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‘Nato per giocare’,Bellingham porta il calcio nel futuro

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Un giocatore universale, nato per il calcio moderno. Anzi, in grado di portare nel futuro lo sport universale. Jude Bellingham non smette di stupire e battere record, tanto da far impallidire mostri sacri come Cristiano Ronaldo e Alfredo Di Stefano. Numeri, classe, forza e dinamismo targati Jude grande protagonista anche nella vittoria 4-2 del suo Real Madrid contro il Napoli in Champions League.

Con quindici gol (dopo quello segnato di testa ieri su cross prefetto di Alaba ai campioni d’Italia) in appena sedici presenze al suo primo anno con le merengues, il centrocampista della nazionale inglese ha griffato il miglior inizio di sempre tra i big del Real Madrid. A chi gli chiedeva se si sentisse giocatore “nato per il Real” lui ha risposto con naturalezza: “io mi sento un giocatore nato per il calcio”. Neppure due leggende come CR7 e Di Stefano, che si “fermarono” a 13, né Ferenc Puskás (11), riuscirono a fare tanto. Di questi 15 gol, Bellingham ne ha realizzati 11 nella Liga e 4 in Champions League. A soli 20 anni è diventato anche il primo giocatore a segnare in ciascuna delle sue prime quattro presenze in Champions League con il Real Madrid.

Quando parla di lui il suo allenatore, Carlo Ancelotti, appare estasiato: “È spettacolare nell’entrare nell’area, entra come una moto – ha detto nel dopo partita con il Napoli il tecnico italiano – “È sorprendente perché nessuno avrebbe potuto immaginare un adattamento così rapido qui, a questo club e al calcio che sta mostrando. Sorprende i tifosi, i compagni di squadra e persino i rivali”. Un calciatore capace di coprire praticamente tutti i ruoli con una naturalezza impressionante, dalla difesa all’attacco (il centrocampista, il fantasista a suon di assist, il laterale e il bomber). Forte sia tecnicamente che tatticamente è nato e cresciuto sui paludosi campi di Birmingham e sin da ragazzino ha dimostrato di abbinare testa e talento, due elementi condivisi da chiunque lo abbia conosciuto in giovane età.

Nato a Stourbridge, West Midlands, il 29 giugno del 2003, da padre inglese e madre africana, la passione per il calcio al piccolo Jude viene subito trasmessa dalla figura paterna: Mark Bellingham infatti, di professione poliziotto, giocò per molti anni nelle serie dilettantistiche del Paese come centravanti, realizzando più di 700 gol in carriera.

Prima di tutto però suo papà Mark gli infuse la fede per la squadra della sua città, il Birmingham City. In questa squadra Bellingham muoverà i primi passi da calciatore, entrando nel vivaio a 7 anni ed esordendo a 16 anni e 38 giorni, il 6 agosto 2019, da titolare in una partita di Coppa di Lega contro il Portsmouth, match perso dal Birmingham per 3-0, ma in cui Jude venne giudicato come il migliore in campo dei suoi: inutile dire che quello fu un record assoluto per il club, con il neo 16enne capace di battere il precedente primato di Trevor Francis (che esordì a 16 anni e 139 giorni) nel 1970.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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Coppa Italia: Allegri espulso al 94′, “dov’è Rocchi?”

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Un Massimiliano Allegri furioso per una punizione concessa all’Atalanta, è stato espulso al 94′ della finale di Coppa dall’arbitro Maresca. Dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso, Allegri ha continuato a protestare ed uscendo ha urlato più volte verso la tribuna autorità “dov’è Rocchi?”, ovvero il designatore degli arbitri.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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