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Soru lascia Pd,centrosinistra sardo separato al voto

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Il centrosinistra sardo in vista delle regionali del 2024 rischia una spaccatura insanabile che potrebbe pregiudicare le elezioni. Dopo l’investitura ufficiale di Alessandra Todde (che lascerà la vice presidenza M5s) da parte della coalizione di campo largo con Pd, M5s e altre sigle autonomiste, oggi Renato Soru, patron di Tiscali ed ex governatore sardo, ha confermato la sua candidatura e ha annunciato il suo addio al partito guidato da Elly Schlein. Lo fa dopo che da settimana stava agitando le acque dell’alleanza e dopo che alcuni partiti hanno disertato il tavolo del campo largo per abbracciare la “rivoluzione gentile” dello stesso Soru. “Sono stato tra le 40 persone che hanno fondato il Pd, ho consegnato al partito un movimento che mi ha sostenuto, gli ho consegnato la passione, la competenza e la mia voglia di partecipazione politica.

Questo diritto alla partecipazione ora me lo riprendo e lo metto a disposizione di un nuovo soggetto politico”, ha spiegato davanti a una platea di circa 600 persone a Cagliari. Con Soru tre partiti fuoriusciti la scorsa settimana dal campo largo: i Progressisti, +Europa e gli indipendentisti di Liberu. Soru e compagni hanno sempre chiesto che si svolgessero le primarie per la scelta del candidato, ma il campo largo le ha escluse sin da subito convergendo sul nome di Todde, frutto, secondo i dissidenti, di un accordo romano tra i Dem e i pentastellati. Ma arrivare divisi alla sfida delle urne, con anche l’incognita di un forte astensionismo, rischia di consegnare il governo dell’isola di nuovo al centrodestra.

Lo ha detto chiaramente la stessa Todde alla sua prima uscita ufficiale: “credo che la strada maestra sia l’inclusione, aprire porte e combattere fino all’ultimo secondo perché non possiamo fare questo regalo ai nostri avversari, dobbiamo essere uniti, coesi e forti”. Così sono al lavoro le diplomazie che sino all’ultimo da un lato tentano di riportare Soru nella linea del Pd, e dall’altro puntano a far accettare a Todde la partecipazione a una consultazione popolare – magari ristretta – per decidere definitivamente chi guiderà il centrosinistra sardo. Un dialogo che Todde ieri ha assicurato costante con Soru, smentita però dallo stesso ex governatore: “Non ho ricevuto nessuna telefonata, sono mesi che non ci sentiamo – ha sottolineato -. Così come non ricevo chiamate da tempo da parte di dirigenti del partito democratico”. I tempi, però, sono stretti e ricucire non sarà così semplice.

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Campania: De Luca, Meloni non può parlare di lotta alla camorra

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“Io amo molto i tanti esponenti del mondo cattolico che in questo momento per esempio stanno utilizzando le risorse stanziate alla Regione Campania per gli oratori. Ci sono decine di parroci che stanno creando cose bellissime per aggregare i giovani nelle loro parrocchie. È un lavoro prezioso di aggregazione delle giovane generazioni. E soprattutto sono convinto che la lotta alla camorra la si fa creando il lavoro, aprendo i cantieri, e quindi chi non può parlare di lotta alla camorra è il governo Meloni, che tiene bloccate le risorse da più di un anno, altro che camorra”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione dei lavori allo stadio Collana di Napoli, rispondendo a una domanda sulle polemiche seguite alle sue parole sul parroco di Caivano don Maurizio Patriciello.

“La lotta alla camorra – ha aggiunto De Luca – si fa creando lavoro, non facendo demagogia. La lotta alla camorra si fa difendendo l’unità d’Italia, non spaccando l’Italia e calpestando le ragioni del Sud. Non solo i fondi sviluppo e coesione che sono bloccati, ma i fondi per la sanità, i fondi per il trasporto. Non c’è ancora molta gente che nel Sud ha capito bene il pericolo che corriamo. Noi dobbiamo combattere con molta serenità e soprattutto superando questo clima di subalternità, di sottomissione, di vassallaggio. Siamo di fronte ad una prova di burocratismo che sta dando questo Governo che non si è mai vista. Questi sono i problemi reali. Tutto il resto sono strumentalizzazioni, assolutamente inutili e improprie”, ha concluso De Luca.

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Politica

Graziano (Pd), grave uso foto don Patriciello in campagna Fdi

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“La lotta alla camorra non può essere né irrisa, né strumentalizzata. La seconda cosa non è meno grave della prima” così il deputato democratico, Stefano Graziano, commenta l’utilizzo dell’immagine di don Patriciello nella campagna elettorale di un candidato di Fdi. Il riferimento è alla vicenda di cui riferisce la Repubblica Napoli.

Il deputato Marco Cerreto, in lizza per le Europee, solidarizza con don Maurizio Patriciello dopo la polemica innescata dal governatore De Luca. “Non avevo intenzione di strumentalizzare nessuno – dice interpellato dal quotidiano – non c’è scritto di votare per me. E’ una manchette che uso sempre sui social e su quella faccio la mia comunicazione”.

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Burlando, ho incontrato Spinelli per dargli un’opinione

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“Questo è uno scandalo che riguarda tutta l’Italia”. Lo ha detto l’ex presidente della Liguria ed ex sindaco di Genova Claudio Burlando, intervistato dal Corriere della sera. Secondo Burlando, il suo successore Giovanni Toti “dava l’impressione di trattare per sé, non per il bene pubblico”.

Anche l’ex governatore ha incontrato di recente l’imprenditore Aldo Spinelli: “Quarant’anni che mi occupo di queste cose. Molto complesse. Non mi sono mai negato quando qualcuno mi ha chiesto un confronto. Ribadisco: oggi io non ho alcun potere decisionale. In quel momento, Spinelli stava litigando con l’uomo genovese di Psa. Ogni volta che si libera un’area, in porto c’è una zuffa. Mi ha chiesto la mia opinione.

Credo che lui abbia reso pubblico l’incontro per fare ingelosire Toti. Tutto qui”, sostiene Burlando. E sulle parole del dirigente Pd Andrea Orlando, che ha definito ‘crepuscolare’ la fine del suo mandato, replica: “L’ho trovato un giudizio ingeneroso e poco informato. Andrea afferma anche di avere indicato Ferruccio Sansa, vicino ai Cinque Stelle, alle Regionali del 2020. Dove il centrosinistra ha avuto il peggior risultato della sua storia. Non so se faccia bene a rivendicare quella scelta. E non sono sicuro che sia questa la strada per vincere”.

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