Russia e il Kazakistan rimangono “stretti alleati”, nonostante le “difficoltà” del momento. Nelle parole del presidente russo Vladimir Putin c’è tutto il significato della sua visita ad Astana, con la quale Mosca intende riaffermare la sua influenza sulle ex repubbliche sovietiche, minacciata dall’attivismo diplomatico degli Usa, di Paesi europei ma anche della Turchia e della Cina. La visita è avvenuta pochi giorni dopo un viaggio nello stesso Kazakistan del presidente francese Emmanuel Macron, accompagnato da una sessantina di imprenditori, e poi di una delegazione americana guidata da un alto funzionario del Dipartimento di Stato. Oggi, invece, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha partecipato con i leader di Iran, Pakistan e altri Paesi della regione a un vertice dell’Organizzazione per la cooperazione economica a Tashkent, in Uzbekistan.
Dall’inizio del conflitto in Ucraina il presidente kazako, Kassym-Jomart Tokayev, cerca di mantenersi neutrale, conservando i buoni rapporti con Mosca ma anche con gli occidentali. Il mese scorso, in una conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, aveva detto che il suo Paese aderisce al regime sanzionatorio contro la Russia. E alcuni giorni fa il vice ministro del Commercio, Kairat Torebayev, aveva aggiunto che il Kazakistan aveva sospeso l’esportazione verso la Russia di 106 tipi di prodotti – tra i quali droni, loro parti, chip e altri componenti elettronici – provenienti da altri Paesi e veicolati verso Mosca con il sistema delle triangolazioni. Nonostante questi motivi di tensione, Tokayev ha accolto Putin sottolineando quello che ha definito il “significato storico” della visita e affermando che “il Kazakistan e la Russia sono alleati e partner strategici”.
Da parte sua il presidente russo ha detto che capisce “tutte le difficoltà associate con la situazione del momento”. Ma si è detto “fiducioso che, basandosi sulle priorità degli interessi nazionali” i due Paesi saranno capaci di “risolvere le questioni senza violare nessuna obbligazione internazionale”. Il Kazakistan, cioè, potrà mantenere i suoi legami con Mosca senza inimicarsi l’Occidente. Anche perché in ballo ci sono progetti strategici che possono vedere il Paese centroasiatico protagonista nello sviluppo di questa parte del mondo per i prossimi decenni. Come la costruzione di un gasdotto e oleodotti per portare il gas e il petrolio russi verso la Cina, il mercato che promette di sostituire quello europeo dopo la chiusura imposta con le sanzioni. Putin ha detto di avere discusso con Tokayev anche di cooperazione in campo militare. Il Kazakistan fa parte dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Csto), un’alleanza guidata da Mosca che raggruppa varie ex repubbliche sovietiche. Il prossimo vertice del Csto è in programma il 23 novembre a Minsk, dove Putin ha detto che sarà presente, anche per un nuovo incontro bilaterale con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.