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Serie A al lavoro ma big in maschera, l’Inter in pole

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Da domani gran parte della serie A comincia a lavorare (battistrada venerdi 7 il Frosinone, chiude il Torino lunedi’ 17), ma tutte con rose provvisorie. Per altri 50 giorni il mercato e’ aperto e tutto puo’ succedere. Il gioco delle trattative e’ uno dei passatempi estivi degli italiani, piu’ o meno in vacanza, ma le squadre finora sono in maschera.

Il ‘botto’ FRATTESI ha infiammato la tifoseria nerazzurra lasciando deluse Milan, Roma e Juve, tutto il resto e’ in gestazione. E’ l’Inter finora la regina del mercato. Gli unici soldi freschi sono quelli incassati dai rossoneri per TONALI al Newcastle. Sono le milanesi al momento le piu’ attive, ma e’ solo Inzaghi per ora ad essere felice. Il Napoli sembra ancora stordito dalla festa scudetto, dall’addio di KIM e GIUNTOLI, che ha appena cominciato il suo lavoro alla Juve, quasi certamente senza Europa, ma con l’innesto di WEAH . La Lazio, senza TARE, non ha ancora soddisfatto le legittime richieste Champions di Sarri.

La Roma deve far quadrare i conti e si barcamena con le solite occasioni a parametro zero. L’Atalanta procede nell’operazione svecchiamento, la Fiorentina prova a ritornare nelle coppe dopo un’ottima stagione, il Torino continua a sperare nel salto di qualita’. – INTER: i colpi Frattesi e Thuram sono la sostanza di un mercato ambizioso che passa ora per la cessione di ONANA al Man United per 55 mln e il ritorno di LUKAKU per 40. Se queste mosse ci concretizzeranno serviranno un paio di portieri (l’esperto SOMMER e la promessa TRUBIN), E’ arrivato anche il difensore BISSECK. Inter sembra in pole scudetto, ma e’ da valutare il peso della mancanza di SKRINIAN, BROZOVIC e DZEKO.

– NAPOLI: di certo ci sono la partenza di SPALLETTI, Giuntoli e Kim, la permanenza di KVARA e OSIMHEN (salvo un’offerta oltre i 140 mln). Duro il compito di Rudi GARCIA che deve sfondare in Champions. SCALVINI e KOOPMEINERS sono i due obiettivi (con seconde scelte KILMAN e MAXIME LOPEZ), GOLLINI puo’ di nuovo essere il vice-Meret. – MILAN: restano Maignan, Leao, Hernandez e Giroud. Il sacrificio di Tonali ha gia’ portato due ottimi innesti del Chelsea, LOFTUS-CEEK in mediana e l’esperto PULISIC in avanti. Possono arrivare anche REIJNDERS e CHUKWUEZE, difficile l’approdo di Morata per gli alti costi, puo’ arrivare TAREMI. Partito Maldini, Pioli è sempre più responsabilizzato. – LAZIO: sfumato Milik, come vice Immobile puo’ arrivare MARCOS LEONARDO o AMDOUNI. Sarri chiedeva anche TORREIRA o ZIELINSKI, ancora incerta e’ la conferma di MILINKOVIC-SAVIC. Lotito sa bene che per ora la squadra non ha una rosa attrezzata per la Champions. – ROMA: Pinto ha ben manovrato per i parametri Uefa senza svendere i titolari. Restano Dybala e i big, sono arrivati NDICKA, AOUAR, che saranno raggiunti da KRISTENSEN.

Mourinho aspetta una punta (SCAMACCA), un giocatore alla Frattesi (SABITZER o TRAORE’), altrimenti sara’ dura la caccia al quarto posto. – JUVENTUS: tutto in alto mare, salvo l’arrivo di WEAH e il sospirato prolungamento di Rabiot. Via Di Maria, Cuadrado e Alex Sandro, Giuntoli cerca la rivoluzione in attacco con l’approdo di BERARDI e MILINKOVIC-SAVIC. Ma deve andare via uno tra CHIESA e VLAHOVIC. Bonucci e’ ai saluti, sono poi da piazzare tanti esuberi in un torneo probabilmente senza Europa.

– ATALANTA: largo ai giovani e a un rimpasto poderoso. In porta c’e’ CARNESECCHI, sulla sinistra KOLASINAC e BAKKER. A destra si insegue HOLM, in attacco il quotato TOURE’. Possono partire SCALVINI e KOOPMEINERS, probabilmente HOJLUND inseguito dal Man United, sicuramente uno tra ZAPATA e MURIEL. Ci vorra’ la sapiente mano di Gasperini per armonizzare la rosa. -FIORENTINA: in arrivo PARISI, se parte AMRABAT si punta su HJULMAND, MAXIME LOPEZ o DOMINGUEZ. Davanti si inseguono ORSOLINI o NZOLA. Italiano non sa ancora se giochera’ in Europa. – TORINO: eterna promessa per il salto di qualita’, inserisce BELLANOVA sulla destra. Juric conta di raccogliere il frutto di un lungo lavoro coi giovani, ma manca qualcosa.

Ottime senzazioni in attacco con Pellegri e Sanabria. Lavori in corso per le altre squadre. Il SASSUOLO ha inserito molti giovani in gamba e ha individuato nell’italo-romeno BOLOCA in sostituto di Frattesi. Nel MONZA (che avra’ una nuova proprieta’ straniera) e’ arrivato GAGLIARDINI, nel BOLOGNA il difensore BEUKEMA, l’EMPOLI per ora tiene BALDANZI, il LECCE ha sostituito BARONI con D’AVERSA, SALERNITANA e UDINESE devono decidere se fare cassa con DIA e BETO, il VERONA ha scelto il panchina BARONI ed e’ vicino a SAPONARA e a DESTRO. Infine le tre neopromosse: il CAGLIARI di Ranieri ha preso JANKTO e insegue GABBIADINI; il GENOA di GILARDINO ha bisogno di una punta (RETEGUI, NZOLA nel mirino); il FROSINONE di DI FRANCESCO prova a inserire DEFREL.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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