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A rischio carcere chi divulga notizie di origine illecita

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Se il giornalista che diffama rischia fino a 4 anni e mezzo di carcere, anche per quello che viene a conoscenza di notizie “di provenienza illecita” e le divulga, gli anni di detenzione possono arrivare a 3 o a 4. E’ questa la linea che emerge dagli emendamenti presentati al ddl sulla cybersicurezza ora all’esame delle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera. Tra le 180 proposte di modifica depositate, le più severe sembrano senz’altro quelle del deputato di Azione Enrico Costa e della parlamentare di Italia Viva, Maria Elena Boschi. Proposte nelle quali si ravvisa di più l’eco di recenti fatti di cronaca e per le quali parte della maggioranza esprime condivisione.

“Diritto di cronaca non significa immunità” spiega Costa che vorrebbe il carcere da 6 mesi a 3 anni per chiunque divulghi informazioni conoscendone la provenienza illecita. Ma il deputato ha messo a punto anche una norma ‘anti-Striano’. Il riferimento è all’inchiesta in corso da parte della Procura di Perugia e dell’Antimafia sugli accessi alle banche dati da parte dell’ufficiale della Gdf Pasquale Striano con notizie che poi finivano su alcuni giornali. Si tratta di una stretta all’ accesso di questi archivi informatici che sarà consentito solo a tecnici selezionati attraverso un complesso meccanismo che si basa anche su riconoscimento facciale o impronta digitale. E ogni singolo accesso dovrà essere annotato su un Registro, con tanto di motivazione allegata e una descrizione sintetica delle operazioni svolte.

Tale registro è tenuto dal “titolare della banca dati” che lo deve aggiornare periodicamente e custodire, rendendolo disponibile per ispezioni o controlli, insieme all’elenco dei ‘soggetti abilitati’. In più, si chiedono ispezioni ministeriali anche alle banche dati e lo spostamento del foro di competenza. Ma Costa, noto anche per essere il ‘padre’ della cosiddetta ‘legge bavaglio’, quella che impedisce di fatto la pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare fino all’udienza preliminare, chiede anche, con gli emendamenti, una limitazione all’uso del Trojan, un sistema di captazione informatico invasivo, spesso usato dalle forze dell’ordine per intercettare. Il deputato di Azione vorrebbe che venisse autorizzato solo da un giudice collegiale e non per i reati contro la Pubblica Amministrazione, ai quali era stato esteso dalla cosiddetta legge Spazzacorrotti voluta dall’allora Guardasigilli Alfonso Bonafede. E, sempre sul fronte delle intercettazioni, Costa, sopprimendo un articolo del ddl, vorrebbe evitare che anche per i reati di cybersicurezza bastassero solo “sufficienti indizi di reato” per intercettare, così come in caso di reati di mafia e terrorismo.

Anche i cyber-reati, a suo avviso, dovrebbero rientrare tra quelli per i quali sono previsti requisiti più stringenti per dare il via agli ascolti. Più ‘severo’ l’emendamento presentato dalla deputata di IV Boschi sui procedimenti penali. Lei propone il carcere da 1 a 3 anni per chi accede abusivamente ad atti del processo penale. E vorrebbe introdurre nuovi articoli al codice penale per punire anche chi detiene e rivela gli atti acquisiti illecitamente. Chi detiene “documenti che contengono dati inerenti a conversazioni e a comunicazioni telefoniche, informatiche o telematiche, illegalmente formati o acquisiti o documenti redatti attraverso la raccolta illecita di informazioni, è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni”. Stessa pena si prevede per chi rivela, in tutto o in parte, questi atti attraverso “qualsiasi mezzo di informazione. Se il fatto poi è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio, il carcere può arrivare fino a 5 anni. “Chi pubblica informazioni che sa essere state rubate attraverso fatti di reato” va punito, osserva Costa, “perché questo non è diritto di cronaca”.

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Salute del cervello a rischio a causa dei cambiamenti climatici

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I cambiamenti climatici potrebbero avere un forte impatto sulle malattie neurologiche: è quanto sostenuto sulla rivista The Lancet Neurology da un gruppo di ricercatori dell’UCL, University College di Londra, che sottolinea l’urgente necessità di comprendere l’impatto del cambiamento climatico sulle persone con condizioni neurologiche, per preservare la loro salute. L’articolo esce in concomitanza dell’evento The Hot Brain 2: climate change and brain health organizzato dalla UCL. Gli esperti hanno esaminato 332 articoli pubblicati in tutto il mondo tra il 1968 e il 2023, considerando 19 diverse condizioni del sistema nervoso, tra cui ictus, emicrania, Alzheimer, meningite, epilessia e sclerosi multipla, ma anche diversi disturbi psichiatrici tra cui ansia, depressione e schizofrenia.

“Ci sono prove chiare dell’impatto del clima su alcune condizioni cerebrali, in particolare l’ictus e le infezioni del sistema nervoso – spiega il coordinatore del lavoro Sanjay Sisodiya. Ad esempio è dimostrato l’effetto sulle malattie cerebrali delle temperature estreme (basse e alte) e delle forti variazioni della temperatura nel corso della giornata, specialmente quando queste misure erano stagionalmente insolite. Le temperature notturne – precisa – possono essere particolarmente importanti, poiché possono disturbare il sonno, aggravando così una serie di condizioni cerebrali”.

I ricercatori hanno anche riscontrato un aumento dei ricoveri, delle disabilità o della mortalità a causa di un ictus con le ondate di calore. Sono a rischio anche le persone con demenza perché meno in grado di adattarsi e più suscettibili a danni causati da picchi di temperatura (ad esempio malattie correlate al calore o ipotermia) ed eventi meteorologici (ad esempio inondazioni o incendi), a causa del loro deterioramento cognitivo che rende difficile ad esempio cercare aiuto o anche semplicemente agire con piccoli comportamenti quali bere di più e vestirsi adeguatamente rispetto al clima. Di conseguenza, una maggiore variazione della temperatura, giornate più calde e ondate di calore portano a un aumento dei ricoveri ospedalieri e della mortalità associati alla demenza. Oggi siamo in un contesto di preoccupante peggioramento delle condizioni climatiche e l’impatto potrebbe ulteriormente aggravarsi, conclude Sisodiya.

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Cultura

Premio Elsa Morante, festa in Rai per i premiati da Avallone a Mannoia

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È stata dedicata a ‘La storia’, per i 50 anni del romanzo, la 38/a edizione del Premio Elsa Morante, celebrata all’Auditorium Rai di NAPOLI gremito da ragazzi. La giuria presieduta da Dacia Maraini e composta da Marco Cerbo, Enzo Colimoro, Lino Guanciale, David Morante, Tiuna Notarbartolo, Antonio Parlati, Fiorenza Sarzanini, Teresa Triscari, ha assegnato nove premi: Narrativa a Silvia Avallone (“Elsa Morante è la prima donna che ho letto e mi ha insegnato a lottare da tutti gli stereotipi. Anche il male è uno stereotipo e la letteratura funziona al contrario della cronaca”) per il romanzo “Cuore nero” (Rizzoli); Premio Morante Ragazzi -Prosa e Poesia a Gianluca Caporaso per “Il signor conchiglia” (Salani); Elsa Morante Ragazzi – Storia a Giordano Bruno Guerri per “Storia del mondo, dal bigbang a oggi” (La Nave di Teseo); Ragazzi-per il Sociale a Barbara Stefanelli per “Love harder, le ragazze iraniane camminano davanti a noi” (Solferino). Premi per la Musica sono stati assegnati a Fiorella Mannoia, Carlo Di Francesco ed Alfredo Rapetti Mogol, per Mariposa. “Mentre guardavamo la serie ‘Il grido delle farfalle’, ispirata alla vita delle sorelle Mirabal, Carlo ha iniziato a scrivere delle frasi – ha raccontato Mannoia, festeggiata con una ovazione dagli oltre mille ragazzi presenti – Questa canzone è nata da una tragedia: tre di queste sorelle furono terribilmente massacrate dal regime dominicano di Rafael Trujillo. Mariposa vuol dire farfalla in spagnolo. Poi abbiamo dato tutto ad Alfredo Rapetti Mogol e insieme abbiamo creato questo brano”.

Il premio Graphic Novel è andato a Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti e il Premio sezione Cinema a Marta Savina per il suo “Primadonna”. In vari paesi del mondo aderenti alla rete del Morante, grazie al patrocinio del ministero degli Esteri, molti ragazzi hanno seguito l’evento online. Conduttori sono stati Alessandro Incerto e Tiuna Notarbartolo. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Premio Elsa Morante con il patrocinio della Rai Campania, ministero dell’Istruzione e del Merito e di quello per gli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale è coordinato da Iki Notarbartolo. Tra le attività collaterali domani alle 10 parte il nuovo format digitale Made in Culture: primo ospite, intervistato al teatrino di Corte di Palazzo Reale, è il cantante LDA.

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Esteri

Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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