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Esteri

Margelletti, Mosca potrebbe cadere in mano a Wagner

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“Siamo come ai tempi di Giulio Cesare: quando il potere centrale perde la sua leadership a causa di una guerra non vinta, dalle periferie arriva chi è pronto a scalzarlo. E’ sempre stato così. Wagner non è solo una forza militare ma oramai da anni rappresenta un potere politico”.

Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionale, segue gli sviluppi di quanto sta avvenendo in queste ore in Russia. Una situazione che, a suo dire, potrebbe evolversi in tempi relativamente brevi con una rapida avanzata dei miliziani capeggiati da Evgeny Prigozhin. “Sono dell’idea – aggiunge – che Mosca possa cadere presto in mano ai miliziani: la città è, infatti, poco protetta perché le truppe sono altrove e per la Wagner non sarà un compito impossibile ‘conquistarla’. Ciò rappresenterebbe un successo dal valore simbolico enorme”.

Lo scenario che si sta delineando sposta l’attenzione sugli equilibri interni alla Wagner, alla possibilità che ci siano fattori esterni che stiano ‘pilotando’ le decisioni dei miliziani di marciare verso la capitale.

“Molti si stanno chiedendo se dietro Wagner ci sia qualcos’altro, altre forze che la sostengono in questa vicenda – spiega Margelletti -. A mio modo di vedere c’è solo l’ambizione di Prigozhin, che così come Putin, si sente di avere in mano un destino. Sotto questo aspetto i due si assomigliano molto. Prigozhin vuole colpire la cricca militare che guida le forze armate russe ma non ha mai preso di mira direttamente il presidente”.

Per Margelletti “quanto sta avvenendo era atteso. Si capiva dai continui attacchi verbali lanciati da Prigozhin ai vertici militari, la questione non era più ‘se’ ma ‘quando’. E’ presumibile che anche in queste ore il dialogo tra i due principale protagonisti, al netto delle vicende sul campo, stia proseguendo. Non mi stupirei se domani mattina ci svegliassimo con un Putin che governa da San Pietroburgo”, conclude.

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Economia

Corte russa sequestra 463 milioni beni a Unicredit Russia

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Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso. Lo riferiscono le agenzie russe. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

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Esteri

Seattle, uccide figlio di 9 mesi mentre dorme e incolpa i demoni

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Dion Lamont Montgomery, un uomo di 35 anni di Seattle, è stato arrestato e accusato di omicidio di primo grado per aver sparato al figlio di 9 mesi mentre stava dormendo. L’uomo e’ rinchiuso nel carcere di King County con una cauzione di 5 milioni di dollari. Montgomery ha detto che aveva assunto una droga che può causare allucinazioni, deliri ed estrema agitazione, e ha incolpato i demoni di quanto successo. Come riportano i media Usa, la polizia è stata chiamata per una sparatoria intorno alle 18.30 di mercoledi’ in un’abitazione del quartiere Magnolia, e una volta sul posto una donna ha detto loro che suo figlio era stato colpito. Il bambino è stato dichiarato morto sul posto, e dai documenti del tribunale emerge che dopo la sparatoria Montgomery ha sparato a due persone e poi e’ scappato, ma nessuno è rimasto ferito. L’uomo ha detto agli inquirenti di aver fatto uso di fenciclidina, una sostanza allucinogena di sintesi a base di piperidina, mentre la madre del bimbo (arrestata e poi rilasciata), ha dichiarato che si trovava in bagno quando ha sentito gli spari.

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Esteri

Ucraina: immagini satellite confermano, distrutti 3 caccia russi

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Nuove immagini satellitari che mostrano le conseguenze di un attacco ucraino alla base aerea di Belbek, nella Crimea occupata, hanno confermato la distruzione di tre caccia russi, oltre ai danni subiti da un quarto velivolo da combattimento: le immagini, riporta Ukrinform, sono state pubblicate su X dal giornalista investigativo del New York Times, Christiaan Triebert. “Nelle immagini di Maxar, due MiG-31 e un Su-27 sono stati completamente distrutti e un MiG -29 è stato danneggiato nella base aerea di Belbek dell’Aeronautica russa nella Crimea occupata – ha scritto Triebert -. Anche un deposito di carburante vicino alla pista principale della base aerea è stato distrutto e i detriti hanno continuato a bruciare” dopo l’attacco avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì.

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