Non solo la Luna e Marte: tra i sogni nel cassetto di Samantha Cristoforetti c’è anche un’Europa più ambiziosa e determinata a diventare autonoma nell’accesso allo spazio, pronta a ritagliarsi un ruolo da protagonista e non rassegnata a essere una semplice ‘passeggera’ dei voli spaziali delle altre potenze mondiali. E’ lei stessa a raccontarlo, facendo eco alle nuove aspirazioni dell’Agenzia spaziale europea (Esa), in occasione della cerimonia per il conferimento del premio ISPI 2022, assegnatole congiuntamente a Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern, per il contribuito dato a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo. Secondo AstroSamantha, l’Europa dovrebbe “elevare il suo livello di ambizione” per cercare di avere una maggiore autonomia nell’accesso umano allo spazio, sia per una questione di crescita economica che di posizionamento geopolitico sulla scena internazionale. Nel suo intervento, l’astronauta ha sottolineato come l’avvento dei privati nell’ambito del volo umano nello spazio stia segnando “un cambiamento epocale”. Negli ultimi 20 anni “gli astronauti non hanno mai dovuto staccare un assegno per comprare dei voli, che invece venivano maturati, come Italia ed Europa, in virtù dei contributi dati al programma della Stazione spaziale internazionale”.
Oggi, invece, con il programma intergovernativo della Iss probabilmente destinato a concludersi nel 2030 e l’avvento delle nuove stazioni spaziali dei privati, “rischiamo di tornare indietro di 20 anni, a quando anche noi come Italia dovevamo comprare i voli. Non è dunque il caso di elevare il livello di ambizione per avere una capacità più autonoma di accesso allo spazio? Vogliamo restare passeggeri o vogliamo iniziare a essere protagonisti?”, domanda Cristoforetti, rimarcando il divario che separa l’Europa dalle altre potenze mondiali che hanno già accesso autonomo allo spazio (come Stati Uniti, Russia e Cina) o lo stanno costruendo (come l’India). “Un programma ambizioso di esplorazione umana dello spazio può essere rivoluzionario non solo per i voli degli astronauti – sottolinea AstroSam – ma per la più ampia influenza che può avere in termini di pace, sicurezza, cooperazione, prosperità, capacità industriale e ispirazione per i giovani”. Cristoforetti, dopo il rientro dalla sua ultima missione in orbita, aveva sottolineato l’urgenza per l’Europa di dotarsi di un proprio sistema di trasporto per astronauti. Iniziative in merito erano già state sollecitate dagli astronauti europei nel loro Manifesto, presentato da Luca Parmitano allo Space Summit di Tolosa nel febbraio 2022. Nel marzo 2023 la stessa Esa ha annunciato ufficialmente la volontà di un deciso cambiamento verso l’autonomia nell’accesso allo spazio (contenuto anche nel rapporto indipendente ‘Revolution Space’), sollecitando i leader europei a non perdere questa opportunità. Il rischio di restare indietro rispetto alle altre potenze mondiali è concreto, anche nella Space Economy, come ha sottolineato sempre AstroSamantha. “L’Europa non è messa malissimo, controlla circa il 27% del mercato, ma sta rischiando molto: il settore sta crescendo rapidamente e il rischio è che a noi restino solo le briciole”.