Collegati con noi

Esteri

Rientrati dal Niger 65 militari, la missione dal 2018

Pubblicato

del

Sono rientrati nella tarda serata di ieri in Italia 65 militari del contingente italiano presente in Niger. Il KC 767 dell’Aeronautica Militare è atterrato all’aeroporto di Pratica di Mare con a bordo anche 10 militari dell’esercito statunitense. Il volo militare era decollato da Niamey alle ore 19:30 locali di sabato è atterrato in Italia intorno alle 23:50 dopo circa 5 ore di volo. Le operazioni di imbarco e decollo del personale si sono svolte regolarmente e senza criticità alcuna. Il personale italiano evacuato appartiene al contingente militare attualmente impiegato nella missione di addestramento ‘Misin’ in corso nel Paese africano.

Con questo volo la “Difesa ha inteso aumentare ulteriormente l’autonomia logistica della base italiana in Niger, ottimizzando anche le sue capacità ricettive, qualora si renda necessario accogliere i connazionali civili e, in caso di urgenza, evacuarli”, spiega una nota del ministero. Ad oggi rimangono a Niamey circa 250 militari italiani e per la prossima settimana sono stati già programmati ulteriori voli. Avviata nel 2018 in base agli accordi di cooperazione temporanea tra i governi italiano e nigerino, la Missione italiana bilaterale di supporto Misin è composta dai militari dell’Aeronautica, dell’Esercito, della Marina e dei Carabinieri, che dispongono di mezzi aerei e terrestri, il cui compito fondamentale è la formazione dei soldati locali principalmente in funzione di contrasto all’avanzata dei gruppi jihadisti operativi in tutto il Sahel.

Sono in totale quasi 10 mila i militari nigerini addestrati finora nei centri di Niamey, Agadez e Arlit. Dal luglio 2021 è stata creata anche una cellula Cimic (Civilian Military Cooperation) per lo sviluppo e l’attuazione di progetti in collaborazione con le istituzioni civili mirati a garantire la disponibilità di materiali ed equipaggiamenti che vengano incontro alle necessità della popolazione locale. In particolare, nei settori dell’istruzione e della sanità la Misin ha messo in campo progetti per oltre 500 mila euro.

Advertisement

Esteri

Trump affida il dialogo con Mosca al suo uomo di fiducia Witkoff, uno che fa affari con oligarchi russi

Pubblicato

del

Donald Trump ha estromesso Keith Kellogg dai contatti sulla guerra in Ucraina. Il generale, pur essendo l’inviato ufficiale della Casa Bianca, è stato considerato in conflitto d’interessi per via del lavoro della figlia, che collabora con un’agenzia impegnata a fornire farmaci a Kiev. La notizia, rilanciata dalla stampa russa e dai servizi d’intelligence di Mosca, ha spinto Trump a escluderlo dalle trattative.

Witkoff entra in scena senza incarichi ufficiali

Al suo posto, Trump ha affidato i contatti con il Cremlino a Steve Witkoff, immobiliarista newyorkese e suo collaboratore personale. Witkoff non ha alcuna esperienza diplomatica né una posizione formale all’interno delle istituzioni americane. Tuttavia, gode della fiducia diretta dell’ex presidente e sembra avere piena libertà d’azione nei rapporti con la Russia.

L’ombra dell’oligarca Blavatnik nei suoi affari

A rendere controversa la scelta di Witkoff è il suo socio d’affari, Leonard Blavatnik, miliardario nato a Odessa, naturalizzato americano e britannico, considerato uno degli oligarchi più influenti. Blavatnik è finito nella lista delle sanzioni dell’Ucraina per i suoi rapporti con l’economia russa. Con Witkoff ha gestito operazioni immobiliari per oltre un miliardo di dollari.

Gli affari miliardari costruiti nell’era post-sovietica

Blavatnik ha fatto fortuna negli anni delle privatizzazioni in Russia. Con Mikhail Fridman e Viktor Vekselberg ha acquisito la compagnia petrolifera TNK e, nel 2003, ha siglato una partnership con British Petroleum. L’operazione si è conclusa nel 2013 con la vendita a Rosneft per 56 miliardi di dollari, con l’appoggio politico del Cremlino.

Trump ignora i rischi e tira dritto

Nonostante la posizione ambigua di Blavatnik — che ha definito la guerra “inimmaginabile” senza mai accusare Putin — Trump continua a considerare valido il canale con Mosca tramite Witkoff. Le attività comuni tra i due sono proseguite anche dopo l’inizio della guerra in Ucraina, con un recente investimento da 85 milioni di dollari. Per Trump, nessun problema. O forse, proprio per questo, un vantaggio.

Continua a leggere

Esteri

Il deputato Chiquinho Brazão accusato dell’omicidio di Marielle perde il mandato

Pubblicato

del

La Camera dei deputati del Brasile ha dichiarato giovedì 24 aprile la perdita del mandato del deputato federale Chiquinho Brazão, uno dei rinviati a giudizio accusati di aver agito come mandante dell’omicidio della consigliera comunale Marielle Franco e del suo autista Anderson Gomes, nel 2018. Lo rende noto Agência Brasil. La decisione è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Camera ed è stata giustificata sulla base dell’articolo della Costituzione che determina la perdita del mandato del parlamentare che “non si presenti in ogni sessione legislativa a un terzo delle sessioni ordinarie della Camera”.

Brazão è stato arrestato nel marzo dello scorso anno ma ha lasciato il carcere all’inizio di aprile di quest’anno dopo che il giudice della Corte suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, ha concesso gli arresti domiciliari all’oramai ex deputato. Nella sua decisione, Moraes ha concordato con il bollettino medico presentato dal carcere di Campo Grande dove era recluso secondo il quale, Brazão ha una “delicata condizione di salute” con “alta possibilità di soffrire un malore improvviso con elevato rischio di morte”.

Continua a leggere

Esteri

Lavrov, Trump ha ragione su direzione Russia-Usa su Ucraina

Pubblicato

del

“Donald Trump ha ragione ad affermare che Stati Uniti e Russia si stanno muovendo nella giusta direzione per quanto riguarda la risoluzione del conflitto ucraino”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in un’intervista alla Cbs, riporta la Tass. “Il presidente degli Stati Uniti crede, e ritengo a ragione, che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Le forze armate russe – ha detto ancora Lavrov – stanno conducendo attacchi in Ucraina solo contro obiettivi militari o siti utilizzati dall’esercito ucraino. Il presidente russo Vladimir Putin lo ha già ribadito in più occasioni”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto