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Italia, Francia e Germania al centro della missione navale UE Aspides nel Mar Rosso

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Oggi, al Consiglio Affari esteri dell’Unione Europea, si discute di due importanti temi che coinvolgono l’Europa e il Medio Oriente: la soluzione dei due Stati per la crisi nella regione e il lancio della nuova missione militare navale Aspides.

Da un lato, c’è la perseveranza nella ricerca di una soluzione a lungo termine per la crisi in Medio Oriente, nonostante l’opposizione del primo ministro israeliano, Netanyahu. Dall’altro, c’è la presentazione della nuova missione militare UE, Aspides, destinata a difendere le navi mercantili nel Mar Rosso, minacciate dagli attacchi degli Houthi, con un impatto significativo sul commercio internazionale.

I protagonisti principali di questa missione navale sono l’Italia, la Francia e la Germania, che si sono uniti nell’affermare la necessità di questa operazione. I tre Paesi hanno recentemente emesso un documento congiunto su sicurezza e libertà di navigazione nel Mar Rosso, sottolineando l’importanza di utilizzare le strutture e le capacità già esistenti di Emasoh Agenor.

Agenor, una missione avviata su proposta francese nel 2020, ha dimostrato un notevole livello di cooperazione con gli Stati regionali arabi e del Corno d’Africa. Questo modello di collaborazione è ora l’obiettivo per Aspides, che avrà una missione difensiva, a differenza dell’operazione Prosperity Guardian lanciata dagli Stati Uniti e dal Regno Unito.

Il documento congiunto emesso da Italia, Francia e Germania invita l’Alto Rappresentante a compiere sforzi diplomatici per garantire che Aspides goda del massimo supporto possibile nella regione. Gli Stati membri sono altresì invitati a considerare la loro partecipazione, con mezzi navali o contributi di personale.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato che Aspides rappresenta un segnale politico importante per l’UE, indicando una direzione verso la difesa comune europea, fondamentale per una politica estera comune.

Oltre a Aspides, i ministri discuteranno anche del piano dell’Alto rappresentante UE, Josep Borrell, per rilanciare il processo di pace nella regione, basato sulla soluzione dei due Stati. Il documento suggerisce che gli Stati coinvolti definiscano le conseguenze previste in caso di adesione o mancato impegno nel piano di pace, con un implicito richiamo al premier israeliano Netanyahu, noto per la sua opposizione a uno Stato palestinese.

La riunione di oggi è un passo fondamentale verso il lancio ufficiale dell’operazione Aspides, previsto per il 19 febbraio, e indica il ruolo centrale che Italia, Francia e Germania stanno svolgendo nella promozione della sicurezza e della stabilità nella regione del Mar Rosso.

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Kiev, più di 30 località sotto il fuoco russo nel Kharkiv

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Sono ancora in corso i combattimenti nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, dove più di 30 località sono sotto il fuoco russo e quasi 6.000 residenti sono stati evacuati, secondo il governatore regionale. “Più di 30 località nella regione di Kharkiv sono state colpite dall’artiglieria nemica e dai colpi di mortaio”, ha scritto Oleg Synegoubov sui social network.

Il governatore ha aggiunto che dall’inizio dei combattimenti sono stati evacuati da queste zone un totale di 5.762 residenti. Le forze russe hanno attraversato il confine da venerdì per condurre un’offensiva in direzione di Lyptsi e Vovchansk, due città situate rispettivamente a circa venti e cinquanta chilometri a nord-est di Kharkiv, la seconda città del Paese.

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Insulti sui social tra Netanyahu e il leader colombiano Petro

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Scambio di insulti, sui social, tra il presidente colombiano, Gustavo Petro, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Quest’ultimo ha detto che il suo Paese non avrebbe preso “lezioni da un antisemita che sostiene Hamas”, dopo che Petro, pochi giorni fa, aveva chiesto alla Corte penale internazionale dell’Aja di emettere un ordine d’arresto nei confronti di Netanyahu. “Signor Netanyahu, passerai alla storia come un genocida”, ha risposto a sua volta il leader progressista colombiano, smentendo di appoggiare Hamas in quanto “sostenitore della democrazia repubblicana, plebea e laica”. “Sganciare bombe su migliaia di bambini, donne e anziani innocenti non fa di te un eroe. Ti poni al fianco di coloro che hanno ucciso milioni di ebrei in Europa. Un genocida è un genocida, non importa se ha una religione o no. Cerca almeno di fermare il massacro”, ha postato Petro.

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Mitsotakis oggi in visita a Ankara per incontro con Erdogan

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Il premier greco Kyriakos Mitsotakis verrà ricevuto oggi a Ankara dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan: l’incontro inizierà intorno alle 16.00, ora locale; seguiranno le dichiarazioni congiunte alla stampa e una cena, dopo la quale Mitsotakis tornerà ad Atene, riporta Kathimerini. Si tratta della prima visita istituzionale di Mitsotakis ad Ankara – nel marzo 2022 aveva incontrato il presidente turco a Istanbul – e della prima visita negli ultimi cinque anni di un premier greco nella capitale turca. L’obiettivo della Grecia, riporta Kathimerini, è quello di “evitare attriti e di confermare la chimica personale raggiunta tra i due leader nell’ultimo anno”.

Le difficoltà nel mantenere un clima disteso sono riaffiorate recentemente sia dopo l’annuncio della creazione di un parco marino nell’Egeo da parte di Atene, sia con la decisione di Erdogan di riaprire a Istanbul l’ex chiesa bizantina di San Salvatore in Chora, convertita in moschea, nei giorni della pasqua ortodossa. Questa visita, che fa seguito a quella del presidente turco nella capitale greca lo scorso dicembre, dove i due leader hanno firmato una Dichiarazione di amicizia e buon vicinato, rientra in una fase di “risoluzione dei problemi”, ha dichiarato Erdogan a Kathimerini. “Spetta a noi calmare le relazioni tra i due Paesi (…) per garantire che la pace e la tranquillità regnino per sempre su entrambe le sponde dell’Egeo”, ha aggiunto il presidente turco, affermando di voler “elevare il livello delle relazioni bilaterali a un livello senza precedenti”. Parole di distensione ricalcate dal premier greco, che in un’intervista al quotidiano turco Milliyet, ha ribadito di voler “procedere su un percorso costruttivo” perché “non siamo nemici, siamo vicini”.

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