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Blitz di Zelensky in Olanda e Danimarca: avremo gli F-16

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Alla fine, dopo mesi di richieste, l’Ucraina ha ricevuto la garanzia che otterrà gli F-16. Una volta ottenuto il via libera dagli Stati Uniti, Danimarca e Olanda si sono impegnate a consegnare a Kiev una flotta aerea composta da 61 dei temutissimi caccia. Poche ore prima del blitz con cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato in Olanda e Danimarca per chiudere la trattativa, Mosca ha denunciato l’attacco di un drone ucraino nella stazione della città russa di Kursk che, dopo essere stato abbattuto, avrebbe ferito almeno cinque persone. Forse una reazione all’attacco russo sulla città ucraina di Chernihiv, che ha portato alla morte di 7 persone e per il quale il presidente ucraino ha giurato vendetta e “una risposta notevole”. Da Amsterdam e Copenaghen, intanto, è arrivata quella diplomatica sui caccia.

“Una decisione storica”, ha esultato Zelensky pubblicando un selfie con il primo ministro olandese Mark Rutte, “un altro passo verso il rafforzamento dello scudo aereo dell’Ucraina”. L’Olanda porterà in dote 42 velivoli da combattimento, la Danimarca altri 19, stando a quanto ha dichiarato il presidente ucraino. Copenaghen punta a mandare i primi 6 caccia F-16 verso la fine dell’anno. Gli aerei saranno comunque pronti per difendere i cieli ucraini solo alla fine dell’addestramento dei piloti di Kiev, che è già iniziato (come già riportato dal ministro della Difesa Oleksii Reznikov), ma che probabilmente non finirà prima del 2024. Agli F-16 si potrebbero aggiungere anche gli aerei da combattimento svedesi Gripen. Zelensky ha parlato di discussioni in corso per la fornitura a Kiev dei caccia di Stoccolma, spiegando che i piloti ucraini stanno già testando i jet svedesi. Gli aerei statunitensi sono la prima scelta, non l’unica, ma anche per i Gripen servirà l’ok di Washington visto che fornisce alcune delle componenti dei caccia.

Mentre gli ucraini puntellano la loro difesa aerea, Mosca mantiene cinque navi da guerra in servizio di combattimento nel Mar Nero, tra cui una armata con un massimo di 4 missili Kalibr, e un’altra sul Mar d’Azov, oltre alle 8 presenti nel Mediterraneo. Nella notte le forze russe avrebbero impedito a un drone ucraino di sorvolare la capitale russa e, come sempre in questi casi, gli aeroporti di Domodedovo e Vnukovo hanno sospeso per alcune ore arrivi e partenze. Sul terreno, nella regione di Kharkiv un uomo di 71 anni è stato ucciso a seguito degli attacchi russi. Stessa sorte è toccata ad altre due persone nel Kherson. La Russia ha bombardato Kozatske causando la morte di una donna di 60 anni, mentre a Novoberyslav due ordigni esplosivi lanciati da un drone hanno colpito un uomo di 33 anni che camminava per la strada.

Tutti effetti di una guerra che potrebbe durare anni secondo il Wall Street Journal, perché nessuno dei due attori principali ha degli obiettivi politici chiari e raggiungibili. Proprio dalla stampa americana, inoltre, continua a filtrare impazienza per l’andamento della controffensiva ucraina. Il Washington Post sostiene che Kiev sembra a corto di opzioni in quella che era stata definita come un’operazione cruciale per riconquistare una significativa parte del territorio occupato dalla Russia. Questo conflitto prolungato ha rifletti anche sulla crisi alimentare mondiale che si aggravata dopo l’uscita di Mosca dall’accordo sul grano. Questo tema è stato affrontato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan in una visita a Budapest, su invito del primo ministro ungherese Viktor Orban, in occasione della festa nazionale ungherese. Al centro dei colloqui, oltre ai temi di cooperazione bilaterale, anche la guerra in Ucraina e la sicurezza nel Mar Nero dopo la fine dell’intesa Mosca-Kiev sull’export di cereali.

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Blinken in visita a sorpresa in Ucraina

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in visita a sorpresa in Ucraina. Il capo della diplomazia Usa è giunto stamattina a Kiev con un treno notturno dalla Polonia. E’ previsto un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo i giornalisti al seguito di Blinken. Si tratta del quarto viaggio in Ucraina del segretario di stato americano dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022. La visita è intesa a rassicurare Kiev sul continuo sostegno degli Stati Uniti e a promettere un flusso di armi in un momento in cui Mosca sta conducendo una pesante offensiva nella regione nordorientale ucraina di Kharkiv.

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‘Chora è una moschea’, scintille Erdogan-Mitsotakis

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La moschea di Kariye a Istanbul, un tempo chiesa ortodossa di San Salvatore in Chora e tesoro del patrimonio bizantino, diventa tempio della discordia tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il premier greco Kyriakos Mitsotakis, nel giorno della visita del leader ellenico ad Ankara proprio per confermare la stagione di buon vicinato tra i due Paesi dopo decenni di tensioni. Le divergenze sulla moschea si sono riaccese nei giorni scorsi, dopo che il 6 maggio scorso San Salvatore in Chora, chiesa risalente al V secolo e tra i più importanti esempi dell’architettura bizantina di Istanbul, è stata riaperta dopo lavori di restauro durati quattro anni.

Convertita in moschea mezzo secolo dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei turchi ottomani del 1453, Chora è stata trasformata in un museo dopo la Seconda guerra mondiale, quando la Turchia cercò di creare una repubblica laica dalle ceneri dell’Impero Ottomano. Ma nel 2020 è nuovamente diventata una moschea su impulso di Erdogan, poco dopo la decisione del presidente di riconvertire in moschea anche Santa Sofia, che come Chora era stata trasformata in un museo. La riapertura aveva suscitato malcontento ad Atene, con Mitsotakis che aveva definito la conversione della chiesa come “un messaggio negativo” e promesso alla vigilia del suo viaggio ad Ankara di chiedere a Erdogan di tornare sui suoi passi in merito. Una richiesta respinta al mittente: “La moschea Kariye nella sua nuova identità resta aperta a tutti”, ha confermato Erdogan in conferenza stampa accanto a Mitsotakis.

“Come ho detto al premier greco, abbiamo aperto al culto e alle visite la nostra moschea dopo un attento lavoro di restauro in conformità con la decisione che abbiamo preso nel 2020”, ha sottolineato. “Ho discusso con Erdogan della conversione della chiesa di San Salvatore in Chora e gli ho espresso la mia insoddisfazione”, ha indicato in risposta il leader greco, aggiungendo che questo “tesoro culturale” deve “rimanere accessibile a tutti i visitatori”. Nulla di fatto dunque sul tentativo di Atene di riscrivere il destino del luogo di culto. Ma nonostante le divergenze in merito, la visita di Mitsotakis ad Ankara segna un nuovo passo nel cammino di normalizzazione intrapreso dai due Paesi, contrapposti sulla questione cipriota e rivali nel Mediterraneo orientale. A dicembre i due leader hanno firmato una dichiarazione di “buon vicinato” per sancire una fase di calma nei rapporti iniziata dopo il terremoto che ha ucciso più di 50.000 persone nel sud-est della Turchia, all’inizio del 2023. “Oggi abbiamo dimostrato che accanto ai nostri disaccordi possiamo scrivere una pagina parallela su ciò che ci trova d’accordo”, ha sottolineato Mitsotakis accanto a Erdogan, confermando la volontà di “intensificare i contatti bilaterali”. Perché “l’oggi non deve rimanere prigioniero del passato”.

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Kiev, più di 30 località sotto il fuoco russo nel Kharkiv

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Sono ancora in corso i combattimenti nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, dove più di 30 località sono sotto il fuoco russo e quasi 6.000 residenti sono stati evacuati, secondo il governatore regionale. “Più di 30 località nella regione di Kharkiv sono state colpite dall’artiglieria nemica e dai colpi di mortaio”, ha scritto Oleg Synegoubov sui social network.

Il governatore ha aggiunto che dall’inizio dei combattimenti sono stati evacuati da queste zone un totale di 5.762 residenti. Le forze russe hanno attraversato il confine da venerdì per condurre un’offensiva in direzione di Lyptsi e Vovchansk, due città situate rispettivamente a circa venti e cinquanta chilometri a nord-est di Kharkiv, la seconda città del Paese.

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