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Raid russi su tutta l’Ucraina, morti a Odessa e Sumy

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L’ennesima notte di bombardamenti russi sull’Ucraina porta con sé un nuovo tributo di sangue dei civili a Odessa e Sumy. Ma Kiev non si lascia intimorire e continua a parlare di “avanzate” nella controffensiva per liberare il Paese dall’invasore russo, mentre – secondo i media americani – la lentezza e l’elevato costo delle operazioni rischiano di minare la fiducia degli alleati di Kiev, malgrado gli sforzi profusi dalla Nato. Intanto, lo spettro del nucleare si allunga da nord: Aleksandr Lukashenko ha annunciato che è iniziato il trasferimento delle armi nucleari tattiche russe in Bielorussia, affermando che “alcune sono tre volte più potenti delle atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki”.

La recente intensificazione degli attacchi notturni di missili e droni russi, che riesce a eludere ormai le difese antiaeree solo nelle zone rurali e nelle città di provincia, ha di nuovo seminato morte. E in una zona di foreste nell’oblast di Sumy, nel nord-est vicino al confine russo, le forze russe sono accusate di aver sparato martedì contro un fuoristrada della guardia forestale, uccidendo sei persone: un episodio su cui la magistratura ucraina sta indagando. Nella città portuale di Odessa, un missile Kalibr, l’unico a bucare le difese a fronte di tre abbattuti, lanciato forse da un’unità della flotta russa del Mar Nero, ha centrato il magazzino di un supermercato, uccidendo sul colpo tre addetti. Almeno 3 civili uccisi anche nella zona di Kramatorsk, nel Donetsk in mano agli ucraini, mentre una donna è morta per un raid nella regione di Chernihiv. Sul fronte della controffensiva, le forze scelte ucraine spingono sempre in quattro direttrici: Bakhmut, Marinka, Velyka Novosylka, nel Donbass, e dalla regione di Zaporizhzhia da Orikhiv verso Melitopol.

Intanto, l’oligarca russo Yevgheny Prigozhin – tornato a inveire contro Mosca asserendo che il ministro della Difesa Serghei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimov dovrebbero essere “fucilati” – ha promesso che i miliziani della Wagner torneranno sul fronte da agosto. Negli ultimi tre giorni sono stati liberati dalle forze ucraine 3 chilometri quadrati, come annuncia l’esercito di Kiev, Andriy Kovalev. Da parte russa stamani si rivendica che finora la controffensiva è costata la vita a ben 7.500 soldati ucraini e che tutti gli attacchi su Zaporizhzhia vengono sistematicamente respinti. Che le cifre russe siano pura propaganda o meno, oggi il Washington Post apre uno squarcio nel silenzio ucraino sulla drammatica realtà del fronte, interpellando un soldato della 37ma brigata di ricognitori ucraini, di cui 30 uomini su 50 non sono tornati: uccisi, feriti o catturati dal nemico. “Ci hanno bombardato con i mortai da tre lati. Non potevamo fare nulla”, ha raccontato. Gli elevati costi umani e di prezioso materiale a fronte di risultati che paiono per ora uscire con il contagocce, ottenuti senza copertura aerea e con scarsa copertura d’artiglieria, potrebbero mettere alla prova la generosità degli Stati Uniti e degli altri alleati, che – scrive in un altro editoriale il Washington Post – “potrebbero dover rispondere a domande scomode per le quali non sono preparati”.

E questo malgrado le dichiarazioni di sostegno da parte delle cancellerie occidentali e della Nato: al vertice di Vilnius dell’11-12 luglio “invieremo un forte messaggio di sostegno e solidarietà e diremo chiaramente che il futuro dell’Ucraina è nella Nato”, ha dichiarato il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg. Ma nel frattempo negli Stati Uniti cresce un “dilemma geopolitico”, così definito dal New York Times, secondo cui le aziende americane attive nell’energia nucleare pagano miliardi di dollari all’agenzia nucleare di Mosca Rosatom, in quanto dipendono sul poco costoso uranio arricchito prodotto dalla Russia. Intanto, la diplomazia di pace prova a muovere timidi passi: se Vladimir Putin riceverà sabato a San Pietroburgo capi di Stato africani che gli sottoporranno il loro piano, la presidenza dell’Ucraina ha comunicato all’inviato speciale di Lula, Celso Amorim, il “grande interesse” affinché il Brasile partecipi al vertice per la pace promosso da Zelensky in programma a luglio. Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, da ieri a Kiev dove ha parlato con Zelensky, ha rimandato forse a domani, per questioni di sicurezza, la visita all’impianto nucleare di Zaporizhzhia, in mano ai russi. Ma intanto ha offerto all’Ucraina un programma di assistenza per superare la crisi provocata dalla distruzione della diga di Kakhovka. Nelle zone allagate, dove sono stati segnalati primi casi di colera, ora le persone che rischiano di rimanere senz’acqua potabile sono un milione.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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Il premier slovacco Robert Fico ferito a colpi di pistola dopo una riunione di Governo: è in fin di vita

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Il premier slovacco Robert Fico è stato ferito a colpi di arma da fuoco subito dopo la riunione di governo a Handlova, vicino Bratislava. Lo riferisce la Bbc. Fico è stato colpito davanti a un centro culturale della città di Handlova, dove si era tenuta una riunione di governo. Secondo i giornalisti presenti sul posto, sono stati uditi diversi spari.

Il premier slovacco Fico sarebbe stato colpito all’addome, al petto e ad un arto da almeno 3-4 colpi d’arma da fuoco e sarebbe stato trasportato in eliambulanza in ospedale. Lo riferiscono le prime ricostruzioni dei media sottolineando che l’attentatore, che si nascondeva tra la folla radunata davanti all’edificio dove stava parlando il primo ministro, è stato fermato da alcuni passanti e dalle forze di sicurezza.

Il leader slovacco è stato portato in ospedale, ma non sono emersi dettagli sulle sue condizioni.

Il Parlamento slovacco ha sospeso la seduta alla luce del ferimento del premier Robert Fico in un’aggressione a colpi d’arma da fuoco ad Handlova. Lo ha annunciato il vice speaker del Parlamento, Lubos Blaha, citato dal sito di informazioni locale Dennikn.

Il premiero Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Algeria, uomo rapito da un vicino di casa ritrovato dopo 30 anni

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Le autorità giudiziarie di Djelfa, 300 km a sud di Algeri, capitale dell’Algeria, hanno arrestato oggi un uomo accusato di aver sequestrato per circa trent’anni un vicino di casa, trovato ieri sera sano e salvo, seppure in stato di grave abbandono, in una buca coperta di fieno in un allevamento di pecore. Lo riferisce il tribunale di Djelfa in una nota. La Procura ha ricevuto due giorni fa, il 12 maggio 2024, tramite la divisione regionale della gendarmeria nazionale di El Guedid, una denuncia contro uno sconosciuto secondo cui il fratello del denunciante, Omar Ben Amrane, scomparso da circa 30 anni, si trovava nella casa di un loro vicino, all’interno di un recinto per le pecore”.

https://x.com/Belhassine_Bey/status/1790483411179601969

“In seguito a questa segnalazione, il pubblico ministero del tribunale di Idrissia (provincia di Djelfa) ha ordinato alla gendarmeria nazionale di aprire un’indagine approfondita e gli ufficiali di giustizia si sono recati nella casa in questione. La persona scomparsa (B.A.) è stata ritrovata e il sospetto, di 61 anni, proprietario della casa, è stato arrestato”, aggiunge la nota. “La Procura ha ordinato un trattamento medico e psicologico per la vittima e il sospetto sarà portato davanti alla Procura non appena l’indagine sarà completata”, ha precisato il tribunale.

La nota conclude sottolineando che “l’autore di questo efferato crimine sarà perseguito con tutta la severità richiesta dalle leggi della Repubblica”. Sui social algerini è diventato virale il video del ritrovamento dell’uomo, ritrovato in uno stato pietoso, con abiti trasandati e una lunga barba. Secondo quanto riportato dai media locali algerini, la famiglia della vittima riteneva in precedenza che fosse stata rapita e uccisa da gruppi terroristici islamici armati attivi in Algeria negli anni ’90, quando aveva solo 16 anni.

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