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Esteri

Violento terremoto a Taiwan, decine sotto le macerie

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Il più grande terremoto che abbia colpito Taiwan negli ultimi 25 anni ha ucciso finora almeno nove persone, ferendone più di un migliaio. Ma sono decine i dispersi e gli intrappolati sotto le macerie oppure nelle miniere di carbone, come i 70 lavoratori sorpresi nelle viscere della terra dal violento sisma di magnitudo 7.4, secondo l’Usgs americano, o 7.2 nella rilevazione delle autorità di Taipei. Nel 1999 la scossa di 7.6 uccise circa 2.400 persone e danneggiò o distrusse 50.000 edifici.

La contea di Hualien, quella sulla costa orientale che la tradizione vuole come ‘la prima ad essere accarezzata dal sole che nasce’, è stata l’epicentro del terremoto che ha fatto tremare con grande intensità l’intera isola intorno alle 8 del mattino (le 2 di notte in Italia) e sorpreso quanti si stavano recando al lavoro e a scuola; oltre a far scattare un allarme tsunami rientrato solo qualche ora dopo. Le televisioni taiwanesi hanno trasmesso immagini di edifici inclinati e contorti in angoli precari vicino all’epicentro, che è stato individuato poco fuori la costa a una profondità di circa 15 km.

I primi soccorritori hanno usato semplici scale per aiutare le persone bloccate ad uscire dalle finestre, mentre nelle parti montuose interne si sono verificate le grandi frane all’origine di almeno quattro vittime. A Taipei l’iconico grattacielo ‘101’ ha oscillato pericolosamente sia per la prima scossa sia per quelle successive di assestamento, mentre la metropolitana e i treni ad alta velocità sono stati bloccati per ispezioni di sicurezza. L’agenzia nazionale dei vigili del fuoco ha comunicato che erano in corso gli sforzi per evacuare decine di persone intrappolate nei tunnel vicino alla città di Hualien, tra cui due tedeschi, poi liberati. Mentre si sono persi i contatti con 50 turisti a bordo di 4 minibus diretti ad un hotel nel parco nazionale di Taroko, in vista del lungo ponte festivo. Il Centro per la scienza e la tecnologia di Taiwan ha riferito inoltre che un centinaio di persone e veicoli sono rimaste bloccate nei tunnel di Jinwen e Daqinqshui sotto le montagne di Hualien.

“Al momento la cosa più importante, la massima priorità, è salvare le persone”, ha detto il presidente eletto William Lai, parlando all’esterno di uno degli edifici più danneggiati nella città di Hualien, la cui contea è rimasta tagliata fuori dal resto dell’isola tra crollo di ponti, frane e rottura della rete stradale. La stessa aeronautica militare di Taiwan ha dovuto fare i conti con il sisma: 6 jet da combattimento F-16 sono stati danneggiati in modo lieve in una delle basi principali della città da cui spesso decollano per respingere le incursioni degli aerei cinesi, ma la previsione è che “tornino in servizio molto presto”. I media statali di Pechino hanno riferito che il sisma è stato avvertito fino a Shanghai, ma soprattutto nella provincia del Fujian, che si trova di fronte a Taiwan.

Le scosse di assestamento potrebbero andare avanti per quattro giorni, hanno avvertito gli esperti: sono più di 50 quelle registrate oggi, di cui almeno una ventina sopra magnitudo 4. “L’epicentro è stato vicino alla superficie e il terremoto è stato avvertito in tutta Taiwan e nelle isole al largo”, ha affermato Wu Chien-fu, direttore del Centro sismologico della Central Weather Administration di Taipei. La maggior parte dell’elettricità è stata ripristinata, ha riferito in serata l’utility Taipower, mentre le due centrali nucleari dell’isola sono considerate al sicuro. Foxconn, il più grande assemblatore di iPhone, ha fermato alcune linee di produzione ma ha aggiunto che le normali operazioni sono gradualmente riprese. Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (Tsmc), leader mondiale dei microchip e importante fornitore di Apple e Nvidia, ha riferito che “per garantire la sicurezza del personale, alcuni impianti sono stati evacuati”. La produzione è stata sospesa per il resto della giornata e solo giovedì il quadro sul possibile impatto sarà più chiaro, anche su scala globale. Le sue azioni hanno chiuso alla Borsa di Taipei in calo dell’1,3% mentre l’indice Taiex (-0,63%) ha sostanzialmente ignorato l’impatto del terremoto.

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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