Collegati con noi

Cronache

Tir va a fuoco sulla A1, Italia spaccata in due per ore

Pubblicato

del

Un camion prende fuoco sulla A1 e l’Italia resta spaccata in due per ore. L’incidente, avvenuto poco prima delle 16 di venerdì all’altezza del km 357 dell’arteria autostradale che collega Milano con Napoli, ha causato enormi disagi alla circolazione con code chilometriche e centinaia di auto, camion e furgoni fermi in attesa di poter riprendere il viaggio. Il tir ha preso fuoco tra i caselli di Arezzo e Valdarno. Per fortuna non si sono registrati feriti ma il rogo del mezzo ha provocato un vero e proprio collasso alla viabilità che si è protratto per tutto il pomeriggio e la serata. Disagi e forti rallentamenti del traffico si sono registrati anche nei percorsi alternativi dove gli automobilisti si sono riversati dopo la chiusura della A1.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con mezzi meccanici oltre alla polizia stradale ed il personale del quarto tronco di Firenze di Autostrade per l’Italia. Pompieri e forze dell’ordine hanno lavorato senza sosta per limitare al massimo i disagi ma il blocco al traffico ha generato code fino ad 11 km nella direzione verso Roma e 5 sull’uscita obbligatoria di Valdarno. Il mezzo pesante andato a fuoco trasportava, in base a quanto emerso, generi alimentari e carne. Il tir si è ribaltato e le fiamme hanno avvolto completamente sia il trattore stradale che il rimorchio. Per chi procedeva in direzione di Firenze, dopo l’uscita obbligatoria ad Arezzo, Autostrade ha fornito una serie di consigli e chiesto di proseguire sulla strada regionale 69 fino a Valdarno da dove poi rientrare in A1. Percorso inverso per chi viaggia in direzione sud.

“Per lunghe percorrenze consigliato è consigliato uscire a Valdichiana, prendere il raccordo Siena-Bettolle SS326 direzione Siena e rientrare in Autostrada a Firenze Impruneta. Percorso inverso per chi viaggia verso sud”, gli aggiornamenti forniti dalla società. Con il passare delle ore la situazione è andata lentamente migliorando. Intorno alle 19 è stato riaperto il tratto in direzione Firenze e per tentare decongestionare il traffico la carreggiata è stata adibita a doppio senso di marcia. I vigili del fuoco, dopo avere spento l’incendio, hanno proceduto con le operazioni di pulizia e di ripristino del manto stradale al fine di consentire anche la riapertura del tratto verso la Capitale, quello maggiormente colpito dalle conseguenze dell’incidente. Immediatamente si è messa in moto la macchina per fornire assistenza a tanti automobilisti rimasti bloccati proprio nel giorno che precede l’inizio del week end e che coincide in uno dei massimi orari di punta di tutta la settimana, con la chiusura dei cantieri e delle fabbriche. Agli utenti in coda è stata fornita acqua e aggiornamenti in tempo reale dal personale di Autostrade per l’Italia.

Advertisement

Cronache

Tragedia ad Anzola Emilia: uccisa l’ex vigilessa Sofia Stefani, interrogato ex comandante

Pubblicato

del

Un tragico evento ha scosso la comunità di Anzola Emilia, in provincia di Bologna. Sofia Stefani, 33 anni, ex vigilessa, è stata uccisa da un colpo di pistola alla testa all’interno della sede del Comando della polizia locale, conosciuta come la ‘Casa Gialla’. Il presunto responsabile del delitto è Giampiero Gualandi, ex comandante dei vigili di Anzola, attualmente sotto inchiesta.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 16, in una stanza del comando della polizia locale dove Sofia Stefani e Giampiero Gualandi si erano incontrati. Al momento della tragedia, i due si trovavano soli nella stanza, sebbene nell’edificio fossero presenti altre persone. Le forze dell’ordine stanno conducendo un sopralluogo accurato alla ‘Casa Gialla’ e interrogando i testimoni per ricostruire esattamente quanto accaduto e comprendere la natura del rapporto tra la vittima e il sospettato.

Giampiero Gualandi, ancora in servizio presso il comando di Anzola Emilia, sarà interrogato con l’assistenza di un difensore. Le autorità stanno cercando di chiarire se il colpo di pistola sia stato un tragico incidente o se ci sia stato un movente dietro l’omicidio. Non è ancora chiaro quale fosse la relazione tra Gualandi e Stefani, ma i carabinieri stanno esplorando tutte le possibili piste, inclusa quella di un conflitto personale o professionale.

La notizia ha profondamente colpito la comunità locale, che conosceva bene Sofia Stefani per il suo lavoro come vigilessa. I colleghi della polizia locale e i residenti di Anzola Emilia sono in stato di shock, in attesa di ulteriori sviluppi dalle indagini. Il municipio, situato a pochi passi dal luogo del delitto, è diventato un punto di raccolta per coloro che vogliono esprimere il loro cordoglio e la loro solidarietà alla famiglia della vittima.

La morte di Sofia Stefani rappresenta una tragica perdita e pone interrogativi inquietanti sulla sicurezza e sulle dinamiche interne al comando della polizia locale di Anzola Emilia. Mentre le indagini proseguono, la comunità spera che venga fatta piena luce su quanto accaduto.

Continua a leggere

Cronache

Inchiesta a Genova, interrogatorio Spinelli: gli intricati legami di potere e le promesse mancate

Pubblicato

del

L’indagine per corruzione che coinvolge importanti figure della politica e dell’economia ligure continua a rivelare dettagli e complicazioni. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’imprenditore Aldo Spinelli, posto ai domiciliari insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ha offerto uno spaccato dettagliato delle sue interazioni con le autorità per ottenere favori legati alla proroga trentennale del Terminal Rinfuse.

Spinelli, durante l’interrogatorio guidato dal giudice Paola Faggioni, ha descritto come ha cercato di influenzare le decisioni a suo vantaggio, sottolineando contatti e telefonate con Toti, a cui si rivolgeva per risolvere problemi analogamente a quanto faceva con predecessori come Burlando. L’imprenditore ha ammesso di aver bonificato 40 mila euro al Comitato Toti come riconoscimento per l’interessamento del presidente, anche se sostiene che non ne sia conseguito alcun vantaggio diretto.

La conversazione ha toccato anche la situazione di Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità portuale, a cui Spinelli prometteva un posto di lavoro a Roma da 300 mila euro, illustrando così la rete di promesse e favori che caratterizzano il settore. L’interrogatorio ha anche evidenziato l’accusa verso altri membri influenti dell’autorità portuale, tra cui Rino Canavese, l’unico a votare contro la proroga della concessione, criticato duramente da Spinelli per le sue posizioni.

Le dichiarazioni di Spinelli hanno aperto uno squarcio su una realtà di gestione dei pubblici poteri in cui gli interessi personali e quelli economici sembrano intrecciarsi a discapito della trasparenza e dell’equità. La questione della spiaggia dell’Olmo, che Spinelli sperava di trasformare da libera a privata, è solo un esempio delle molteplici richieste fatte a Toti, tutte rimaste inevasive secondo l’imprenditore.

Questo scenario complesso mostra quanto possano essere intricate le relazioni tra politica, economia e gestione del territorio, soprattutto in contesti dove le risorse economiche si mescolano con le carriere politiche. L’inchiesta, quindi, non solo cerca di fare luce su specifiche accuse di corruzione, ma sottolinea anche la necessità di una maggiore trasparenza e integrità nelle interazioni tra imprenditori e pubblici ufficiali.

Continua a leggere

Cronache

Richiesta urgente di intervento al Ministro della Giustizia per risolvere le disfunzioni del processo telematico a Nola

Pubblicato

del

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola ha trasmesso un appello urgente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, evidenziando gravi disfunzioni nel sistema di processo telematico (PST) utilizzato dai Giudici di Pace nel circondario del Tribunale di Nola. Questa problematica sta impattando negativamente sul regolare svolgimento delle udienze e, di conseguenza, sul diritto di difesa dei cittadini.

La delibera, esecutiva immediata dal 10 maggio, è stata inviata anche a figure chiave nel sistema giudiziario, tra cui il Dirigente CISIA di Napoli, Giovanni Malesci, la Presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, e la Presidente del Tribunale di Nola, Paola Del Giudice. La comunicazione segnala la costante e quotidiana inefficienza del sistema, che sta causando notevoli ritardi nelle procedure giudiziarie e aumentando gli arretrati a causa dei continui rinvii d’ufficio.

Il documento illustra una serie di incidenti, tra cui verbali d’udienza irreperibili o caricati solo parzialmente nel sistema, testimonianze non registrate a causa di problemi di connettività, e documenti misallocati nei fascicoli telematici. Tali disfunzioni contrastano con l’obiettivo della riforma “Cartabia” di accelerare i processi e ridurre gli arretrati, rendendo il sistema attuale un ostacolo piuttosto che un facilitatore.

Il Consiglio ha richiesto la formazione di un tavolo tecnico urgente che coinvolga tutti gli operatori del settore giudiziario per formulare un piano d’intervento. Nel frattempo, ha proposto un provvedimento provvisorio che permetta ai Giudici di Pace di gestire le udienze attraverso la verbalizzazione cartacea, come soluzione temporanea al doppio binario, fino a quando le disfunzioni del sistema PST non saranno risolte.

Questo appello sottolinea la necessità di un’immediata revisione delle infrastrutture informatiche nel settore giustizia, per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e il rispetto dei diritti dei cittadini.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto