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Calcio: Milan meglio dell’Atalanta, ma alla fine è pari

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Stefano Pioli aveva svelato la ricetta durante l’aperitivo: per battere l’Atalanta, sarebbe servito attaccare più di lei. Il dosaggio degli intenti rispecchia la volontà del mister, ma in tavola va un pareggio che in fondo non sazia l’appetito dei rossoneri. L’importanza della partita trova nel numero di Leao la prova del nove: per i tre punti Champions che tanto farebbero gola in quest’ultimo terzo di campionato, aspetta il minuto 3. Salta Holm e Scalvini, entra in area e di destro pesca il sette. L’esultanza in stile John Travolta a Sanremo mima le chiacchiere per un digiuno in effetti troppo lungo, iniziato il 23 settembre. Il Milan era arrivato al match dopo i due ko consecutivi con 7 reti rimediate tra Monza e Rennes, la Dea con in dote 5 vittorie consecutive.

Pioli in avvio rinuncia a Reijnders e in mediana si appoggia su Adli e Bennacer. Gasperini punta su tridente di mancini, tra cui l’osservato speciale non può che essere l’ex De Ketelaere. Lookman, due gol all’andata, vede i primi 45 minuti di San Siro dalla panchina e poi prende il testimone proprio del belga. Rotazioni necessarie anche per un calendario – quello dei bergamaschi – senza requie: il recupero con l’Inter mercoledì, poi nei primi 10 giorni di marzo lo Sporting, la sfida Champions con il Bologna e la trasferta in casa Juve. Ci sono anche queste considerazioni, oltre al gol in avvio di Leao, a plasmare la fisionomia del match, che porta l’Atalanta ad alzarsi e a scoprirsi. La reazione arriva dieci minuti dopo lo svantaggio con De Roon e Holm, con un doppio tentativo fatto di rimpalli e del tentato tap in di De Ketelaere che finisce a lato.

Le distanze vanno a fisarmonica, perché è gara di duelli e quando si salta l’uomo, si creano spazi importanti. Il centro di gravità è la trequarti difensiva atalantina, con i tentativi di allungo di De Ketelaere stoppati dalle uscite in anticipo di Thiaw. L’anticipo, fuori misura, è invece quello di un attaccante: Giroud alza la gamba su Holm e Orsato al Var indica il dischetto, con Koopmeiners che fa pari sotto una pioggia di fischi. È di Calabria, a inizio ripresa, l’occasione più grande, con un sinistro respinto dal riflesso prodigioso di Carnesecchi. Leao semina il panico a sinistra, ma non riesce a concretizzare. Prova allora a tagliare il campo servendo Pulisic con un colpo sotto, e l’americano controlla ma non incrocia bene sull’uscita di Carnesecchi.

I due migliori in campo proseguono nel duello a dieci dal termine: il portoghese scappa a sinistra e il portiere atalantino gli dice no a mano aperta, con Zappacosta puntuale nel metterci la testa quando Giroud in girata potrebbe spingerla dentro, senza accorgersi però che la bandierina s’era già sollevata per fuorigioco. All’ultimo respiro, Theo perde palla in uscita e Lookman mira il sette e Maignan vola a impedire che per il Milan potesse essere un risultato beffa. I marcatori sono gli stessi della sfida di Coppa Italia, l’esito no: questa volta non è vittoria atalantina, sebbene i rossoneri possano considerarsi vincitori ai punti. Non quelli, però, che contano per la classifica.

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Mbappé: Se sarò all’Olimpiade? Non dipende solo da me

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“Se parteciperò all’Olimpiade di Parigi? utti conoscono la situazione, non è una decisione che dipende da me. Qualunque cosa accada, sarò felice. Le Olimpiadi vanno oltre la mia presenza o meno. Spero che dimostreremo che la Francia è un paese di sport e che sappiamo accogliere il mondo. Non sarò mai lontano da qui”. Così Kylian Mbappé, premiato come ‘giocatore dell’anno’ in Ligue 1 tramite referendum fra i suoi colleghi di ogni squadra, ha risposto a chi gli ha chiesto se ci sarà ai Giochi di casa, come auspicato perfino dl Presidente francese Emmanuel Macron.

Inevitabile, visto che già annunciato che lascerà il Psg, anche la domanda su quale sarà la sua prossima squadra. “0Nella vita bisogna prendersi il tempo per tutto – la risposta di Mbappé -, l’unica cosa da sapere è che lascio il Psg. Il resto forse non è il momento per scoprirlo”. “È difficile, molto più di quanto possa sembrare – ha aggiunto riferendosi al suo addio al Psg -. È un capitolo della mia vita che si chiude, ma la Ligue 1 ha ancora un posto importante nella mia vita. Ho cercato di essere il degno rappresentante di questo campionato. Parto a testa alta, ma non avrei mai potuto farcela senza il Monaco e ovviamente il Psg dove tutti hanno avuto fiducia in me”.

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Tar conferma multa a Tim e Dazn per intesa su diritti calcio

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Restano confermate le sanzioni inflitte a metà dello scorso anno dall’Antitrust a Tim e Dazn per alcune clausole del loro accordo sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. L’ha deciso il Tar del Lazio con una lunga e complessa sentenza con la quale ha giudicato i ricorsi proposti da Dazn Ltd, Dazn Media Services, Telecom Italia, Fastweb e Sky Italia.

In base ai ricavi che sarebbero derivati a Tim e Dazn dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione sportiva 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim con 760.776,82 e Dazn con 7.240.250,84 euro. Per l’Antitrust, l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i concorrenti, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive nel mercato di settore. E Tim, quindi, avrebbe commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti. Sky e Fastweb intervenivano in giudizio con proprie impugnative formulando specifiche censure di segno opposto a quelle spiegate da Dazn e Tim.

Il Tar, respingendo in premessa la censura di tardivo avvio del procedimento istruttorio, ha in primo luogo ribadito come “l’intesa sia stata correttamente qualificata dall’Autorità come ‘restrittiva per oggetto’, atteso che lo scopo precipuo dell’accordo era pacificamente quello di escludere una serie di concorrenti sia dal mercato della pay tv sia da quello delle telecomunicazioni”, osservando in più come “l’Agcm abbia comunque fornito piena prova degli effetti (quanto meno potenziali) di natura anticoncorrenziale dell’intesa”.

Conseguentemente “appare evidente che la strategia commerciale” puntasse “al fine di aumentare la clientela Tim: difatti, rendendo difficoltosa la fruizione dei contenuti Dazn svincolata dai servizi Tim, l’utente sarebbe stato indotto a rivolgersi prioritariamente a tale operatore, soprattutto considerando che l’offerta prevedeva, con un’unica bolletta, una serie di servizi (c.d. triple play) a prezzi inferiori rispetto a quelli di regola praticati separatamente sul mercato”. In merito poi alla censura di mancata applicazione delle esenzioni previste dal Vber, il Regolamento europeo sugli ‘accordi verticali’, “va rilevato come correttamente l’Agcm qualificava l’intesa esaminata come orizzontale, operando sia Dazn sia Tim nel mercato della fornitura dei servizi audiovisivi”; e tale circostanza risulta dirimente per escluderne l’applicabilità.

Quanto ai ricorsi proposti da Sky e Fastweb – società entrambe partecipanti al procedimento istruttorio anche in qualità di ‘soggetti segnalanti l’illecito’ – il Tar, premettendo come palese il fatto che “le censure rivolte avverso la valutazione dell’accordo del 3 agosto 2022 risultino infondate, atteso che sembrano ignorare un dato di fatto incontestabile, ossia la legittima assegnazione dei diritti tv a Dazn”, ha ritenuto che “emerge con evidenza la contraddittorietà (quale figura sintomatica dell’eccesso di potere) del provvedimento impugnato, atteso l’insanabile e inspiegabile contrasto tra la comunicazione delle risultanze istruttorie e la decisione finale”. Ecco che allora i giudici hanno ritenuto che “alla luce della parziale fondatezza delle censure spiegate da Sky e Fastweb, vanno accolti i loro ricorsi, con obbligo dell’Autorità di riavviare il procedimento istruttorio”.

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Al Hilal vince il campionato in Arabia, CR7 senza titoli

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L’Al Hilal ha conquistato il quarto titolo della Saudi Pro League in cinque anni, negando ancora una volta alla superstar portoghese Cristiano Ronaldo dell’Al Nassr la possibilità di vincere il trofeo. L’Al Hilal, che ha ingaggiato Neymar la scorsa estate ma che da ottobre è privo del brasiliano infortunato, si è imposto per 4-1 sull’Al-Hazem. Ancora imbattuto in 31 partite di campionato, l’Al Hilal ha ora 12 punti di vantaggio sull’Al Nassr a tre turni dalla fine.

Per CR7 è la seconda stagione in Arabia Saudita senza vincere il campionato. Dopo il clamoroso trasferimento del portoghese nel regno, altri grandi nomi del calcio hanno firmato contratti importanti con diversi club del Paese, tra cui Neymar, Karim Benzema, Sadio Mané, N’Golo Kanté e Riyad Mahrez. I membri delle “Big Four” saudite – Al Hilal, Al Nassr, Al Ittihad, il club di Benzema, e Al Ahli, la squadra di Mahrez – appartengono tutti al Public Investment Fund (PIF), un fondo sovrano che sta lavorando per diversificare l’economia saudita. L’Al Hilal e l’Al Nassr si incontreranno nuovamente nella finale della Coppa del Re il 31 maggio.

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