“La soluzione” in Medio Oriente “è porre fine all’occupazione” israeliana “e alle colonie”: alla conferenza internazionale per gli aiuti umanitari a Gaza convocata dal presidente francese Emmanuel Macron, il premier palestinese Mohammed Shtayyeh lancia un appello alla comunità internazionale sottolineando che “il tempo è prezioso” quando “sei bambini vengono uccisi ogni ora”.
Leader e rappresentanti da tutto il mondo si sono riuniti all’Eliseo per sottolineare la necessità di proteggere i civili, con Macron che ha invocato “nell’immediato” una pausa umanitaria e nel frattempo “lavorare per un cessate il fuoco”. E se da una parte il diritto di Israele a difendersi non va messo in discussione, “è essenziale sottolineare che Hamas non rappresenta la popolazione palestinese”, ed “è imperativo proteggere tutti i civili in ogni momento, nel rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Intervenuto per l’Italia all’incontro di ritorno dalla ministeriale G7 a Tokyo, il vicepremier ha evidenziato come Roma sia “pronta a fare la sua parte” per i palestinesi: la nave militare Vulcano con assetti sanitari è già partita da Civitavecchia in direzione delle coste di Gaza, mentre si lavora per l’invio di un ospedale. E c’è l’impegno a curare i minori della Striscia negli ospedali italiani, grazie alla collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti.
La conferenza ha visto l’intervento, tra gli altri, dei primi ministri di Grecia, Irlanda e Lussemburgo, nonché i presidenti del Consiglio e della Commissione europea, Charles Michel e Ursula von der Leyen, il commissario generale di Unrwa Lazzarini, il capo degli Aiuti di emergenza Onu Griffiths e il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa Spoljaric Egger. Assente invece il governo israeliano, ma il capo di Stato francese ha parlato martedì con il primo ministro Benyamin Netanyahu e gli parlerà dopo. Nessuna dichiarazione finale, l’obiettivo dell’Eliseo era una riunione “operativa”, e in questa direzione va l’annuncio di Macron dello stanziamento di 80 milioni di euro supplementari in aiuti umanitari per le popolazioni palestinesi, per un totale di 100 milioni per il 2023. Ma l’incontro è stato anche occasione per ricordare la sofferenza della popolazione palestinese di Gaza vittima della guerra, mentre il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha denunciato “il silenzio internazionale sulle violazioni del diritto umanitario internazionale perpetrate da Israele” nel territorio palestinese.
Quella della Striscia è una “situazione umanitaria disastrosa”, secondo Michel, mentre il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha parlato di “incubo umanitario senza fine”. Per porvi rimedio, la soluzione immediata è la garanzia di pause umanitarie per permettere ai civili di allontanarsi dalle ostilità e l’ingresso degli aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah: “una priorità”, secondo von der Leyen, mentre anche per Tajani “la porta di Rafah deve essere aperta il più possibile”. Proprio mentre giungeva l’annuncio dell’apertura di 6 ore della strada che collega il nord al sud della Striscia per i civili palestinesi, il titolare della Farnesina ha ribadito la posizione italiana “favorevole a una serie di pause nei combattimenti”.
“L’obiettivo finale è la pace”, ha sottolineato il vicepremier. Ma il percorso è lungo, e se nell’immediato le pause umanitarie daranno sollievo alla popolazione civile palestinese, dall’altra “non può esserci un cessate il fuoco fin quando Hamas continua a lanciare missili su Israele, perché non possiamo non preoccuparci della popolazione civile israeliana”. I miliziani palestinesi “sono il peggior nemico del popolo” innocente della Striscia, ha ribadito il capo della diplomazia italiana, che punta al dialogo con l’Autorità nazionale palestinese: “E’ il nostro solo interlocutore” e rafforzarne il sostegno è “di importanza vitale” per arrivare all’obiettivo condiviso di due popoli e due Stati, ha detto il vicepremier, che a margine della conferenza ha incontrato il premier palestinese.