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Cronache

Musicista ucciso a Napoli, l’assassino “pronto a chiedere scusa”

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È “in stato di choc, affranto e pronto a chiedere scusa” il 17enne che giovedì scorso, dopo una banale lite per un parcheggio, ha ucciso a colpi di pistola il giovane musicista Giogiò Cutolo, a Napoli. Lo dice l’avvocato Davide Piccirillo, legale dell’omicida reo confesso, alla vigilia dei funerali in programma domani a Napoli, con il lutto cittadino proclamato dal sindaco in memoria della vittima. La morte di Giovanbattista Cutolo sta suscitando da giorni dolore e profonda commozione: alle esequie si prevede la presenza di migliaia di persone, tanto da spingere il Comune all’installazione di un maxischermo, all’esterno della basilica del Gesù Nuovo, per far seguire il rito a chi non troverà posto in chiesa.

L’ultimo saluto al brillante musicista di 24 anni, giovane promessa dell’Orchestra Scarlatti, sarà celebrato dall’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, alla presenza di istituzioni locali e nazionali: è annunciata la presenza dei ministri dell’Interno, Piantedosi, e della Cultura, Sangiuliano, oltre che del primo cittadino Gaetano Manfredi e del governatore Vincenzo De Luca. In piazza del Gesù, analogamente a quanto avviene in occasione della festa dell’Immacolata, le strade di accesso saranno presidiate – informa il Comune – per il controllo dei flussi in entrata, “al fine di evitare che il numero di persone presenti possa superare la capienza dell’area”. In prima fila ci sarà Daniela Di Maggio, la madre della vittima, che dal giorno del delitto ha ripetuto più volte la richiesta di una pena severa e certa per l’assassino, sollecitando anche la premier Giorgia Meloni, che le ha telefonato, a un impegno per l’abbassamento dell’età imputabile dei minori in caso di delitti di particolare gravità.

Appare molto difficile che il segnale di pentimento lanciato dall’omicida possa essere accolto dai familiari di Giogiò: in ogni caso il legale sottolinea che il 17enne, chiuso nel carcere di Nisida, “è stato subito collaborativo, ha ammesso le sue responsabilità e ha fatto ritrovare la pistola, quando è venuto a conoscenza dell’entità dell’accaduto: ha metabolizzato ed è pronto ad affrontare il suo debito con la giustizia”. Sulla pistola sono iniziati una serie di accertamenti tecnici, anche se la dinamica dell’episodio è ormai chiara. All’esterno del pub di piazza Municipio, dopo la lite, il 17enne ha esploso tre colpi di pistola ad altezza d’uomo, ferendo mortalmente Cutolo. Il minore ha poi sostenuto di non essersi reso conto di quanto accaduto, tanto da essersi allontanato dal luogo della tragedia per giocare una partita a carte.

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Caso Iovino, dubbi su motivi lite tra Fedez e personal trainer

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Non è certo che la lite scoppiata alla discoteca The Club tra Fedez e Cristiano Iovino abbia riguardato una ragazza che era in compagnia del rapper. Anzi, secondo fonti vicine al cantante, ex di Chiara Ferragni, ci sarebbero altre ragioni relative ai dissapori tra lui e il personal trainer romano, poi aggredito, quella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso, da un gruppo di 8-9 persone, tra cui ultras rossoneri legati all’artista, fuori dal suo appartamento milanese qualche ora dopo. I motivi che avrebbero originato la lite a cui sarebbe seguita la presunta spedizione punitiva al momento, però, non vengono chiariti. Intanto, stando a quanto riportato oggi da alcuni quotidiani, subito dopo i fatti di quella notte, dopo aver sentito alcuni testimoni, tra cui due guardiani del palazzo di via Marco Ulpio Traiano, abitazione milanese di Iovino, e dopo aver visionato le immagini delle telecamere (sia quelle del locale che quelle fuori dalla casa di Iovino) i carabinieri hanno denunciato in Procura Fedez per rissa. Il fascicolo è coordinato dal pm Michela Bordieri. Fedez, con dichiarazioni di ieri, ha negato di essere stato presente davanti a casa di Iovino, dove è avvenuto il pestaggio (non denunciato dal 37enne), ma sia le testimonianze che le immagini delle telecamere confermerebbero la sua presenza.

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Cronache

Giubileo: indulgenza anche astenendosi da media e social network

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L’Indulgenza plenaria giubilare potrà essere conseguita anche “astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni, reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network, e da consumi superflui”. È quanto stabiliscono le norme della Penitenzieria apostolica per il Giubileo Ordinario 2025. L’indulgenza giubilare è concessa anche praticando la tradizionale astinenza del venerdì, nonché “devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie; dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili forme di personale impegno”.

La Penitenzieria esorta inoltre tutti i sacerdoti ad offrire ai fedeli “la più ampia possibilità” di accedere al Sacramento della Riconciliazione, “adottando e pubblicando fasce d’orario per le confessioni, in accordo con i parroci o i rettori delle chiese limitrofe, facendosi trovare in confessionale, programmando celebrazioni penitenziali a cadenza fissa e frequente, offrendo anche la più ampia disponibilità di sacerdoti che, per raggiunti limiti di età, siano privi di incarichi pastorali definiti”, con la possibilità di confessarsi anche durante le messe.

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Bastonate e coltellate al compagno, arrestata

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Un’italiana di 55 anni è stata arrestata in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Genova per tentato omicidio. Lo scorso 26 aprile, in serata, in zona Genova Voltri, al termine dell’ennesima lite scoppiata in casa per motivi economici, la donna ha colpito con un manico di scopa il suo compagno di 70 anni in varie parti del corpo, fino a farlo cadere a terra. Poi lo ha accoltellato all’addome .

Prima di scappare lo ha anche derubato di 100 euro. La vittima è riuscita a trascinarsi in strada e un passante ha chiamato ambulanza e carabinieri. L’uomo, dopo le prime cure, è stato trasportato in Pronto Soccorso, in codice rosso. Attualmente, dopo due interventi chirurgici, l’uomo non versa più in pericolo di vita ma la prognosi rimane riservata. L’autrice del reato, che era stata immediatamente fermata e denunciata dai carabinieri in attesa degli accertamenti investigativi, è stata trasferita nella casa circondariale di Genova Pontedecimo.

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