis. È da quando sono bambino che lo vedo giocare ma questo non è il mio momento. E’ quello di Rafa e non voglio parlare a lungo”, ha detto.

Sugli spalti ad applaudire il maiorchino c’era anche l’eterno rivale Novak Djokovic: i due sembrano essersi riconciliati al termine di carriere antagoniste e strepitose, ampia parte della storia del tennis. E c’era anche Carlos Alcaraz: giovane, atleticamente simile al maiorchino, spagnolo come lui e, necessariamente, l’erede per i tifosi di Nadal. Il lieto fine al Roland Garros non c’è stato ma Nadal non ha alcuna intenzione di scrivere la parola fine alla sua favola sportiva. “Forse è la mia ultima partita, non ne sono certo – ha detto ai tifosi che lo ascoltavano in piedi al termine della partita -. Ma se è l’ultima volta, mi sono divertito e il pubblico è stato fantastico. E’ stata bella la sensazione che ho provato in questo posto che è quello che amo di più”.

“Spero di essere qui per le Olimpiadi, è quello che mi dà motivazioni, e spero di essere ben preparato per quell’evento”, conclude, escludendo di poter partecipare al torneo di Wilmbledon.

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